di Ben Norton

La Corte Penale Internazionale (ICC) ha approvato un’indagine sui crimini di guerra statunitensi in Afghanistan. Il Segretario di Stato Mike Pompeo ha reagito minacciando di punire membri della famiglia del personale della ICC.

Il Segretario di Stato USA Mike Pompeo ha minacciato i membri della famiglia del personale della Corte Penale Internazionale, promettendo che Washington adotterà interventi punitivi contro di loro se la corte processerà soldati statunitensi per crimini di guerra.

Pompeo ha anche annunciato un’intensificazione delle sanzioni unilaterali statunitensi contro Iran e Siria, che sono illegali in base alla legge internazionale e che stanno compromettendo i tentativi dei paesi di contenere la pandemia di coronavirus.

Nel marzo del 2019 il Dipartimento di Stato di Pompeo aveva minacciato di revocare o negare i visti a qualsiasi collaboratore della Corte Penale Internazionale che indagasse sui crimini commessi dalle forze statunitensi.

Un anno dopo, il 5 marzo 2020, la ICC ha compiuto un passo avanti insubordinato, approvando ufficialmente un’indagine su denunce di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi dall’esercito USA e dalla CIA in Afghanistan.

Pompeo ha reagito condannando rabbiosamente la corte e le sue procedure. La sua bordata è stata un evidente tentativo di screditare l’istituzione, cui il governo statunitense non partecipa.

In una successiva informativa alla stampa del Dipartimento di Stato il 17 marzo, Pompeo ha lanciato un’altra tirata contro l’ICC,  denigrandola come una “cosiddetta corte”, un “organo apertamente politico” e un “imbarazzo”.

Pompeo, che in precedenza è stato direttore della CIA, ha spinto le denunce un passo più in là, minacciando i membri delle famiglie del personale della ICC.

“Vogliamo identificare i responsabili di questa indagine di parte e i membri delle loro famiglie che possono volersi recare negli Stati Uniti o darsi ad attività incoerenti con l’assicurare che noi proteggiamo gli statunitensi”, ha detto Pompeo, secondo la trascrizione ufficiale del Dipartimento di Stato USA.

Sarah Leah Whiston, direttrice della ricerca e della politica presso il Quincy Institute for Responsible Statecraft, ha attirato su Twitter l’attenzione sullo “sconvolgente attacco”.

“Questa non è solo una punizione collettiva illegale contro membri delle famiglie; non è solo un inquietante attacco al personale di una magistratura, cui gli Stati Uniti hanno votato per inviare altre nazioni per essere processate; è un abuso dell’autorità federale di usare sanzioni contro reali malfattori”, ha detto la Whitson, che in precedenza ha diretto la divisione Medio Oriente e Africa del Nord presso Human Rights Watch.

La Whitson ha chiesto ai candidati presidenziali Democratici Joe Biden e Bernie Sanders di “condannare questa aggressione del Dipartimento di Stato USA contro il personale e le FAMIGLIE  della ICC, un abuso dell’autorità sanzionatoria in un flagrante attacco all’indipendenza della magistratura, una punizione collettiva illegale”.

Lunga storia statunitense di minacce a istituzioni multilaterali

Questa sfacciata minaccia statunitense contro membri delle famiglie di procuratori della Corte Penale Internazionale fa parte di uno schema storico più lungo di attacchi di Washington contro istituzioni multilaterali.

All’inizio della cosiddetta guerra al terrore dell’amministrazione di George W. Bush, nel 2002, il Congresso statunitense ha approvato una legge chiamata Legge per la Protezione dei Membri dei Servizi Statunitensi, più comunemente nota come la “legge dell’invasione dell’Aja”.

Questo atto legislativo senza precedenti, che non ha precedenti in nessun altro luogo del mondo, dichiara che il governo degli Stati Uniti si assegna unilateralmente il diritto di invadere militarmente l’Aja se un cittadino degli Stati Uniti o di un paese alleato è processato dalla corte.

Né le minacce del Segretario di Stato Pompeo sono la prima volta che dirigenti governativi statunitensi hanno attaccato membri delle famiglie di organizzazioni internazionali.

José Bustani, ex direttore dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW) ha detto che il falco neoconservatore John Bolton, un ex sottosegretario di stato di George W. Bush e consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump, ha minacciato lui e la sua famiglia quando Bustani aveva negoziato con il governo iracheno per consentire l’ingresso degli ispettori degli armamenti dell’OPCW.

“Lei ha 24 ore per lasciare l’organizzazione e se non rispetterà questa decisione di Washington abbiamo modi per rivalerci contro di lei”, Bolton risulta aver detto a Bustani, secondo i suoi ricordi. “Sappiamo dove vivono i suoi ragazzi. Lei ha due figli a New York”.

Il Dipartimento di Stato USA impone nuove sanzioni contro Iran e Siria mentre si diffonde il mortale coronavirus

Denigrando il governo iraniano come “terroristi” nel suo aggiornamento alla stampa presso il Dipartimento di Stato, Mike Pompeo ha dichiarato nuove sanzioni contro la società d’investimenti della previdenza sociale dell’esercito iraniano e contro cinque scienziati nucleari iraniani.

Inoltre Pompeo ha annunciato sanzioni del Dipartimento di Stato contro nove altre entità, in Sudafrica, Hong Kong e Cina, per aver condotto affari con l’Iran.

Ha anche rivelato nuove sanzioni contro il ministro della difesa siriano, citando la battaglia dell’esercito siriano per riprendere Idlib, l’ultimo territorio tenuto dagli insorti nel paese, che è occupata da un affiliato ribattezzato di al-Qaeda e da altri estremisti jihadisti salafiti appoggiati dalla Turchia, membro della NATO.

Le sanzioni statunitensi contro l’Iran hanno devastato l’infrastruttura sanitaria del paese, esacerbando pesantemente la pandemia del coronavirus.

Un nuovo studio della Sharif University of Technology di Teheran ha avvertito che milioni di persone potrebbero morire a causa del Covid-19, cui Pompeo si è ripetutamente riferito come al “virus di Wuhan” nelle sue comunicazioni alla stampa.

Un servizio dell’emittente statale tedesca DW ha concisamente spiegato come le sanzioni statunitensi abbiano preparato il terreno per morti di massa in Iran: “Il governo dell’Iran ha chiesto al Fondo Monetario Internazionale (FMI) un prestito di 5 miliardi di dollari per combattere l’epidemia, la prima volta in cui ha chiesto l’assistenza del FMI in più di cinquant’anni. Tuttavia, anche se otterrà il prestito, l’amministrazione non sarà in grado di acquistare forniture mediche molto necessarie: le sanzioni statunitensi rendono virtualmente impossibili le transazioni bancarie necessarie per assicurare le forniture mediche e di beni umanitari”.

da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Originale: https://thegrayzone.com/2020/03/20/us-threatens-families-international-criminal-court/#more-22325

Traduzione di Giuseppe Volpe

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy