Un ex guerrigliero in Tumaco al tramonto


Francesco Cecchini.


Colombia fue nuestra, titolo originale Colombia In My Arms, è un documentario di 90 minuti sulla situzione dopo l’ Accordo di Pace e durante il post-conflitto. Gli autori sono Jenni Kivistö e Jussi Rastas, due cineasti filandesi che hanno vissuto tre anni in Colombia, da Bogotà fino al sud, al porto di Tumaco, incontrando e vivendo assieme a ex guerriglieri, i contadini, i discendenti afro e i coltivatori di coca, anche con persone che sarebbero morte dopo la firma degli accordi di pace. Il documentario mostra come la pace non sia stata completamente raggiunta.
A proposito Jenni Kivistö ha dichiarato: “I contadini sono nel mezzo del conflitto. Sono colpiti da diversi gruppi armati e dalla situazione di scarsità di risorse per vivere. Sono persone molto interessanti, perché possiamo capire la loro situazione, ma, molti di loro, nel documentario, sono vittime e attori allo stesso tempo della stessa situazione caotica. I contadini che non hanno alcun legame con il traffico di droga vivono in mezzo a scarsità e miseria. Non hanno scuole, non ci sono strade, e quelle che ci sono le hanno costruite da soli. Allo stesso tempo ci sono contadini che producono cocaina. Questi contadini stanno cercando di sopravvivere e gli Accordi di pace possono essere come una soluzione, perché credono nella sostituzione delle colture come un futuro prospero se dovesse essere attuati.
Jenni Kivistö y Jussi Rastas arivarono per la prima volta a Tumaco nel gennaio 2017, quando gli ex guerriglieri stavano concentrandosi in aree definite e depositando le armi. L’ultima volta che sono stati a Tumaco è stato a marzo 2018. A quel tempo l’atmosfera era già drammatica. Proprio nell’ottobre dell’anno precedente, tre giorni dopo il massacro di Tandil, Jenni e Jussi arrivarono nel luogo in cui, secondo quanto riferito, sette contadini furono uccisi da colpi della forza pubblica. Proprio per il tempo in cui sono tornati, a marzo, il rapimento di giornalisti ecuadoriani si era appena registrato, il cui esito era la morte, precisamente nel luogo in cui stavano registrando. Poi, hanno trovato un morto con molti colpi in testa e, mentre stavano montando il documentario, hanno capito come sono morte le persone che li hanno aiutati o che facevano parte delle loro registrazioni, uno di loro era il leader afro-discendente José Jair Cortés Erano i suoi ultimi soggiorni a Tumaco, dove vorrebbero tornare a proiettare un film che promette di essere nei principali festival cinematografici del mondo. Stanno proiettando il documentario Colombia fue nuestra in europa, Finlandia, Norvegia, Svezia, Francia, ma Jenni Kivistö e Jussi Rastas vogliono ritornare in Colombia per proiettarlo a Tumaco.
Colombia fue nuestra, Colombia è stata nostra, è la frase pronunciata da una persona nel documentario per informare di una situazione drammatica nella quale paese non alla maggior parte dei colombiani.
Nel 2019 in Colombia sono stati prodotti molti documentari sulla situazione di transizione del post conflitto: En territorio enemigo: la resistencia de la Comunidad de Paz de San José de Apartadó, El Testigo , Distrito Salvaje, La forma del presente, Coca: La guerra por la erradicación.
Il link con il documentario Colombia – El largo camino hacia la paz después de la Guerra Civil è il seguente.

https://www.youtube.com/watch?v=gmFQEKfUG8A


Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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