President Bush30305: Remarks to press pool after CIA briefings at Langley, Va.

di Robert Scheer

In un’altra stupefacente rivelazione della portata delle operazioni di sorveglianza globale degli Stati Uniti, il Washington Post ha recentemente pubblicato un articolo su una società svizzera, la Crypto AG, che era di fatto di proprietà della Central Intelligence Agency statunitense e dei servizi segreti tedeschi. La Crypto AG ha fornito per decenni servizi di crittografia a più di un centinaio di governi di tutto il mondo. All’insaputa di tali governi la CIA aveva accesso agli strumenti crittografici e poteva pertanto legge corrispondenza  governativa interna di alto livello di paesi tra i quali Francia, Egitto, Venezuela e molti altri.

Nell’edizione di questa settimana di “Scheer Intelligence” il direttore di Truthdig, Robert Scheer, parla con William Binney, un eminente esperto dei servizi segreti che ha lavorato per 30 anni alla National Security Agency, a proposito di queste informazioni impressionanti che solo oggi sono rese pubbliche, circa due anni dopo che il programma è terminato nel 2018. Nel colloquio Scheer evidenzia come la rivelazione sia non solo preoccupante in termini del potere che ha concesso agli Stati Uniti di esercitare per decenni, ma anche per le sue implicazioni storiche.

“Ciò che significa, per quel che capisco, è che persone in alto nel governo degli Stati Uniti, su fino al presidente, avrebbero saputo di ogni tentativo di assassinio, di ogni tentativo terroristico, di ogni tortura, di ogni cosa fatta in tutte queste società… come dico, si tratti di Arabia Saudita, Egitto, Venezuela o Guatemala”, dice un indignato Scheer.

“Sapevamo che cosa facevano, che cosa pianificavano”, prosegue, “non siamo complici nel sapere realmente che cosa stavano facendo – che stavano per uccidere qualcuno o torturarlo – e non essendo intervenuti o avendo deciso di ignorarlo?”

“Sarei certamente d’accordo con quello che lei sta dicendo qui”, risponde Binney. “Hanno una certa responsabilità per non aver agito per fermare eventi, sì”.

Quando Scheer chiede a Binney di spiegare che cosa ci sia alla base dell’operazione Crypto AG, l’ex agente della NSA va schiettamente al cuore della faccenda. “E’ un’operazione standard per cercare di far acquistare da altri i sistemi crittografici che hai creato”, dice Binney, “perché questo significa che fondamentalmente ne sei proprietario”.

Questa forma di “proprietà” è stata rivelata al pubblico globale dalla fonte NSA Edward Snowden con la sua fuga di notizie riguardo alla misura della sorveglianza statunitense sul suo stesso popolo, nonché su leader di paesi nostri alleati, quali Angela Merkel. Per Binney, la cui lunga carriera nei servizi segreti statunitensi gli dà una comprensione unica delle operazioni statunitensi di sorveglianza, la vicenda indica un problema più vasto riguardo al mondo in cui gli Stati Uniti considerano sé stessi.

“[Questa idea che gli Stati Uniti hanno di sé] deriva dai film di cowboy”, dice Binney. “Noi siamo quelli che indossavano i cappelli bianchi. Abbiamo sempre ragione e tutti gli altri torto e noi facciamo  le cose giuste e loro quelle sbagliate”.

“E’ il lato ipocrita dei servizi segreti”, dice in seguito, “se si guarda al Dipartimento della Giustizia e allo FBI e all’imposizione del controllo, quello che le spie fanno a noi è male, ma quello che noi facciamo a tutti gli altri non lo è; è bene. Perché noi siamo i buoni. Dopotutto cercheremo di mantenere la pace nel mondo. E in realtà finiamo con scatenare altre, essere coinvolti in più guerre di quante siamo in grado di sostenere e sembrano non finire mai.”

“Abbiamo un doppio metro riguardo al nostro modo di pensare; non abbiamo alcun reale sistema di valori che regoli ogni cosa”, conclude, con una forte condanna delle operazioni del governo degli Stati Uniti.

Seguite l’intera discussione tra Binney e Scheer mentre affrontano problemi di riservatezza, diplomazia, innocenza statunitense e i valorosi sforzi di Snowden per svelare al mondo il massiccio apparato di sorveglianza degli Stati Uniti. Potete legge di seguito una trascrizione dell’intervista e trovare qui altri episodi di “Scheer Intelligence”.

(Introduzione di Natasha Hakimi Zapata)

Robert Scheer: Salve, sono Robert Scheer con un’altra edizione di “Scheer Intelligence” dove l’intelligenza è quella dei nostri ospiti. In questo caso si tratta di William Binney, che era un esperto di decrittazione per l’esercito statunitense prima di entrare nella National Security Agency, dove per trent’anni ha lavorato a questioni di spionaggio ed ha finito con l’essere il leader tecnico dello spionaggio.

E io ho già parlato in passato con il signor Binney, ma sono particolarmente interessato oggi a causa di un nuovo articolo del The Washington Post, un grande servizio d’inchiesta cui ha partecipato con fonti tedesche, fonti svizzere e così via. E si tratta di un programma ultratrentennale; è proseguito fino al 2018, risale al 1970, forse un programma più lungo, un programma di quasi mezzo secolo, risalente persino a dopo la Seconda guerra mondiale. E riguarda una società chiamata Crypto, Crypto AG. E questa società ha finito con l’essere di proprietà della CIA e dei servizi segreti tedeschi, già nei tempi precedenti l’unificazione della Germania. E quello che faceva era fondamentalmente fornire strumenti di crittografia, risalenti ai primi strumenti prima che ci fosse Internet, ma finendo con programmi molto sofisticati, per consentire a governi che pagavano per quei servizi… io penso che fossero circa 123 governi di tutto il mondo; non vi erano incluse Cina o Unione Sovietica perché erano sospettose riguardo al programma.

Ma la società con sede in Svizzera fornire crittografia, cioè i governi potevano occultare a occhi stranieri la loro corrispondenza con le loro ambasciate e le loro agenzie di sicurezza. Ed erano governi tanto vari quanto Egitto e Grecia e Italia e via di seguito. E c’è una domanda reale se questa raccolta di informazioni, che rappresentavano circa metà delle comunicazioni di tutti questi governi… è realmente tentacolare, sfida quasi la comprensione. E pare essere un accurato… è basato su un rapporto della CIA. Così ho pensato, sapete, chi può spiegarmi questo meglio di un veterano della National Security Agency, che assieme alla CIA era concretamente proprietaria di questa società che spiava, praticamente, ogni governo del mondo. Dunque, mi dica quello che sa al riguardo, William Binney.

William Binney: Beh, Bob, io penso che sia semplicemente un’operazione standard per far sì che altri acquistino i sistemi crittografici che si sono creati. [Ride] Perché significa che tu fondamentalmente ne diventi proprietario. Dunque il principio fondamentale dei servizi segreti di qualsiasi paese che capiscano qualcosa – ah, è probabilmente principalmente per questo che russi e cinesi non prendevano per buona questa società – è che non si comprano mai materiali crittografici o informazioni crittografiche da paesi stranieri. Te li inventi da te e controlli tutto il relativo sapere nel tuo paese. Altrimenti non sei sicuro. Significa semplicemente che se acquisti qualcosa all’estero stai esponendo le comunicazioni fondamentali che hai, e dove le usi, a essere lette da altri paesi che ne sono proprietari… in questo caso si trattava del BND [Servizi segreti tedeschi] e della NSA, o della CIA. Dunque…

RS: Sì, ma hanno mentito al riguardo. Aspetti un attimo. Quella era ufficialmente una società privata che era anche sotto contratto con società quali la Motorola in questo paese, e la Siemens in Germania. E questa era tutta roba di massima segretezza. E così questi paesi, come l’Egitto, o qualsiasi altro al mondo, non sapevano che questa attrezzatura che criptava le loro informazioni era in realtà realizzata da governi stranieri… dalla CIA, dalla NSA dalla parte statunitense. E io ne parlo perché stiamo facendo un caso di stato oggi, il governo statunitense, riguardo alla società cinese Huawei coinvolta nella costruzione della nuova Internet 5G. E dicono oh, beh, il governo cinese ottengono accesso in quel modo… di fatto gli Stati Uniti, attraverso la CIA e la NSA e persone del massimo livello hanno sempre saputo questo, in realtà hanno creato lo standard per questa intrusione sulla sicurezza del resto del mondo.

WB: E’ esatto. Sì. Ed è stato ben noto a paesi che hanno agenzie di spionaggio all’altezza, che quella è una prassi standard… che altre agenzie di spionaggio fondano società di facciata e tali società di facciata… è per questo che si deve prestare grande attenzione da dove si ricavano informazioni materiali. Perché ti metti nella posizione di introdurre i punti di intercettazione di altri paesi. In altri termini, importi materiale da loro mediante snodi o, sai, server, ogni sorta di materiale crittografico o qualsiasi cosa simile, lo stai inserendo nel tuo sistema, rendendo il tuo sistema il loro sistema. Ed è per questo che parlano della questione del 5G di Huawei, perché significa incorporare il sistema cinese nel nostro, e poi esso dà loro quell’accesso… la stessa cosa che noi abbiamo fatto per decenni, e in questo programma per più di cinquant’anni.

RS: Sì. E in questo programma tuttavia, come segnala il The Washington Post, quasi sfida la comprensione. Perché ciò di cui stiamo parlando, nella sua descrizione… e questo è tutto basato su un rapporto interno della CIA e anche in un rapporto dello spionaggio tedesco… i sistemi che inserivano erano progettati per la CIA, la NSA, attraverso questa società Crypto per penetrare, giusto?, il sistema, per decodificarlo, per leggere il materiale… erano progettati per essere facilmente penetrati dallo spionaggio statunitense. E questo significa che il governo statunitense al più elevato livello aveva conoscenza di ogni assassinio – hanno usato questo esempio – che, diciamo, ordinavano dittatori latino-americani. Cose che erano fatte in tutto il mondo per opprimere persone, per torturarle, per ucciderle, per rovesciare altri governi. Tutto questo era noto in tempo reale, al più alto livello del governo statunitense. E lei in qualche modo lo considera meno eccitante o importante di quanto io sto suggerendo. Penso che questo sia…

WB: Oh no. No, no, Bob, io non… io non sto dicendo questo. Sto semplicemente dicendo che la prassi di fare questo, creare società di facciata come quella, da parte della CIA e del BND… questo è quanto loro… si avrebbe potuto cambiare il nome Crypto in CIA/BND. E’ questo che avrebbero dovuto… è realmente da lì che compravano materiale, compravano materiale da quell’attività congiunta di quelle due agenzie di spionaggio. Questa è una prassi standard dello spionaggio e lo è, sa, almeno dalla Seconda guerra mondiale. Dunque, sa, non è nulla di nuovo nel mondo dello spionaggio. Sa, forse è una sorpresa per molti giornalisti del The Washington Post, ma nella comunità dei servizi segreti è una prassi standard.

