Immagini di desaparecidos colombiani


Francesco Cecchini


Le sparizioni forzate in Colombia sono una ferita profonda ancora aperta, perché inflitta da una violenza storica che non ha fine.

Nei primi sette mesi di quest’anno, sono state segnalate al Procuratore e alla Polizia 3.790 persone scomparse, una media di 18 persone al giorno; di queste, 1.390 sono minorenni. Oggi la posizione di 2.360 è sconosciuta. Secondo l’ Istituto di Medicina Legale, dal 1938 al 2018, sono scomparse 97.036 persone, delle quali 37.500 sono minori. Il Centro Nazionale della Memoria Storica afferma che i desaparcidos potrebbero nel contesto del conflitto armato superare i 120.000
A Roma presso il Circolo Moby Dick Hub, in collaborazione con il Grupo Europa Familiares de Desaparecidos en Colombia, mercoledì 23 ottobre, è stata presentata la Cartografía de la desaparición forzada en Colombia, elaborata da Fidel Mingorance Cruz ed Erik Arellana Bautista, attivisti e familiari di vittime, presenti all’evento. La Cartografía è un esercizio di memoria e una mappatura tesa a riscattare dallapparente oblìo le decine e decine di migliaia desaparecidos del conflitto colombiano. E’ il risultato di un intenso lavoro di quasi tre anni che è possibile consultare nellarchivio virtuale desaparicionforzada.co, dove sono custodite le centinaia di mappe che documentano uno degli aspetti più drammatici della violenza in Colombia e la debolezza da parte delle istituzioni politiche nel contrastare efficacemente questo fenomeno.
L’ evento è stato organizzato da “Libera contro le mafie” e dalla rete latinoamericana “Alas”. Libera contro le mafie è ben conosciuta e non ha bisogno di informazioni. La Rete Alas–Alternativa social riunisce 50 tra organizzazioni, associazioni e movimenti di undici nazioni per condividere esperienze, organizzare progetti comuni, unire le loro voci contro le mafie (potere oligarchico), che strangolano latino-america. E’ stata fondata a Città del Messico, nel maggio 2015 e dedica molto impegno alla Colombia, paese impegnato nel non facile compito di realizzare una pace stabile e duratu

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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