Grande entusiasmo, soprattutto tra i più giovani, hanno suscitato sia la rivolta cieca e senza speranza di Joker e dei suoi fans contro l’emarginazione, le umiliazioni, i soprusi del vivere quotidiano sia il movimento delle sardine contro l’odio, per l’ impegno nello sport, per il divertimento, per l’amore a favore della non violenza, della bellezza e della delega politica agli esperti

In effetti, come sa chiunque abbia un minimo di conoscenze storiografiche, la rivolta di Joker non è una rivoluzione, è anzi un percorso di violenza che conduce verso una strada cieca. I potenti e i sacerdoti della finanza questo lo sanno bene, per cui possono permettere a quella grande fabbrica che è Hollywood di mettere in scena la rabbia popolare contro le ingiustizie perché sanno che porterà ad un esito, in definitiva, stabilizzante, all’apatia, alla depressione da risolvere, almeno per sedare la frustrazione, con una buona dose di alcool, di droghe, di sedativi, di distrazioni di vario genere, dallo sport alla sottocultura, dal consumismo miserabile alla violenza anche contro se stessi o loro simili.

Un mondo di spostati, di folli, di poveri che, se non fa eccesiva paura ai Potenti che abitano ville protette da tecnologie digitali e da attrezzate guardie del corpo, è anche vero che possono creare panico nelle strade, nei market, nei luoghi di ritrovo perché tanta rabbia, se è vero che non crea problemi al sistema di dominio operante, può agire tragicamente contro gli individui, come è capitato allo sprezzante anchorman fulminato con un colpo di pistola appunto da Joker…
Le strade non sono perciò sicure e questo è un problema, anche in presenza di un forte apparato di polizia e di repressione giudiziaria.
Del resto non si possono incarcerare tutti. Negli States si va alla grande. In galera molto di più di un milione di cittadini. Ma qualcuno rimane fuori. Il pericolo esiste sempre. Si deve convivere con la “feccia” creata dal capitalismo.

Si può capire perciò che quando la “feccia” che feccia non è, recupera la sua dignità, la sua identità attraverso la rivolta, non può non generare entusiasmo tra chi-e sono molti- vive negli scantinati delle città opulenti. Anche quando è un film, anche quando la “pellicola scorre fino ad esaurirsi.
Ed il buon borghese, giustamente, ha da stare con un certo disagio perché certe cose possono uscire dal film-in effetti entrano nel film perché esistono già nella realtà- e, quindi, quale consolazione, qualora questo borghese viva in Italia, assistere all’erotico spettacolo di sardine tutte appiccicate l’una all’altra che predicano amore e amore, amore per lo sport, per il viaggio intelligente, per il divertimento, per la bellezza, amore contro la non-violenza…contro i populismi, amore contro la xenofobia, contro il razzismo, amore per tutto quello che è amabile…

Queste sardine sembrano nate subito dopo Joker al fine di creare un clima melenso di serenità e di pace, direi da clima natalizio. Una trovata che sa di grande pubblicità, con slogan fatui non degni dei grandi creativi della pubblicità( protagonisti indiscussi e supremi ideatori del patrimonio culturale ed ideologico del Bel Paese)…ma, seppure molto in basso qualitativamente, comunque di questi tempi giovevoli alla Grande finanza, ai Prodi, ai Monti, alle De Gregorio, ai Conte, ai Di Maio, ai Gualtieri che, inginocchiati davanti alle Zarine europee(Angela, Ursula, Christine), possono trovare appoggio e conforto alle loro malefatte contro quel povero popolo italico malmenato, offeso, indignato eppure sempre immobile e passivo.

Che possano mettere in discussione, i simpatici pesciolini, i presunti test nucleari di Israele contro l’Iran, il colpo di stato in Bolivia, la caccia all’uomo in Cile, l’acquisto di F 35, la vendita d’armi ai Sauditi, il MES franco-germanico, le sanzioni criminali contro il Venezuela e la Siria, il sostegno politico ai nazisti ucraini, l’evanescenza della politica estera in Libia, il servilismo diplomatico sempre più accentuato nei confronti degli States…non è il caso di parlarne perché non sarebbe politicamente corretto e, tra l’altro, potrebbe fomentare odio tra la classi che invece devono continuare ad amarsi perché l’una sia al servizio dell’altra.

Le sardine, in effetti, costituiscono nella loro ideologia neoliberista, negatrice non solo dei valori del socialismo e del comunismo ma anche del dibattito novecentesco sulla democrazia e sulla rappresentanza partecipativa, un rivolgimento epocale, un rivolgimento in cui i giovani non sono più espressione di aspirazione alla giustizia e all’eguaglianza sociale bensì espressione del liberalismo ottocentesco, dell’atomismo individualistico, della supremazia del mercato.
“Le guardo con molto interesse queste sardine” Detto da Mario Monti, uno dei maggiori distruttori del Bel Paese, dovrebbe essere sufficiente per darne un giudizio poco rassicurante.
Un movimento che piacerà senz’altro ai demolitori passati e presenti della Costituzione, e, che, grazie alla sua irresponsabilità, farà crescere, grazie alla difesa del modello oligarchico europeo, della macchina finanziaria da guerra teutonica, l’influenza delle destre più estreme, ottenendo il contrario di quello che si era prefissato…un’influenza che potrebbe diventare anche egemonica, in collusione ovviamente con il Reich dell’Unione europea.

Un’ultima osservazione, ma su Joker. Il terrore che può suscitare l’idea che gli ultimi della terra, “i dannati della terra” possano scuotersi dal torpore della solitudine e della sofferenza e rovesciare la rabbia non più verso se stessi ma contro la ferocia dei mille e mille sopraffattori che godono di regalie e di privilegi, travolgendo l’ordine costituito, può portare a chi di dovere a sogni o a incubi tormentosi per le proprie colpe e per il proprio destino, sogni o incubi che possono essere dissolti dall’apparizione di tanti beoti giovani che, predicando amore e solidarietà, diffondano, con la loro azione, il perenne immaginario di una società divisa in classi (dominanti e dominate) proprio come piace ai vecchi e ai nuovi moderni padroni.

Di Antonello Boassa

Contro le guerre imperiali innanzitutto, contro le guerre valutarie e del debito, contro le politiche neoliberiste. Contro lo sfruttamento dei lavoratori e dei popoli, contro la devastazione del pianeta, in difesa dello stato sociale e della libertà e dell'uguaglianza sociale di tutte e di tutti, in difesa del mondo animale, Antonio scrive anche per L'Interferenza

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