Stefano Orsi

Aggiornamento sulla situazione di crisi in Iraq del 3-10-2019

Dalle ore 5 di questa mattina, è entrato in vigore il coprifuoco in tutte le città del Paese, l’esercito si è schierato con posti di blocco lungo delle arterie stradali chiave separando di fatto i singoli quartieri l’uno dall’altro per evitare concentrazioni di manifestanti.
Le manifestazioni e i disordini, sebbene composti da alcune migliaia di dimostranti, non sono apparse come di massa, ma comunque significative.
Il malcontento nel Paese a causa del perdurare della crisi economica dovuta in parte alla corruzione, ma è una nota comune in tutto il mediooriente, ivi compreso il regime israeliano, il costo della guerra contro l’ISIS, la distruzione di molte infrastrutture, il danno enorme all’economia, ora che i combattimenti sono sostanzialmente conclusi, inizia a causare la reazione dei cittadini esasperati e chiaramente c’è chi sul fuoco di questo malcontento sa soffiare con attenzione per ravvivarlo ed instradarlo dove meglio crede.
Il contorno di commentatori più o meno locali che in arabo ci inviano informazioni e proclami sa di già visto, ha tutte le caratteristiche tipiche del solito copione simil Primavera, anche se in autunno ormai ci si trovi.
Molti di questi commentatori, sembrano spontanei, ma a leggere bene appare chiaro che abbiano creato una sorta di network per fa rimbalzare le loro notizie di diffonderle nel mondo arabo e non solo, in modo da creare una percezione strutturata nei lettori sulla questione del momento, da quel momento in poi i fatti verranno seguiti attraverso i filtri di questa percezione strutturata e storpiati di conseguenza. un altro fattore comune è la verosimiglianza della notizia, ovvero mischiare abilmente notizie e filmati reali con altri adattati alla bisogna n modo che siano ritenuti credibili anche senza che vi siano legami con gli eventi, ecco quindi che l’omicidio di una coppia in casa, viene presentato come l’uccisione di una coppia di cittadini appena rientrata da una manifestazione in strada, un lettore attento si chiede, dove sia il legame con i disordini, ed infatti non c’è, se avessero voluto ucciderli per la manifestazione gli avrebbero sparato per strada nella confusione invece di seguirli fino a casa , suonare il campanello, farsi aprire e poi ucciderli, questa procedura sa di un regolamento di conti tra vicini o parenti approfttando della confusione, ma naturalmente la coppia verrà inserita nell’elenco delle vittime degli scontri.
Al momento il conteggio è salito a 25 in tutto il Paese ma di certo è parziale.
Oggi gli scontri sono segnalati principalmente nella capitale, a Bassora ad esempio, non ci sono disordini, anche li un imponente dispositivo di forze di sicurezza è stato posto a presidiare le strade e le piaze, e finora è servito a prevenire scontri.
In Bagdad, fatto da notare, che nessuno scontro o protesta sia stato segnalato nel popoloso quartiere di Sadr City, famoso per l’opposizione a Saddam Ussein ed agli invasori statunitensi.
Scontri in altre città sono segnalati a Kirkuk e in una cittadina a nord di baghdad, Margiaba, ma nulla di più, pertanto il coprifuoco regge in tutto il Paese e nella capitale sta limitando i manifestanti dal raggrupparsi in poche piazze avendo diviso i quartieri con cordoni di sicurezza. La strategia di contenimento governativa per ora pare reggere.
Data la presenza di manifestanti sciiti, si potrebbe individuare nella fazione facente capo a Muqtada al Sadr, figura di spicco nel mondo sciita iracheno che potrebbe essere dietro parte di questa operazione in virtù di una sua ambizione di ruolo di primìordine all’interno della comunità religiosa irachena, dove invece si guarda sempre più agli Ayatollah del clero sciita iraniano. Da ieri, monitoro la capitale di riferimento del mondo sunnita iracheno, Falluja, dove non vi sono state manifestazioni, fatto questo molto interessante.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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