“Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un Paese diventa comunista a causa dell’irresponsabilità del suo popolo. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli“. 1)
Così si esprime Kissinger davanti al pericolo socialista in Cile con la presidenza Allende e con l’arretramento politico-ideologico delle destre asservite all’imperialismo USA.

Si faccia attenzione. Identico linguaggio, identica visione politica la ritroviamo in modo esplicito in Mario Monti ” Il problema dell’Italia è che si vota troppo spesso e sono ancora troppi ad andare a votare”, in Merkel ” I cittadini non possono cambiare con il voto l’indirizzo politico dei rispettivi governi”, “L’Italia ha avuto una grande opportunità ad entrare nell’euro ma essendo un popolo di pagliacci non ne ha saputo approfittare”.
Evito di fare un elenco dei personaggi della politica “europea” ed italica che aderisce ai concetti bene espressi dal fantastico duo.2)

Si faccia ancora attenzione. Per il teorico principe del neoliberismo Milton Friedman e per i suoi “Chicago boys” una catastrofe economico-sociale, con una forte crisi economica e valutaria e con il disorientamento delle masse popolari, si hanno le migliori condizioni per imporre il modello neoliberista: privatizzazione dei beni pubblici e controllo , anche mediante sindacati complici, della forza lavoro (licenziabilità, bassi salari, ritmi più elevati, emarginazione dei sindacati conflittuali…)

La dittatura di Pinochet favorirà il primo grande esperimento delle teorie neoliberiste. Altro grande esperimento da citare è quello praticato in Russia da Boris Eltsin con la dissoluzione della proprietà pubblica che verrà svenduta a dei cialtroni che acquisiranno un potere anche politico immenso, con lo stato sociale che verrà smantellato trascinando la popolazione che aveva un certo benessere alla miseria.

Certo. Monti e i suoi successori (Letta, Renzi, Gentiloni, lo stesso Conte) non hanno avuto bisogno di fare una strage, ma la logica è la stessa. Si ha bisogno di un’Autorità che non debba dipendere dalle lotte dei lavoratori e dalle loro scelte elettorali. Il popolo non può autodirigersi. Cosa c’è di meglio dunque di un’autorità sovranazionale che risponde innanzitutto agli interessi della finanza internazionale, ai diktat delle UR-logge massoniche ? L’unione Europea appunto. E che ritiene irrilevante la volontà popolare sia che si esprima in manifestazioni sia che si realizzi nei seggi elettorali

Sarebbe stato opportuno ricordare Salvador Allende e quei compagni cileni che avevano tentato di contrastare il colpo di stato organizzato dalla CIA e che hanno pagato con la vita. Molti militanti sono ancora troppo eterodiretti dai media maistream e da organizzazioni che di sinistra non hanno proprio niente. le agende di lotta devono fondarsi sulle reali esigenze delle masse, ignorate dall’attuale governo gialloblu (nessuna proposta seria sul disastrato Meridione, sulle morti sul lavoro, sulla cancellazione di malattie professionali, sul salario minimo…).

E’ stato parere di studiosi di alto livello quali Samir Amin, Gunder FranK, Giovanni Arrighi, Immanuel Wallerstein (deceduto questo agosto) che il neoliberismo inizi la sua marcia vincente attorno agli anni che ho indicato.

Il sistema-mondo, teorizzato da Wallerstein, egemonizzato dal neoliberismo, conduce inesorabilmente ad una società autoritaria, oggi prevalente, o ad una società di alto livello democratico, se le masse popolari (la “bella addormentata nel bosco”, come spesso le ho definite) avranno il buon cuore di dare uno scossone al vecchio mondo…

NOTE
1) Cit. da “IL simplicissimus” 11/9/19
2) In proposito vedi A. B. “ Quanto ci costerà il sogno americano, in particolare pp. 55-77. Ed. 2015

Di Antonello Boassa

Contro le guerre imperiali innanzitutto, contro le guerre valutarie e del debito, contro le politiche neoliberiste. Contro lo sfruttamento dei lavoratori e dei popoli, contro la devastazione del pianeta, in difesa dello stato sociale e della libertà e dell'uguaglianza sociale di tutte e di tutti, in difesa del mondo animale, Antonio scrive anche per L'Interferenza

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