di Giuseppe Acciaio

Recentemente siamo diventati i testimoni di come i mass-media italiani e britannici hanno innescato una serie di critiche contro i militari russi che stanno dando una mano all’Italia nella lotta contro il coronavirus.


Tutto è iniziato con la pubblicazione il 25 marzo sulla La Stampa dell’articolo che svalutava completamente il lavoro dei volontari russi in Italia affermando che “ le attrezzature che hanno portato i russi erano inutili all’ottanta percento “. Questa è stata la risposta dei giornalisti per l’arrivo dei 104 virologi dalla Russia, con dei macchinari per la ventilazione polmonare che mancavano in Italia, veicoli per la disinfestazione e altra attrezzatura medica necessaria su 15 aeri dell’aeronautica militare. I medici russi sono stati indirizzati direttamente a Bergamo, dove si trova uno dei più grandi focolai del virus, la città situata nella regione della Lombarda che è stata colpita maggiormente.


La Stampa ha ignorato del tutto la posizione del presidente della Lombardia Attilio Fontana e delle autorità Bergamasche che hanno espresso la loro gratitudine per gli aiuti arrivati. Fontana ha dichiarato personalmente: “Io dico grazie agli amici russi che ci hanno mandato i medici, grazie per averci mandato anche gli uomini che possono partecipare alla sanificazione. Poi qualcuno che vuole speculare, qualche sciacallo c’è sempre”. (it.insideover.com/politica/quelle-polemiche-infondate-sugli-aiuti-russi-allitalia.html). Dopodiché anche l’ambasciatore Italiano a Mosca Pasquale Terracciano ha ringraziato la Russia per gli aiuti, sottolineando l’importanza dei 600 ventilatori polmonari in grado di salvare tantissime vite.


Nonostante ciò non si sono fermate le pesanti critiche.


Anche il quotidiano britannico The Telegraph in un recente articolo riportava le dichiarazioni degli esperti militari della NATO, con le pesanti critiche contro la Russia, ipotizzando la presenza del secondo scopo, quello di raccogliere segretamente le informazioni di vitale importanza nella lotta contro il coronavirus. È difficile allontanare il pensiero che gli esperti della NATO potessero reagire diversamente, dato che gli specialisti russi hanno teso la mano all’Italia prima di loro.


Dietro tutto questo clamore nessuno ha notato le azioni della NATO: di cui il segretario generale Jens Stoltenberg ha affermato, di aver raggiunto un accordo con la Turchia per l’invio degli aiuti medici all’Italia e Spagna come l’aiuto ai paesi più colpiti dalla pandemia. Il 1 aprile in Italia è atterrato il primo aereo militare turco con il carico degli aiuti, 450 mila mascherine.


Cos’hanno fatto di concreto Stati Uniti e Gran Bretagana per aiutare l’Italia, tranne che continuare la campagna diffamatoria contro la Russia?


Dall’inizio del mese di marzo l’alleanza ha tranquillamente osservato l’esplosione della crisi in Italia, finché non ha visto che gli aiuti sono arrivati proprio da coloro che venivano bersagliati come i nemici – Russia e Cina. Per non sfigurare a sua volta, la NATO, solo dopo questi avvenimenti ha deciso di inviare i carichi con gli aiuti all’Italia e Spagna.


A un mese dall’inizio della crisi, il 1 aprile, l’Alleanza ha capito che la guerra mediatica non bastava. Nemmeno i sostanziosi aiuti giunti dalla Russia non hanno spinto loro ad inviare le navi carichi con degli aiuti medici verso le coste dei propri alleati di Italia e Spagna, dove morivano più di 1000 persone al giorno dal covid-19


Anche la Cina a metà marzo ha inviato un gruppo degli esperti virologi che hanno sconfitto il covid19 su proprio territorio, con carichi di mascherine e macchinari per la ventilazione polmonare.


Far parte della NATO non ha comportato alcun vantaggio per l’Italia, anzi si direbbe il contrario. Come se all’interno dell’Alleanza ci fosse un bug del sistema, che non le permette di poter reagire alla crisi su questa scala. Sorge spontanea la domanda “che scopo ha la NATO?”; se l’Alleanza non è in grado di tutelare i membri europei nemmeno in una delle crisi che stanno colpendo l’Europa – incominciando da quella migratoria dal Medio Oriente ed Africa e finendo con il covid-19.


Non sorprenderebbe che in futuro, invece di aumentare il livello di preoccupazione per i partner dell’Alleanza, la NATO vietasse ai suoi membri di ricevere l’assistenza da altri paesi e li minacciasse con le severe sanzioni. Basta ricordare le minacce di Donald Trump contro la Turchia, dopo che essa ha acquistato dei sistemi di difesa aerea S-400 dalla Russia per proteggere il suo spazio aereo.


Inoltre gli USA sono impegnati nella pirateria sullo sfondo della crisi globale. Il primo aprile il governo tedesco ha accusato il Washington di aver sottratto i macchinari medici in arrivo dalla Tailandia, tra cui 200 mila mascherine mediche.


Allo stesso tempo anche la Francia ha incolpato gli Stati Uniti di sottrarre gli aiuti medici in arrivo da Shanghai diretti alle regioni più colpite.


Sembra che gli Stati Uniti non hanno alcuna intenzione ad aiutare i propri alleati, dimostrando che durante la crisi globale all’interno della NATO, ognuno fa da sé.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-quali_sono_gli_aiuti_della_nato_allitalia_contro_il_coronavirus/82_34222/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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