Il 16 febbraio, Hay’at Tahrir al-Sham (HTS), affiliato ad al-Qaeda, e i suoi alleati sostenuti dalla Turchia, hanno lanciato un altro attacco alle posizioni di recente liberate dall’Esercito arabo siriano (SAA) nella campagna occidentale di Aleppo.
L’attacco ha preso di mira le città di Kafr Halab e Miznaz, che sono state entrambe liberate dall’esercito e dai suoi alleati all’inizio di questo mese.
Dozzine di militanti e diversi veicoli corazzati hanno preso parte all’offensiva su larga scala, presumibilmente sostenuta dalle forze armate turche. È stato anche utilizzato un dispositivo esplosivo improvvisato a bordo di un veicolo suicida (SVBIED).
Nonostante i buoni preparativi e il gran numero, gli aggressori sono stati schiacciati nelle vicinanze di Kafr Halab e Miznaz. L’ASA, supportato dall’aeronautica militare araba siriana (SyAAF) e dalle forze aerospaziali russe (VKS), hanno respinto l’attacco nel giro di un’ora.
Secondo fonti pro-governative, l’esercito ha distrutto undici veicoli corazzati e carri armati di HTS e dei suoi alleati. I gruppi terroristici hanno anche perso 60 dei loro combattenti d’élite.
Questo è stato il terzo attacco di questo tipo a Kafr Halab e Miznaz questo mese. Nell’attacco più recente, che ha avuto luogo due giorni fa, l’esercito ha distrutto tre corazzati per il trasporto truppe ACV-15 (APC) forniti ai militanti dalla Turchia.
I ripetuti attacchi dei militanti ad Aleppo occidentale non riflettono solo la loro disperazione, ma anche la disperazione del loro principale sostenitore, la Turchia. Il supporto sempre crescente di Ankara ai militanti non è riuscito a fermare e nemmeno a rallentare l’avanzata dell’esercito nella regione, finora.
