Il “Sogno Americano” in fila ad elemosinare cibo.
Le lunghe file per COMPRARE cibo nel Venezuela di Maduro sotto embargo del 2019 invadevano i notiziari di tutto il mondo invece le chilometriche file per ELEMOSINARE cibo negli Stati Uniti senza embargo del 2020 bisogna cercarle su You Tube.

In Venezuela si intervistavano decine di italo venezuelani, modelle riciclate, cantanti senza spettatori, attrici in cerca di selfie, tutti a stracciarsi le vesti per “i poveri venezuelani in fila”. Possibile che ora non ci sia nessun italo americano che vive a New York con qualcosa di interessante da raccontare? Magari Saviano dal suo attico miliardario qualcosa la dovrebbe vedere … così pronto a dire che “Maduro era un dittatore” stando a 4.000 km di distanza, o magari Tajani, così loquace nei suoi discorsi in inglese al Parlamento Europeo a riabilitare i vari fascismi nel mondo.

La copertura mediatica sugli USA di questi giorni è attratta dai gruppetti di suprematisti bianchi armati fino ai denti che chiedono la fine del lockdown o da Trump che attacca la Cina, ma le file chilometriche, sia a piedi che dentro ai SUV, per una busta di cibo nel regno del “Sogno Americano” non interessano molto.

Si snocciolano i numeri ufficiali dei contagiati e dei morti, probabilmente inferiori ai dati reali, ma sarebbe interessante intervistare le decine di migliaia di persone in fila per ore per ricevere cibo gratis, oppure fuori agli ospedali.

Se ciò era possibile in Venezuela, dove si raccontava che c’era una “dittatura”, perché non può essere ripetuto nella patria della autoproclamata “più grande democrazia del mondo”?
Paura che le persone capiscano che l’ American Dream è un inganno made in Hollywood?

Nei link i video completi di riferimenti geografici e cronologici.

rete solidarietà rivoluzione bolivariana

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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