C’è un altro punto che non penso sia stato evidenziato a sufficienza ed è realmente molto più importante degli altri, semplicemente perché tutte le comunicazioni tra le società che si rendevano conto che non si fa così… che non si compra materiale crittografico da paesi stranieri o da società in paesi stranieri, si controlla da sé quel processo… quei paesi, come Russia e Cina, anche il loro pensiero e le loro comunicazioni sono compromessi. Perché chiunque usi questi dispositivi, comunicando attraverso le loro ambasciate con cinesi o russi, e ricevendone risposte, noi non saremmo in grado di leggere, diciamo, una metà delle comunicazioni tra loro, e perciò dedurre anche il genere di pensiero e i processi che erano in corso in Cina e in Russia. Dunque ha avuto, in termini di questo, un impatto molto maggiore di qualsiasi altro, penso.

RS: No, ma voglio dire… d’accordo, voglio arrivare… lei lo fa apparire routine, ma ha vissuto la sua intera vita all’interno della NSA e…

WB: Sì, per noi del settore quella è routine.

RS: sì, ma quello che io sto dicendo è lo statunitense media non sa che per cinquant’anni il nostro governo spiava gli alleati… altri, virtualmente ogni governo del mondo. E, sa, siamo rimasti sconvolti quando Edward Snowden ha rivelato che Angela Merkel in Germania aveva il telefono sorvegliato dall’agenzia per la quale lei ha lavorato. Ma a me pare un’ammissione di uno spionaggio molto più esteso su virtualmente ogni altro governo del mondo, eccettuate, ironicamente, Cina o Russia che erano tanto sospettose da avere mezzi di crittografia propri. Ma il fatto è, sa, Bobby Ray Inman, lei ha lavorato per lui, vero, alle NSA? O era la CIA?

WB: Sì, era il direttore per un certo periodo quando ero là, sì.

RS: Sì. E lui se ne vanta; dice che è stato il colpo più grosso di tutti. Ma ciò che significa, come lo interpreto io, è che persone in alto nel governo statunitense, su fino al presidente, avrebbero saputo di ogni tentativo di assassinio, di ogni tentativo terroristico, di ogni tortura, di tutto quanto fatto in ognuna di queste altre società… come dico, si tratti di Arabia Saudita, Egitto, Venezuela o Guatemala. Eravamo a conoscenza di quanto stavano facendo, di quanto pianificavano. Non siamo, allora, complici non solo di aver creato uno standard di sorveglianza di ogni paese del mondo, e dei loro dati e attività, e poi deploriamo quando altri lo fanno? Ma, anche, non siamo complici nell’apprendere effettivamente quello che stanno facendo – che stanno per uccidere qualcuno o torturarlo – e non intervenendo, o decidendo di ignorarlo?

WB: Sarei certamente d’accordo su questo, su quello che sta dicendo, Bob, sì. Hanno una certa responsabilità per non agire per fermare gli eventi, sì.

RS: Ma stiamo giusto parlando di ogni grande evento nefasto che è accaduto in, come dico, quasi mezzo secolo. Solo, sa, si è esaurito alla fine, ma è andato avanti fino al 2018. E…

WB: Sì, penso che lei abbia ragione, probabilmente erano a conoscenza della maggior parte di queste cose. Non so in quale percentuale, sa; sarebbe dipeso dalla copertura della raccolta di dati essere in grado di decifrarli e leggere che cosa intendevano dire, sa.

RS: Sì. Beh, la stima del The Washington Post è stata, penso, fino al 50 per cento di queste comunicazioni. D’accordo. Dunque questo significa, beh, solo per un esempio, che quando Sadat e Jimmy Carter stavano negoziando un accordo di pace, Jimmy Carter fosse a conoscenza di tutte le conversazioni che Sadat stava avendo con il suo governo, con le agenzie del suo stesso governo… tutto ciò era stato reso disponibile a Jimmy Carter. E Anwar Sadat, il capo dell’Egitto, non lo sapeva. Così stava negoziando con il presidente statunitense e il presidente statunitense aveva tutte quelle informazioni perché erano in grado di intercettare – giusto? – tutte le loro comunicazioni diplomatiche e spionistiche, o almeno il 50 per cento di esse. Non è una specie di irrisione… voglio semplicemente, sì?

WB: Sono d’accordo con lei, Bob. Sì.

RS: Bene… [ride]

WB: E’ realmente… veda, il punto è che la comunità dei servizi segreti, ciò che loro stavano… sono sicuro che ciò che stavano facendo allora fosse, se avessero detto… beh, come per esempio al presidente Carter. Se c’era una qualche conoscenza dell’assassinio imminente, e se glielo avessero detto, lui probabilmente avrebbe, tipo, dato un… avrebbe potuto avere un’elevata percentuale di possibilità di giungere apertamente a un compromesso in pubblico. Come, ad esempio, penso che il presidente Reagan abbia fatto un certo commento in un certo momento della sua presidenza in cui ha fondamentalmente vuotato il sacco. Così probabilmente loro stavano sostenendo che dovevamo assicurarci e sottolineare che nessuno dicesse nulla pubblicamente e che dovevano mettere in guardia persino il presidente se avessero avuto conoscenza di ciò e glielo avessero detto. Così… cosa che sono sicuro abbiano fatto.

RS: Beh, e tutto questo ha comportato far saltare in aria edifici e uccidere persone e arrestarle e torturarle ed entrare in guerra e mentire al riguardo e tutto il resto. C’è questa enorme quantità di informazioni. Mi chiedo quanto persone dei comitati della Camera o del Senato sui servizi segreti – persone come Dianne Feinstein o Adam Schiff, per esempio, alla Camera, per i Democratici e i Repubblicani – quanto sapessero di questo. Ne erano all’oscuro? Questo non è chiarito nell’articolo del The Washington Post.

