Francesco Cecchini
Medici cubani
Il coronavirus è il virus della verità, arriva in un paese e lo svela per quello che è.
L’Italia è una penisola, ora zona rossa, con 7.985 contagi, 463 morti e 724 guariti, secondo gli ultimi dati della Protezione Civile. E’ il primo paese al mondo messo “in quarantena”. Gli italiani possono spostarsi solo per comprovate esigenze lavorative o per situazioni di necessità o per spostamenti per motivi di salute. Chi trasgredisce viene arrestato. Sono vietati gli assembramenti. Chi ha febbre maggiore di 37,5 gradi centigradi è raccomandato di stare chiuso a casa. E’ chiuso il campionato di calcio. Sono chiuse le palestre. Sono chiusi gli impianti di sci. Fermi i cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche. Chiusi musei e siti archeologici. Bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18 con obbligo di garantire la distanza di almeno un metro, pena la sospensione dell’attività. Scuole e università restano chiuse fino al 3 aprile. I luoghi di culto possono aprire solo se in grado di garantire la distanza di almeno un metro: sospese le cerimonie civili e religiose, inclusi i funerali. Insomma l’ Italia invece di puntare su sensibilizzazione individuale e collettiva e potenzimento delle strutture sanitarie si è autoblindata e messa in ginocchio, trasormandosi in un paese lazzareto. Inoltre il coronavirus oltre al cervello dei politici italiani ha preso anche le carceri, infiammandole con morti ed ammalati per ingestione di metadone ed altro.
Cuba è rossa dal 1959 ed è fino ad oggi senza casi di coronavirus. Cuba sta combattendo il coronavirus nell’isola e nel mondo. E’ cubano uno dei farmaci più efficaci per combattere il coronavirus, l’ interferone alfa 2B, un antiretrovirale simile a quelli usati per l’HIV.
Interferone alfa 2B
Questo farmaco adottato dal mese di gennaio dalle autorità sanitarie cinesi sarebbe risultato utile per combattere il coronavirus, dando ottimi risultati. in Cina. Cuba collabora nel settore sanitario con 61 paesi, in Africa, America Centrale e Asia. Vi sono 28.268 professionisti della salute cubani in questi paesi e in alcuni vi sono casi di infezione di coronavirus, come in Haiti, Qatar, Algeria, Cina, Sudafrica e Kuwait.
Ad Haiti, che ha una struttura sanitaria vulnerabile, i medici cubani sono 345. Un punto debole di questo paese è un confine poco controllato con Santo Domingo dove vi sono casi di coronavirus.
In Sud Africa dove vi sono un paio di casi positivi al la COVID-19 vi sono 216 medici cubani che lavorano in vari ospedali.
In Algeria, dove la collaborazione sanitaria con Cuba è iniziata nel 1963 la presenza di medici cubani è numerosa. Il primo caso COVID-19 è apparso il 24 febbraio scorso ed era un ciitadino italiano arrivato nel paese una settimana prima. Ora i casi sono 16.
E così via.
Considerate le differenti situazioni dei due paesi in materia di coronavirus, significativa è la recente lettera aperta della presidentessa di Italia – Cuba, Irma Doli, al Ministro italiano della sanità Roberto Speranza sul possibile uso della medicina cubana interferone cubano alfa 2B.
Il link con la lettera pubblicata da Ancora Fischia il Vento è il seguente: