Colonia olandese fino al 1975, il Suriname è il più piccolo stato indipendente dell’America meridionale, con una popolazione di appena 543.000 abitanti: al momento dell’indipendenza, del resto, ben 200.000 persone optarono per la cittadinanza olandese e si trasferirono nell’ex madrepatria. Il 25 maggio, gli elettori sono stati chiamati alle urne per le elezioni legislative, proprio nel momento in cui il Paese attraversa una grave crisi economica causata dal crollo del prezzo del petrolio ed è colpito dall’epidemia da nuovo coronavirus, che fino ad ora però ha provocato solamente un morto. Per evitare la propagazione del virus, il governo di Paramaribo ha ordinato la chiusura delle frontiere ed il rispetto delle distanze di sicurezza anche nel corso delle operazioni di voto.

Le elezioni del 2020 sono state anche le prime a tenersi in seguito alla riforma elettorale dello scorso anno, che ha previsto il divieto di alleanze elettorali, portando alla dissoluzione dei due principali blocchi politici del Paese, denominati V7 e A-Combinatie, costringendo i singoli partiti a correre da soli. Le elezioni sono state seguite con particolare apprensione dal presidente in carica, Desiré Delano “Dési” Bouterse: il capo di stato è infatti eletto in forma indiretta dal parlamento, e Bouterse puntava ad una vittoria del suo partito, il Partito Nazional Democratico (Nationale Democratische Partij, NDP) per ottenere un terzo mandato, dopo essere stato eletto nel 2010 e confermato nel 2015. Solamente in questo modo Bouterse avrebbe potuto mantenere l’immunità ed evitare il processo per omicidio riguardante gli incidenti del dicembre 1982, avvenuti sotto la dittatura militare, capeggiata proprio da Bouterse. Il capo di stato è inoltre stato condannato dai tribunali olandesi per favoreggiamento del traffico di droga sin dal 1999, e quest’accusa è stata confermata dai documenti rivelati da WikiLeaks nel 2006, ma anche in questo caso è riuscito a sfuggire alla pena grazie all’immunità diplomatica.

L’ex dittatore ha però visto il suo NDP perdere ben dieci seggi, eleggendo solamente sedici deputati su un parlamento che conta 51 scranni. Ad uscire vincitore da questo confronto è stato invece il Partito della Riforma Progressiva (Vooruitstrevende Hervormingspartij, VHP), di ispirazione socialdemocratica: la formazione guidata da Chan Santokhi, precedentemente leader dell’opposizione, è passata da nove a venti deputati, ottenendo il primato secondo i risultati preliminari rilasciati nelle ultime ore. A questo punto, Santokhi diventa il favorito per ottenere la carica presidenziale, anche grazie all’accordo di coalizione che il VHP ha raggiunto con altre tre forze politiche, al fine di isolare proprio il NDP di Bouterse.

Della coalizione di maggioranza faranno parte anche il Partito della Liberazione Generale e dello Sviluppo (Algemene Bevrijdings- en Ontwikkelingspartij, ABOP), che si è guadagnato otto seggi sotto la guida di Ronnie Brunswijk, principale indiziato per occupare la carica di presidente dell’Assemblea Nazionale, il Partito Nazionale del Suriname (Nationale Partij Suriname, NPS) di Gregory Rusland, con tre seggi, e infine il Glorioso Impero (Pertjajah Luhur, PL), partito della popolazione di origine giavanese, guidato da Paul Somohardjo, che ha eletto due deputati.

In questo modo, il nuovo governo potrà contare su una solida maggioranza composta da 33 parlamentari, lasciando all’opposizione solamente il NDP ed il partito Fratellanza e Unità in Politica (Broederschap en Eenheid in de Politiek), che ha eletto due rappresentanti.

Non è riuscita a conservare il proprio seggio parlamentare, invece, l’Unione Progressista degli Operai e dei Contadini (Progressieve Arbeiders- en Landbouwersunie, PALU), di ispirazione marxista-leninista.

Gli osservatori della Comunità caraibica (Caricom), hanno indicato che la giornata elettorale si è svolta con totale tranquillità nel Paese: “Non abbiamo rilevato alcuna prova di atti fraudolenti, anzi abbiamo visto che le elezioni sono state ben organizzate e trasparenti“, ha affermato il capo missione Dora James. Le elezioni sono state seguite anche da osservatori dell’Organizzazione degli Stati Americani, degli Stati Uniti, del Brasile, del Venezuela e della Francia. In contemporanea con le elezioni legislative si sono tenute anche numerose elezioni a livello regionale e locale. L’affluenza alle urne è stata del 72.40%.

Ora, resta da determinare il nome del prossimo capo di stato, anche se, come abbiamo sottolineato in precedenza, Chan Santokhi sembra il grande favorito per la massima carica, in quanto leader del primo partito del Paese. L’Assemblea Nazionale sarà chiamata ad effettuare la propria scelta con la maggioranza dei due terzi entro il 13 agosto, quando scadrà l’attuale mandato di Bouterse. La coalizione di maggioranza dovrà dunque convincere solamente un deputato dell’opposizione a votare in favore di Santokhi, visto che la maggioranza qualificata dei due terzi corrisponde a 34 voti su 51.

Come detto, la presidenza dell’Assemblea Nazionale sarà assegnata a Ronnie Brunswijk (ABOP). Altre posizioni assegnate nell’ambito dell’accordo includono il vicepresidente dell’Assemblea nazionale e il governatore della Banca centrale del Suriname per il VHP, il ministro degli affari interni e il ministro degli affari sociali per PL, e il ministro della pubblica istruzione e il ministro degli affari petroliferi e del gas per l’NPS. Esponenti di ABOP riceveranno la nomina di vicepresidente del Suriname, nonché le seguenti posizioni: ministro della giustizia e della polizia, ministro del commercio, dell’industria e del turismo e ministro delle risorse naturali e dello sviluppo regionale. I posti ministeriali rimanenti andranno al VHP.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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