In una dichiarazione, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha annunciato che Washington non considera più gli insediamenti israeliani in Cisgiordania come una violazione del diritto internazionale, invertendo la posizione dell’amministrazione Obama 

Pompeo annunciò che gli Stati Uniti avrebbero ripudiato il loro precedente parere legale sullo status degli insediamenti in Cisgiordania e Gerusalemme est. Gli Stati Uniti non adotteranno più una posizione sulla legalità di quegli insediamenti, rompendo con la decisione dell’amministrazione Obama di aver violato il diritto internazionale.

 Gli insediamenti ospitano oltre 600.000 israeliani, che vivono principalmente in colonie sparse per i territori, che Israele strappo alla Giordania nel 1967 nella guerra dei sei giorni.

La Cisgiordania ospita anche 2,7 milioni di arabi palestinesi, con altri 327.000 che vivono a Gerusalemme est, la maggior parte dei quali vive sotto l’occupazione militare in mezzo agli insediamenti israeliani.

Dal 1978, il Consigliere legale del Dipartimento di Stato ha considerato gli insediamenti civili israeliani nei territori occupati come esplicitamente contrari alla Quarta Convenzione di Ginevra. Tuttavia, quando il presidente Ronald Reagan è entrato in carica nel 1981, ha annullato tale decisione; Pompeo ha indicato lunedì che gli Stati Uniti stavano tornando alla posizione dell’era Reagan.

Le Nazioni Unite hanno considerato illegali gli insediamenti, con numerose risoluzioni che denunciano sia l’occupazione israeliana sia l’insediamento civile di quelle terre come indiscutibilmente illegali, invitando Israele ad abbandonare i progetti.

Negli ultimi mesi, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è impegnato a promuovere l’integrazione degli insediamenti della Cisgiordania in Israele, una mossa ampiamente interpretata come preludio all’annessione.

Il ministro degli Esteri israeliano ha elogiato i commenti di Pompeo, dicendo che Israele accoglie con favore la decisione degli Stati Uniti e ringraziando l’amministrazione Trump per il suo sostegno. Tuttavia, il ministro degli Esteri giordano ha denunciato la decisione, avvertendo possibili “conseguenze pericolose” se gli Stati Uniti cambiassero posizione sugli insediamenti israeliani in Cisgiordania.

Anche Saab Erekat, il diplomatico dell’Autorità Palestinese, ha denunciato “comportamenti statunitensi irresponsabili” e un portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas ha affermato che la mossa “è totalmente in contraddizione con il diritto internazionale”.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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