Raramente condivido gli editoriali di Repubblica, ma stavolta sì, anche se è colpevole il ritardo con cui si assume una posizione giusta.
Mentre Matteo Renzi dimostra di essere un puro focolaio di imbecillità, chiedendo di riaprire le fabbriche già chiuse, il direttore del quotidiano chiede di fermare DAVVERO tutta la Lombardia, per bloccare una epidemia ancora fuori controllo. Verdelli ricorda una terribile intervista dello scienziato Silvio Garattini, che afferma come gli affari siano stati messi al di sopra della vita e che se si fossero chiusi davvero in tempo i focolai di Bergamo, Brescia e territori vicini, oggi non saremmo alla strage. Anche allora fu la Confindustria ad opporsi e il governo regionale leghista e quello nazionale PD M5S accettarono i suoi veti e si inventarono la chiusura a metà in tutto il paese. Che è drammaticamente fallita.
Ora , seppure con grave ritardo, Repubblica realisticamente chiede di chiudere tutta la Lombardia, comprese le tante fabbriche ancora scandalosamente aperte. Certo fare davvero come i cinesi con un mese di ritardo non sarà certo la stessa cosa. Ma se neppure questo si facesse tutta classe politica di governo regionale e nazionale e la sua guida confindustriale dovrebbero essere chiamate a rispondere della strage.

Giorgio Cremaschi (PaP) pagina FB

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy