El paro no para, lo sciopero continua


Francesco Cecchini


Studenti universitari hanno formato una squadra anti Esmad (Escuadrón Móvil Antidisturbios). Protetti con scudi e maschere antigas, 20 ragazzi hanno guidato a Bogotá la marcia di mercoledì 4 dicembre per proteggerla dagli attacchi e dalle provocazioni dell’Esmad ed evitare aggressioni che possano ripetere tragedie come l’assassinio di Dilan Cruz. La loro dichiarazione, manifesto è stato il seguente: Siamo la prima linea e siamo colombiani. Non abbiamo bandiere. Né leader né portavoce. Non abbiamo colori. Non abbiamo rappresentanti. Non abbiamo volto o identità. Rispondiamo all’attacco indiscriminato a manifestazioni pacifiche.
Dichiarano che difendono la gente perché il Governo ha l’Esmad che difende i propri interessi

Studenti anti ESMAD


La Colombia ha vissuto mercoledì 4 dicembre un altro giorno di mobilitazione con cacerolazos, attività culturali e slogan contro il governo di Iván Duque. Contadini, indigeni, studenti, lavoratori, giovani e adulti, hanno invaso le strade di Bogotá. Manifestazioni si sono avute in tutta la Colombia
Dopo 14 giorni di turbolenze sociali nel paese, non c’è ancora una soluzione in vista. La riunione di martedì scorso tra Governo e Comitato dello Sciopero Nazionale è stata un fallimento.
Iván Duque è sordo a voci diverse da quelle del circolo che lo ha eletto come rappresentante della classe dirigente colombiana, il cui unico interesse è il proprio beneficio rispetto a quello comune. Duque insiste nel governare per quella manciata di capi intolleranti e avidi ignorando che è il Presidente di tutta la Colombia. Inoltre la sua presidenza è caratterizzata da improvvisazione, inefficacia e mancanza di comunicazione con il Parlamento e con il paese intero Nell’ultimo mese la situazione è diventata più critica.

Presidente Duque e il suo capo ex presidente Uribe


Secondo il Comitato dello Sciopero Nazionale ( Comité del Paro Nacional) il governo non ha alcuna volontà di accordo.La conversazione tra il governo e il Comitato, che è stata ripresa giovedì scorso avviene in un quadro non positivo dopo l’approvazione della legge finanziaria, della legge Andrés Felipe Arias, e il mobilitazioni di protesta avvenute lo scorso mercoledì in tutta la Colombia. Il nuovo incontro ha luogo subito dopo che il governo ha respinto le proposte del Comitato di proibire la presenza dell’ Esmad nelle manifestazioni e la la trasmissione televisiva dell’evento. Con tutto ciò panorama, la domanda che rimane nell’aria è che risultati può avere l’incontro. Secondo Fabio Arias, leader della CGT (Confederazione generale del lavoro), il governo non ha avuto un atteggiamento conciliante nei confronti di ciò che propone il Comitato. Quello che è stato fatto è realizzare iniziative che stanno gravemente danneggiando il popolo colombiano Il governo non è interessato ai negoziati, a dimostrazione di ciò sono le iniziative che sono state approvate arbitrariamente e che non rappresentano l’interesse di cittadinanza. Non hanno voluto sapere di cosa hanno bisogno i colombiani. Se non di più con i primi tre punti dei tredici che abbiamo, hanno dato una risposta negativa, sarà molto più difficile raggiungere un accordo “, ha detto Arias. Da parte sua, León Valencia, direttore della Fondazione Pace e Riconciliazione ( Fundación Paz y Reconciliación) , ha affermato che ciò che è stato approvato dal Parlamento è una provocazione nei confronti di coloro che difendono gli obiettivi dello sciopero nazionale e che avrà un effetto negativo sia nel Governo che nel Comitato dello Sciopero Nazionale quando si negozieranno punti che richiedono un dibattito profondo tra le parti.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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