Il 22 luglio, le parti in conflitto nell’Ucraina orientale – le forze armate ucraine (UAF) e le forze delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (DPR e LPR) hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco “per il raccolto”.

Ciononostante, la situazione nel periodo dal 22 luglio all’8 agosto è stata tesa, con pochi segni dell’istituzione di un vero cessate il fuoco nella zona [in inglese].

Nel periodo successivo, dal 9 agosto al 1 settembre, la situazione militare è rimasta invariata, con le UAF che hanno apertamente violato il cessate il fuoco su base quasi quotidiana e le forze DPR-LPR che hanno risposto a queste violazioni.

Secondo il governo di Kiev nel periodo in esame ci sono state alcune attività significative da parte di DPR ed LPR contro le sue forze.

Il primo giorno del periodo in questione, le UAF hanno sostenuto che la prima fase dei lavori di sminamento a Lugansk era stata completata, ma i rapporti dell’OSCE del 13 agosto hanno gettato un po’ d’ombra su tale dichiarazione, affermando che non vi sono stati effettivi lavori di bonifica delle mine.

In generale, la maggior parte, se non tutte, le violazioni del “cessate il fuoco del raccolto” sono state eseguite con vari lanciagranate, mitragliatrici pesanti o armi leggere. Questa era l’accusa in ogni singolo rapporto di aggressione.

In totale, nel periodo in esame la parte ucraina ha registrato 258 violazioni del cessate il fuoco. Durante tutto il periodo in oggetto, la parte ucraina ha perso 5 soldati e 14 sono stati feriti.

Il giorno col maggior numero di violazioni è stato il 31 agosto, con 20 violazioni.

Il 25 agosto, l’Ucraina ha avuto il suo “giorno peggiore” in quanto ha perso 1 soldato e 3 sono stati feriti, in 13 violazioni.

In particolare, il 13 agosto, Nikolaj Alekseev, un osservatore della Missione Speciale di Monitoraggio dell’OSCE (SMM) della Federazione Russa, che secondo quanto riferito “augurava la morte degli ucraini” nei suoi post sui social media e sosteneva pubblicamente le repubbliche autoproclamate nel Donbass, è stato espulso dall’Ucraina.

Il 15 agosto, la parte ucraina ha accusato le forze di DPR e LPR di aver presumibilmente dispiegato armi pesanti, tra cui obici, cannoni anticarro e lanciarazzi multipli Grad, nonché carri armati oltre la linea di contatto. In date successive, non è stato segnalato fuoco proveniente da questi equipaggiamenti.

Il 2 settembre, le forze armate ucraine hanno vantato [in inglese] un certo successo a Horlivka, presumibilmente dopo aver costretto le forze della DPR a ritirarsi da alcuni dei loro avamposti.

Secondo il sito web ufficiale della DPR, quella di Horlivka è rimasta la regione più sotto pressione. Poiché la Repubblica Popolare di Donetsk è molto più vicina alla prima linea, riceve la maggior parte dei colpi delle UAF.

La DPR non menziona ferimenti o decessi in tutti i rapporti esaminati. In totale è stata attaccata in violazione dell’accordo di cessate il fuoco 255 volte tra il 9 agosto e l’1 settembre.

A partire dal 9 agosto, il capo della DPR Denis Pushilin ha dichiarato che l’Ucraina ha effettuato enormi bombardamenti nelle aree residenziali del sud. Nessuno è stato ucciso.

Il giorno con la più forte pressione è stato il 31 agosto, con 37 violazioni in atto.

L’1 settembre, sia la DPR che la LPR hanno riferito che i rappresentanti della SMM dell’OSCE, così come i rappresentanti del JCCC, sono stati sottoposti a bombardamenti ucraini e le loro vite sono state messe a rischio. Non ci sono stati feriti o vittime, tuttavia.

Per quanto riguarda la LPR, per tutto il periodo in essere ha riportato solo il ferimento di un soldato. L’LPR è molto meno sotto pressione rispetto alla DPR, semplicemente perché è più lontana dai punti più caldi del conflitto come la campagna di Donetsk.

Il territorio della LPR è stato bombardato 44 volte in violazione del cessate il fuoco, con i giorni con maggiore aggressività il 30 e il 31 agosto, entrambi con 4 attacchi ciascuno.

Il 13 agosto, è finita sotto il fuoco dai lanciagranate, e una casa a Zajcevo è stata completamente distrutta, non ci sono state vittime.

Il 31 agosto, un soldato è stato segnalato come ferito, dopo un massiccio bombardamento da parte delle forze armate ucraine.

L’1 settembre, la LPR ha riferito che i rappresentanti della SMM dell’OSCE e del JCCC sono stati soggetti a bombardamenti ucraini, ma non ci sono state vittime.

Le relazioni dell’SMM dell’OSCE riguardano un periodo compreso tra il 29 luglio e l’11 agosto, nonché il 12 agosto e il 25 agosto.

Va ricordato che la parte ucraina, così come la DPR e la LPR, presentano principalmente una violazione come un evento di bombardamenti o qualsiasi tipo di conflitto a fuoco nei suoi confronti. Può essere composto da uno o più spari. È considerata come un’unica violazione. Al contrario, l’OSCE segnala ogni colpo come una singola violazione, quindi i numeri variano notevolmente.

Nel primo periodo l’OSCE ha registrato una riduzione delle violazioni rispetto al periodo compreso tra il 15 e il 28 luglio. Nel secondo, c’è stato un aumento significativo.

Tra il 29 luglio e l’11 agosto ci sono state 2.700 violazioni del cessate il fuoco. In media, nel periodo di riferimento sono state registrate 195 violazioni del cessate il fuoco ogni giorno, rispetto ad una media giornaliera di circa 720 nella settimana precedente il ripristino del cessate il fuoco entrato in vigore il 21 luglio.

Una scuola di Horlivka è stata sottoposta a un forte fuoco di mitragliatrice da parte delle forze armate ucraine. La Missione ha osservato 126 armamenti che violavano le linee di contatto concordate (83 in aree non controllate dal governo), nonché mine e ordigni inesplosi. C’erano carri armati ucraini T-72, tra le altre cose.

Nel secondo periodo, tra il 12 agosto e il 25 agosto, la SMM ha registrato 5.400 violazioni, tra cui circa 1.100 esplosioni. Un numero molto più alto rispetto al periodo precedente.

Inoltre, l’SMM ha affermato che 123 armamenti stavano violando le linee di contatto, e di queste 111 erano al di fuori delle aree controllate dal governo.

In sostanza, sembra che nell’ultima parte di agosto, l’“accordo sul cessate il fuoco del raccolto” non abbia funzionato davvero, e la situazione nella regione rimane tesa nonostante le dichiarazioni del governo di Kiev, che si dice pronto a lavorare per risolvere il conflitto attraverso misure politiche.

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Pubblicato da Southfront il 2 settembre 2019.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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