Francesco Cecchini

Rifondazione Comunista ringrazia Cuba
Nella lotta contro il coronavirus Cuba socialista dimostra che è internazionalista e solidale
Nonostante un bloqueo criminale ed illegale da più di 60 anni, Cuba da anni invia i suoi medici in tutto il mondo, che ne ha sempre riconosciuto la preparazione, la serietà professionale, la dedizione. Sono medici che esercitano la propria vocazione di servizio con impegno, con un approccio profondamente umanistico e con gli strumenti necessari, anche grazie ad una lunga esperienza internazionale nelle aree di emergenza sanitaria.
Mentre gli Stati Uniti bombardano, provocano guerre, mentre anche i governi europei esportano armi, bombe e guerre e hanno smantellato la sanità pubblica Cuba invia migliaia di medici in tutto il mondo, tenendo vivo lesempio internazionalista di Ernesto Che Guevara.
Lo scorso sabato una brigata di 39 professionisti della salute CUBANI è partita sabato per il principato di Andorra nel loro sforzo di combattere COVID-19. Questa brigata medica è la seconda in Europa e la tredicesima che Cuba invia ad altre nazioni come segno della sua tradizione di solidarietà e del suo profondo umanesimo. All’aeroporto di Madrid, i professionisti della salute cubani sono stati ricevuti dall’ambasciatore cubano in Spagna Gustavo Machín. Continueranno in autobus per il Principato di Andorra. Dopo aver lasciato la struttura dell’aeroporto, i medici cubani hanno ricevuto un applauso dai tassisti presenti sul sito, che hanno anche suonato il clacson dei loro veicoli. Gustavo Machín ha dichiarato Emozione profonda nei membri della brigata medica cubana quando i tassisti all’aeroporto di Madrid, spontaneamente quando hanno visto le vesti bianche dei dottori e delle infermiere cubane, hanno iniziato a li applaudono e suonano il clacson .
E’ noto che oltre 40 paesi hanno chiesto l’aiuto di Cuba della per affrontare la pandemia che è presente in 174 regioni del mondo.
Mentre il governo degli Stati Uniti sta complicando gli sforzi nel trattamento del coronavirus in tutto il mondo e sta usando la pandemia per aumentare la pressione sui paesi già in lotta con le sanzioni statunitensi, tra cui Iran, Siria e Venezuela, la piccola isola di Cuba, anchessa bersaglio dellira di Washington, sta guidando la lotta contro la diffusione di COVID-19. E mentre lamministrazione Trump taglia il budget del Center for Disease Control nonostante una imminente pandemia, la Cina sembra aver affrontato con successo lepidemia di coronavirus. Pechino ha riportato solo 16 nuovi casi di virus oggi, e ora ci sono più casi totali al di fuori della Cina continentale che al suo interno. Parte integrante nella riduzione del numero di decessi è un farmaco antivirale cubano, Interferone Alpha 2b. Il farmaco, secondo lo specialista cubano di biotecnologie Dr. Luis Herrera Martinez, previene laggravamento e le complicanze nei pazienti, che fanno raggiungere quella fase che alla fine può portare alla morte. È stato prodotto in Cina dal 2003 in collaborazione con lindustria farmaceutica cubana di proprietà statale. . Non è una cura o un vaccino per COVID-19, ma piuttosto un antivirale che rinforza il sistema immunitario umano. Cuba lo ha usato per combattere i focolai della febbre dengue, un evento comune sullisola afflitta dalle zanzare. Il governo di Castro fu costretto a sviluppare una forte industria farmaceutica a causa del costante embargo statunitense.
Cuba stima che le sanzioni decennali, continuamente dichiarate illegali dalle Nazioni Unite, siano costate oltre $ 750 miliardi.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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