WB: Ah, no, quello che sarebbe successo è che sarebbe emerso nel servizio Gamma. Si trattava dei rapporti che trasmettevamo dalla NSA ed essi avrebbero… come nel caso di Hillary Clinton, avrebbero trasmesso parte di ciò sul suo server e lei avrebbe preso parte degli estratti dai rapporti Gamma. Che non dicevano, non dicono al cliente – [i servizi] considerano il Congresso come un cliente – non dicono loro esattamente come hanno ottenuto le informazioni. Si dice solo che si tratta di informazioni sensibili da programmi sensibili che sono operanti presso la NSA o la CIA, questa o quella. Così avrebbero almeno saputo che avevano un certo grado di affidabilità da quei rapporti di tipo Gamma.

RS: Dunque avrebbero saputo che noi stavamo intercettando, diciamo, le comunicazioni di Anwar Sadat con il suo governo, il suo stesso governo, con la sua ambasciata, con le sue forze armate. Ma non avrebbero conosciuto i particolari su come erano state ottenute; avrebbero ricevuto le informazioni. E, da agenzie di supervisione, che dopotutto sono rami del Congresso che devono provvedere alla supervisione, certamente dopo gli anni Settanta, dopo il rapporto della Commissione Church, è questo che la Commissione del Senato sui servizi segreti doveva fare. Erano quelli, allora, che avrebbero dovuto sapere che c’era questo spionaggio su tutti i nostri – voglio rendere chiaro questo – su nostri alleati. Non solo su presunti nemici; su nostri alleati. E non avrebbero ritenuto che fosse una violazione di norme della legge internazionale, o di onestà, di rispetto degli altri? O era solo routine?

WB: Anche, molto probabilmente, colpiti trattati tra i paesi. Dunque, sa, è come se io mettessi qualcosa qui nel suo paese, lei non spia me, e se io metto qualcosa nel suo paese io non spio lei. E’ una specie di… in trattati tra paesi, quando creano una relazione, sì. Direi anche che, sa, paragonato a quanto sta succedendo oggi, sa, è una goccia nel mare. Stanno spiando fondamentalmente ogni cittadino statunitense, lei, io, tutti. Stanno ricavando copie di questo programma radiofonico che lei sta trasmettendo.

Dunque, sa, questo in cui ci troviamo è semplicemente un caos. Voglio dire: abbiamo creato… queste agenzie di spionaggio fondamentalmente non sono controllabili da nessun governo al mondo. Dispongono di agenzie che non possono controllare. Voglio dire: guardi quanto controllo hanno sulla CIA o lo FBI o il Dipartimento della Giustizia o la NSA, quando cercano di organizzare un colpo di stato morbido contro il presidente Trump. Oppure, sa, uno qualsiasi degli altri paesi del mondo… hanno un’inadeguatezza simile in termini di controllo. Voglio dire, il loro controllo è una barzelletta, davvero; in tutto il mondo è solo una barzelletta. Semplicemente non hanno nessun controllo su nessuna di queste agenzie di spionaggio. Faranno tutto quello che vogliono; una volta chiusa quella porta segreta tu sei fuori. E la sola cosa che il Congresso fa, che è chiamata “controllo”, è che manda proprio personale su alla NSA o giù alla CIA o dovunque, alla DIA, a qualsiasi agenzia in cui si reci, e viene aggiornato da addetti che hanno ripulito i loro aggiornamenti attraverso gli uffici di collegamento, con l’ufficio di collegamento con il Congresso, sa. E quella è la storia che quell’agenzia vuole raccontare al Congresso e quella è la storia che il Congresso ottiene, e non ha nient’altro mezzo per giudicarla. E non glielo diranno.

RS: Dunque, mi faccia solo capire questo. Spero lei non stia diventando indifferente a tutto questo. Ma…

WB:  No, sono tuttora parecchio incazzato per questo, se me lo chiede.

RS: Ma io… beh, voglio dire, la gente… non c’è stata quella gran reazione all’articolo del The Washington Post. E’ questo che mi ha davvero sorpreso. Sa, pensavo che sarebbe stata davvero una cosa enorme. Voglio dire, c’è questa specie di… voglio dire, qui abbiamo, nel momento stesso in cui stiamo facendo tanto chiasso (l’ho detto prima, sa, ci si può fidare di questa società Internet cinese per costruire…) e nell’articolo del The Washington Post hanno Motorola e Siemens, la società tedesca che è una delle maggiori del mondo. E sono giusto lì con questa società chiamata Crypto, ad affinare il loro sistema. Dunque erano partecipi, o dovevano essere partecipi, del fatto che stavano sorvegliando governi come l’Italia… sa, governi tutto il mondo, di alcuni dei quali affermiamo di essere stretti alleati. Penso siano stati 123 governi di tutto il mondo. Nessuno lo ha denunciato.

E nell’articolo del The Washington Post, è molto interessante, dicono che quando Edward Snowden ha rivelato la portata della sorveglianza e dello spionaggio e via di seguito della NSA c’è stato un vero shock per la dimensione. Ma in realtà questo articolo mostra che le rivelazioni di Snowden ne hanno colto solo una parte. Sa, ha mostrato parte della sorveglianza di governi e leader stranieri; come dico, un caso in Brasile, in Germania, e quel che si vuole. Ma secondo questo articolo del Washington Post quella è stata la routine per più di mezzo secolo. Semplicemente uno spionaggio di routine su ogni leader dovunque nel mondo, che fossero considerati democratici o dittatori o comunisti o fascisti o quel che si vuole. Tutte le loro informazioni più private erano rese disponibili alle agenzie statunitensi della sicurezza nazionale, e presumibilmente ad alcune delle persone che informavano. E questo è molto più esteso di quanto ha rivelato Snowden.

WB: In effetti non lo direi, Bob. Perché c’è una parte che ha mostrato i punti d’accesso mondiali dei Cinque Occhi [Alleanza tra i servizi segreti di USA, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda – n.d.t.] che Snowden ha messo in rete, che ha mostrato là, una delle sezioni in calce con i puntini che indicavano dove si trovavano nell’intera mappa. Così, ha mostrato i punti diversi in cui erano stati inseriti impianti. E lì, in questo sfruttamento della rete informatica, la CNE  [http://parcelsapp.com/it/carriers/cne-express ? – n.d.t.] ne faceva parte, dice che aveva più di 50.000 impianti nel mondo. Ora, uno di questi piccoli impianti di recupero o lettura crittografica delle comunicazioni di chiunque può essere un impianto. Così si può avere una dozzina di impianti per un paese e si possono coprire, fondamentalmente, le sue comunicazioni governative. Qualcosa di simile, secondo la dimensione del governo, sa.

RS: Sì, ma l’esperto è lei. Lei era il capo degli esperti tecnici, ho dimenticato il titolo, ma sa…

WB: Direttore tecnico. [Ride]

RS: Lei a un certo punto è stato il direttore tecnico dello spionaggio in tutto il mondo. Ma la maggior parte di noi, osservando quel diagramma… molti non hanno mai esaminato quel diagramma, io l’ho fatto. E io davvero non sapevo che cosa fossero quei puntini fino a quando non ho letto l’articolo del Washington Post, immagino. E comunque abbiano ottenuto quell’informazione,  è risultata uno di quei puntini. Ma, come dico, sì, non si poteva ignorare Snowden, e l’articolo del Washington Post lo chiarisce molto bene. Ma questo mostra che molto più invasivo… si avrebbe potuto pensare, beh, vanno in Egitto o in Grecia per scoprire qualche cattivo o quale terrorista o, sa, alcuni che sono contro quel governo. No, si inserivano per scoprire che cosa i dirigenti dell’Italia, o di qualsiasi altro paese, dicevano ai loro ambasciatori, alla loro gente, ai loro consulenti, ai loro ministri della difesa. Dunque non è solo come cercare dei cattivi, dei terroristi. Il governo statunitense…

WB: No, e ha anche il vantaggio collaterale, Bob – sto giusto cercando di indicarlo – di offrirti un lato dell’accesso alla Russia e alla Cina, con Russia e Cina che rispondono a diversi paesi del mondo. Si può vedere almeno un lato della conversazione, così si può cominciare a capire che cosa i cinesi dicevano loro o russi dicevano loro. Così offriva… fondamentalmente anche questo era compromettente. Si poteva di fatto inserirsi indirettamente in quel modo. Sa, così non si va direttamente alla comunicazione criptata cinese o alla comunicazione criptata russa, ma ci si rivolge a cose che si possono infrangere.

Le farò un esempio. Nella Seconda guerra mondiale, prima dell’invasione della Francia, all’ambasciatore giapponese in Germania fu offerto un giro del vallo, il vallo difensivo dalla Francia su fino alla Norvegia. Tutte le posizioni e tutto il resto. Egli riferì doverosamente ogni cosa al governo giapponese e utilizzò il sistema di codifica giapponese per farlo, e quello era uno dei sistemi di codifica che noi leggevamo. Così, quando leggemmo ciò ottenemmo l’intera mappa delle posizioni difensive dell’esercito tedesco in Europa. Così ciò contribuì all’invasione, d’accordo. Quello è il genere di informazione che si può ottenere indirettamente, avendo un punto d’accesso come quello.

RS: D’accordo, ma solo per chi non abbia letto l’articolo del The Washington Post – e non sta ottenendo la pubblicità che vorrei – mi faccia fare solo un esempio. C’era l’Inghilterra in guerra con l’Argentina per le Falkland. Ora, l’Argentina non era ritenuta un avversario terrorista degli Stati Uniti. Era un avversario dell’Inghilterra per le Falkland, bene. E la sua agenzia, per la quale lavorava, la National Security Agency, e la CIA avevano il controllo di una società che era in grado di ottenere tutti i dettagli di ciò che l’esercito e il governo argentino stavano facendo, di ciò che stavano dicendo, e poi li ha passati agli inglesi.

E’ nel rapporto. E’ un livello di intrusione, sa, di sorveglianza persino di un governo ufficialmente amico o neutrale; questo è assolutamente stupefacente. E, come dico, a esso si accompagna una certa titolarità o responsabilità. Se stai anche intercettando dittatori e apprendendo che stanno per compiere atti nefasti, ma non avverti le persone che saranno assassinati o torturate o quel che si vuole, perché comprometterai il tuo accesso, giusto? E così siamo stati di fatto complici di molti di questi crimini.

WB: E’ corretto. Se sei a conoscenza e non agisci, sei complice.

RS: Dunque quello che io sto dicendo… e, di nuovo, lei è un professionista ed è il tipo giusto qui. E io sono questo tizio che ha letto questo articolo e sto giusto pensando, perché non è più sconvolgente per le persone? Quella è, immagino, la mia domanda fondamentale. Siamo così assuefatti a questo genere di cose che diciamo, beh, se lo fa il governo statunitense va bene, deve aver senso; ma se chiunque altro fa qualcosa di anche minimamente simile, oh, pensiamo che sia semplicemente terribile? Non siamo a questo punto?

WB: Sì, è così, Bob. E deriva dai semplici, sa, film di cowboy. Noi eravamo quelli col cappello bianco. Sì, abbiamo sempre ragione, e tutti gli altri hanno torto, e noi facciamo la cosa giusta e loro quella sbagliata.

RS: Così la sua agenzia, presso la quale stava… e dicono che la maggior parte delle persone alla NSA in realtà non sa di questa particolare società, Crypto AG, vero?

