riceviamo e pubblichiamo

di Maddalena Celano, responsabile esteri di Convergenza Socialista

Continua l’affronto a stelle e strisce nei confronti del Venezuela. Massima condanna da parte di Convergenza Socialista per questi atti di puro terrorismo. Il Venezuela non è una nazione sola e ha il nostro totale appoggio politico. Fino ad oggi, circa 45 terroristi sono stati arrestati a causa di un’invasione fallita delle città costiere di Macuto e Chuao.

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Altri undici terroristi sono stati arrestati, questa domenica (10.05.2020), in Venezuela, in un’operazione condotta da polizia e militari venezuelani. I terroristi progettavano una invasione marittima non riuscita, nel nord del Venezuela, hanno riferito le autorità governative venezuelane. “Catturati oggi altri tre mercenari terroristici a Colonia Tovar“, una piccola comunità di discendenti di tedeschi, situata a un’ora da Caracas, ha scritto su Twitter, l’ammiraglio Remigio Ceballos, capo del comando strategico operativo militare delle forze armate. Gli implicati sono stati arrestati dagli agenti di polizia delle forze speciali d’ azione (FAES).

Ore dopo, la televisione di stato ha riferito della cattura di altri otto terroristi, nello stato costiero di Vargas (nord). Gli arresti si sono verificati dopo che tre “mercenari” sono stati arrestati sabato scorso, come annunciato dal presidente socialista Nicolás Maduro. “Li cattureremo tutti“, ha affermato durante una trasmissione televisiva.

Tra gli arrestati vi sono due soldati statunitensi in pensione: Luke Alexander Denman e Airan Berry, accusati di terrorismo e altri crimini.

Il piano, secondo il governo Maduro, mirava alla “cattura, arresto e rimozione” del leader chavista e l’“installazione” del leader dell’opposizione, Juan Guaidó, riconosciuto come presidente ad interim del Venezuela, personaggio sponsorizzato dagli Stati Uniti e dalla NATO. Questo 3 maggio, altri otto mercenari sospettati sono morti durante gli scontri.

La scena politica in Venezuela rimane agitata da quella che Nicolás Maduro ha descritto come un’operazione “narcoterrorista”, organizzata con il sostegno dei governi degli Stati Uniti e della Colombia, per destabilizzare il suo governo.

Ha quindi fatto riferimento al fallito tentativo di “invasione via mare” di questa domenica 3 maggio e che, secondo le sue parole, è stato “sconfitto dalla solida alleanza civico-militare del Venezuela“.

Il tentativo che ha provocato almeno otto morti e per il quale 16 persone, tra cui due cittadini statunitensi, sono già stati arrestati, è stato soprannominato “Operazione Gideon” dai suoi organizzatori. Maduro ha annunciato che i due statunitensi riceveranno “un processo equo” in Venezuela, mentre il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha avvertito che il suo paese “utilizzerà tutti gli strumenti disponibili” per rimpatriarli.

Pompeo ha negato il coinvolgimento degli Stati Uniti nell’operazione.

Di AFV

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