WB: E’ corretto.

RS: Era una cosa mantenuta profondamente segreta, giusto? E in realtà le persone che lavoravano per quella società, una di esse fu arrestata in Iran, pensavano di essere semplici contraenti che vendevano buon materiale crittografico in giro per il mondo. E poi quando l’Iran… sì, prosegua.

WB: Sì, lei ha colto giusto nel segno. E’ assolutamente giusto. Quello che si fa è usare persone che non sanno che cosa stia realmente succedendo e lasciare che siano loro a far girare la voce, a diffondere il potenziale. Ed è esattamente ciò che hanno fatto con questo programma. E solo pochissime persone, sono sicuro, quelle che dovevano sapere erano quelle che avevano il controllo della tecnologia finale che era prodotta e venduta. Una volta avuto tale controllo, e limitato il sapere a pochissime persone molto vicine, allora il resto della società non avrebbe saputo. In realtà non sapeva neppure chi fosse proprietario della società, che ovviamente, sono sicuro la maggior parte di loro non sapeva… o di una qualsiasi affiliata, non sapevano nemmeno chi fosse proprietario di quelle società.

RS: No, questo era…

WB: Sa, e loro… scusi?

RS: Sì, questa era un segreto mantenuto rigidamente. Così, in altre parole, quella era una società svizzera che fingeva di essere di proprietà privata e responsabile nei confronti dei propri azionisti e quel che si vuole, e in realtà era di proprietà della NSA e della CIA e di un servizio segreto tedesco, della Germania Occidentale. E voglio giusto leggere dall’articolo del The Washington Post; ha detto…

WB: Ma, se posso inserire qualcosa qui, Bob, non la chiamerei mai una società svizzera. Era una società di facciata CIA/BND situata in Svizzera.

RS: Sì, è giusto. Dunque dice qui, sul The Washington Post: “Anche così” … sa, perché nono lo stiamo più facendo ora, è finito nel 2018, il che è difficilmente storia antica. Dice: “Anche così, l’operazione Crypto è di rilievo per lo spionaggio moderno. La sua estensione e durata contribuiscono a spiegare come gli Stati Uniti abbiano sviluppato un appetito insaziabile per la sorveglianza globale, rivelato nel 2013 da Edward Snowden. Ci sono echi di Crypto anche nei sospetti che circolano riguardo a società moderne con presunti collegamenti a governi stranieri, compresa la società russa di antivirus Kaspersky, un’applicazione in fase di test legata agli Emirati Arabi Uniti e il gigante cinese delle telecomunicazioni Huawei”. Così quello  che è così strano qui è che abbiamo stroncato una società russa, stronchiamo una società cinese, diciamo che non ci si può fidare della loro tecnologia, che loro incorporeranno modi per ottenere tutte quelle informazioni. E tuttavia il governo statunitense, attraverso la CIA/NSA, per mezzo secolo, ha fissato il parametro aureo per la sorveglianza di altri governi e la distruzione della loro segretezza, vero?

WB: Sì.

RS: Dunque è ipocrisia. Non so…

WB: Sì, lo è, sì. Beh e quella è l’attività dello spionaggio.

RS: Bene. Dirò solo… l’articolo del The Washington Post dice, e cito di nuovo: “E’ difficile sopravvalutare quanto siano straordinarie le vicende della CIA e del BND”. Il BND è la vicenda tedesca. Voglio dire, questa è un’affermazione parecchio forte, “è difficile sopravvalutare”, vero? Dice qui, sa: “Documenti sensibili di spionaggio sono periodicamente desegretati e resi accessibili al pubblico. Ma è estremamente raro, se non senza precedenti, avere uno sguardo su autorevoli storie interne” – questa è la CIA “su un’intera operazione clandestina”.

E dice: “Il Post ha potuto leggere tutti i documenti, ma la fonte del materiale ha insistito che fossero pubblicati solo estratti”. Ma dunque questo è… di nuovo, voglio essere moderato e razionale nella mia valutazione… non so perché questa non è stata resa una storia maggiore. Sa, qui c’è un’altra cosa che dice: “I giornali”… perché erano documenti interni, sa, sia redatti dalla CIA sia dallo spionaggio tedesco. Dice: “I giornali in larga misura evitano domande più inquietanti, tra cui che cosa sapevano gli Stati Uniti – o che cosa hanno fatto o non fatto – riguardo a paesi che usavano macchine Crypto mentre si dedicavano a piani di assassinii, campagne di pulizia etnica e violazioni dei diritti umani. Le rivelazioni nei documenti possono offrire motivi per riconsiderare se gli Stati Uniti erano in una posizione per intervenire, o almeno rivelare, atrocità internazionali, e se abbiano scelto di non farlo a volte per difendere il loro accesso a preziosi flussi di spionaggio”. Dunque stiamo parlando di una corruzione profonda dello stato profondo, di una profonda immoralità dello stato profondo.

WB: Sono d’accordo. Sì. All’incirca la mia politica in larga misura in seno allo spionaggio… come ad esempio quando c’ero, non ero in una posizione per fare questo, ma se vi fosse stato e avessi visto del materiale in arrivo attraverso la NSA, avrei avvisato che stava arrivando l’attacco e che certe persone erano coinvolte, come quelle arrivate a San Diego e poi, coordinate con altre in tutto il paese e poi recatesi collettivamente in punti di decollo per l’offensiva dell’11 settembre, negli hotel e aeroporti adiacenti agli aeroporti dai quali erano decollati.

Beh, il primo che avrei chiamato sarebbe stato lo FBI, e l’avrei chiamato sulla linea criptata e avrei detto, ho avuto questa notizia, dovete fare qualcosa al riguardo. E avrei detto chi era, dov’era, e quanti erano, sa. E avrei fatto semplicemente questo se non avessi potuto far uscire un rapporto. Dunque questo sono io, tuttavia. Io, sa; altri avrebbero potuto non farlo. Ma io sì.

RS: Ma se il governo statunitense non ha fatto nulla al riguardo, allora è complice.

WB: Corretto. Sono del tutto d’accordo.

RS: Bene. Ora, solo, sa, prima di arrivare alla conclusione io desidero che la gente capisca che qui non si tratta di Bill Binney e Robert Scheer che fantasticano riguardo a qualcosa. Questo è, The Washington Post ha ottenuto…

WB: No, è reale, sì.

RS: Sì, ha ottenuto gli studi reali…

WB: Tutti gli agenti dello spionaggio, noi classificheremmo questo come un programma segreto, o un SAP [Programma ad Accesso Speciale], dove, sa, la persona è obbligata solo a informare almeno la Banda degli Otto, i presidenti e i membri di alto livello di Camera e Senato e anche i Comitati sui Servizi di Camera e Senato, quella è la Banda degli Otto. E non deve notificare nessun altro oltre a loro.

RS: Sì, e qui dice, di nuovo, citando dall’analisi del The Washington Post al riguardo: “Dagli anni Settanta in poi” – ed è un bel pezzo, no? E’ mezzo secolo. “Dagli anni Settanta in poi, la CIA e la sorella decifratrice National Security Agency” – dove Bill Binney, con il quale sto parlando, ha lavorato per trent’anni – la CIA e la National Security Agency controllavano – questo è il The Washington Post che lo dice – “controllavano quasi ogni aspetto delle operazioni della Crypto, presiedendo con i loro partner tedeschi alla decisioni di assunzione, progettando la sua tecnologia, sabotandone gli algoritmi e decidendo gli obiettivi delle vendite”. Bene.

Dunque, quando diciamo che non ci si può fidare di una società cinese come la Huawei, perché potrebbe avere dei legami con il suo governo, anche se è una società privata… beh, chi stiamo prendendo in giro? Abbiamo reso ciò la norma per quasi ogni prodotto venduto riguardante la crittografia a quasi ogni paese del mondo. E poi, restando seri, diciamo fidatevi di un prodotto statunitense ma non di un prodotto cinese nella costruzione della rete 5G perché i cinesi sabotano le loro macchine… e il governo statunitense ha sabotato ognuna di queste macchine crittografiche che voleva ascoltare? Pronto?

WB: Sì. Voglio dire, sa, ehi, prendiamo il caso del Rapporto Mueller che ha accusato agenti della GRU [lo spionaggio dell’ex Unione Sovietica e oggi russo – n.d.t.], sa, che si ritenevano spie. Dunque ha accusato spie di essere spie. E io ho detto, sa, potrebbe verificarsi anche la relazione inversa; questo significa che… noi faremo questo e poi il resto dei paesi del mondo dovrebbe accusare le nostre spie e la NSA e la CIA, tutte loro, di essere spie, sa. Allo stesso modo, nella stessa forma, per le stesse ragioni.

RS: Sì. Dunque che cosa sta succedendo? Ci siamo semplicemente abituati, accettiamo come normale…

WB: Sì, questo… sì, per me, Bob, questo è quanto… questo è quello che i paesi ottengono, quello che il popolo ottiene nei paesi, una volta che dice al suo governo “prenditi cura di me”. Una volta che dici questo, e non segui ciò che il tuo governo sta facendo… voglio dire, il motivo per cui abbiamo un Secondo Emendamento è proteggerci dal nostro governo, non da uno straniero. Dunque i nostri padri fondatori non si fidavano del nostro stesso governo, dunque perché dovremmo fidarci noi? Ma invece che cosa facciamo? Ci fidiamo ciecamente dicendo, sa, salvaci, sa, prenditi cura di noi. Sa, non farmi pensare a cose brutte, sa; semplicemente non voglio averci a che fare, occupatene tu. Sa, è così, è lasciamo tutto ciò al nostro governo senza avere alcun modo efficace per controllare o convalidare nulla di quanto ci dice. Voglio dire, guardiamo a quante volte Clapper e Alexander e tutti quelli dello spionaggio sono stati a testimoniare davanti al Congresso sotto giuramento e hanno mentito! Sa, e sono stati colti sul fatto! Dunque, sa, è questo che otteniamo lasciando che questo succeda. Noi come paese, noi come popolo.

RS: Dunque, diciamo una parola finale a proposito di Edward Snowden e del suo ruolo. Perché sa, di nuovo, se Edward Snowden non avesse mostrato il volume… il volume dello spionaggio condotto dalla sua agenzia, giusto? Le persone sempre… eh?

WB: L’ho anche inventato.

RS: Sì, e…

WB: [Ride] E non ne sono orgoglioso, Bob. E’ per questo che mi esprimo contro.

RS: Sì. Ma voglio giusto arrivare al punto, qui, perché sa, oggi abbiamo un caso in cui la gente, un mucchio di gente dello schieramento liberale non ama Donald Trump. E ci sono molti, direi, cui Donald Trump non piace, ma c’è uno scaricabarile su Trump. Sa, è come se tutto il male fosse cominciato con questo tizio. E sa, e dunque se si è contro di lui, si è scagionati. Si è un buon liberale, un buon ultraliberale civile, perché, sa, si sostiene che lui è il peggio. E stiamo parlando qui di un programma che è stato condotto sotto Democratici e Repubblicani. E un programma… e di nuovo, non voglio perdermi nella zizzania, qui. Sa, perché abbiamo un sacco di questa idea dell’innocenza statunitense: se lo facciamo può essere un errore, può essere uno sbaglio, ma è per una buona causa. Ed ecco un caso in cui ogni presidente statunitense, certamente dal 1970, sapeva o era informato a un certo livello… è un’affermazione corretta? Avrebbero dovuto sapere di questo?

WB: Sì, è del tutto giusto.

RS:  Bene. Dunque ogni statunitense vada a verificare chi erano i presidenti, ma ogni presidente statunitense dal 1970. E certamente Jimmy Carter, uno che mi capita di apprezzare e che ho intervistato e che rispetto per molti versi, certamente da ex presidente. Ma Jimmy Carter è stato uno di loro. Ognuno di questi presidenti, non solo, sa, Richard Nixon… Ford, si ripercorra l’intero elenco. Jimmy Carter e Ronald Reagan e naturalmente il primo presidente Bush e il secondo presidente Bush e Bill Clinton.

Si ripassi l’intero elenco. Tutti loro sapevano che quando dicevano ‘salve’ al leader di quasi ogni paese del mondo, quel leader non sapeva che le sue conversazioni più private erano state rese disponibili a quel presidente statunitense. Parliamo di duplicità. E voglio dire, di nuovo, Carter e Sadat… che Carter, seduto là, sapeva che le persone che lo aggiornavano dalla CIA e dalla NSA avevano accesso a ogni briciola di comunicazione – o almeno al 50 per cento di essa, secondo questo resoconto – che egli trasmetteva al suo governo, al suo spionaggio, al suo esercito, ai suoi negoziatori, ai suoi diplomatici. E ciò era considerato la norma da ogni presidente statunitense, Democratico o Repubblicano. Che si riesce a spiare il materiale più privato, più segreto di ogni altro governo. Ma se sono loro a farlo a te diventano stati fuorilegge. Non è questa la storia qui?

WB: Sì, è il lato ipocrita dello spionaggio, sì. E il rovescio della medaglia, guardando al Dipartimento della Giustizia e allo FBI e alle forze dell’ordine, che ciò che fanno le spie contro di noi è male ma ciò che facciamo noi contro tutti gli altri non lo è, è bene. Perché noi siamo i buoni. Dopotutto cercheremo di mantenere la pace nel mondo. E in realtà finiamo con il dargli, avviare, farci coinvolgere in più guerre di quante siamo in grado di sostenere e sembrano essere senza fine. Voglio dire, questo è il problema. Sì. Abbiamo un doppio metro nel nostro modo di pensare; non abbiamo un reale sistema di valori che governi ogni cosa.

RS: Beh, questo è quanto Bobby Ray Inman, che era vicedirettore della CIA nei tardi anni Settanta e primi Ottanta ed è stato direttore della NSA, la sua agenzia… Gli è stato chiesto, devo avere degli scrupoli? Ha detto: zero. Era una fonte molto preziosa di comunicazione e quello è stato quanto. Sa, dunque realmente… e poi sa, ho un ultimo punto da introdurre qui. Le persone che fanno questo, che vendono queste attrezzature, le installano… quando sono state arrestate, come nel caso di questo tizio in carcere in Iran, il nostro governo ha detto oh, sa, no, questo non ha nulla a… lui non era una spia. Questo tipo non sapeva. Non sapeva che stava lavorando per la CIA. Non lo sapeva. Sì, pensava fosse… o per la NSA. Pensava di star lavorando per una società con sede in Svizzera che vendeva macchine, materiali per la crittografia. E poi, quando era arrestato, la gente in tutto il mondo ha detto: beh quello è un governo terribile. Hanno arrestato questo tizio; non era una spia. Ma lui era una spia inconsapevolmente.

E lo abbiamo fatto a centinaia e centinaia di persone. The Washington Post segnala che c’è un mucchio di gente arrabbiata che lavora per questa società di cui era proprietaria la CIA. E sente di essere stata incastrata. Pensava di produrre macchine che erano buone. E non sapeva che vendeva una macchina che era stata sabotata per fare l’opposto di quanto la gente pagava per avere, e cioè rendere tutte le sue informazioni protette istantaneamente disponibili alla CIA e alla NSA statunitensi. E quando altri lo fanno a noi, gridiamo allo scandalo, ma pensiamo di avere un diritto di nascita… il diritto di nascita di farlo.

WB: Come dico, Bob, noi indossiamo i cappelli bianchi. E’ così che la gente la vede.

RS: Noi indossiamo i cappelli bianchi, Ma sa, da giornalisti… io sono un giornalista e voglio davvero applaudire il The Washington Post. Non sono uno dei quelli che sono felice che miliardari salvino il giornalismo, che si tratti del Los Angeles Time o del The Washington Post. Sono critico di ciò come modello di una stampa libera. Tuttavia devo ammettere che in questo caso, come nel caso dei documenti dell’Afghanistan, in questo caso quelli che lavorano là, i giornalisti, stanno facendo tuttora del giornalismo realmente, realmente importante. Dunque, tanto di cappello.

E, sa, mi permetta di fare un ringraziamento, e non so se mai lo rifarò in futuro, a Jeff Bezos. Perché non ha impedito che questo fosse pubblicato. Il fatto triste è, tuttavia, che questo articolo del The Washington Post, non ha realmente ricevuto l’attenzione che merita. E vorrei sperare che la gente ora, dopo aver ascoltato questo, verifichi. Dunque grazie di nuovo, William Binney, per essere una fonte indipendente d’informazione riguardo al mondo segreto che lei ha contribuito a creare e riguardo al quale ora suona l’allarme. Faccia attenzione.

WB: Grazie Bob.

da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Originale: https://www.truthdig.com/articles/the-cias-complicity-in-recent-global-atrocities-revealed/

Traduzione di Giuseppe Volpe

Traduzione © 2020 ZNET Italy 

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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