Inizialmente previste per il 5 aprile, le elezioni regionali di Galizia e Paesi Baschi sono state rinviate al 12 luglio a causa dell’imperversare della pandemia da nuovo coronavirus. Domenica le elezioni delle due comunità autonome spagnole hanno potuto finalmente avere luogo in maniera regolare, seppur con un’affluenza alle urne decisamente in calo (48.8% in Galizia e 50.6% nei Paesi Baschi).

GALIZIA: IL PARTIDO POPULAR MANTIENE IL GOVERNO

In Galizia, il presidente della comunità autonoma, Alberto Núñez Feijóo, leader del Partido Popular de Galicia (PPdeG), aveva sciolto l’emiciclo di Santiago de Compostela per permettere lo svolgimento di elezioni anticipate nello stesso giorno dei Paesi Baschi. Di conseguenza, la Galizia ha dovuto affrontare gli ultimi tre mesi senza un parlamento, proprio nel momento della crisi sanitaria.

In carica dal 2009, Feijóo era il grande favorito per ottenere un nuovo mandato alla guida della comunità autonoma della Galizia, visto che i sondaggi davano il suo partito tra il 45% ed il 49%, in netto vantaggio rispetto al primo degli sfidanti, Gonzalo Caballero del Partido dos Socialistas de Galicia (PSdeG), che si attestava tra il 19% ed il 24%. In molti, tuttavia, avevano pensato che il rinvio delle elezioni ed il pasticcio dello scioglimento anticipato del parlamento avrebbero potuto incidere negativamente sull’immagine del presidente.

In realtà, il PPdeG ha ottenuto un nuovo schiacciante successo con il 47.98% dei consensi, confermando i dati dei sondaggi precedenti la crisi. La formazione di centro-destra mantiene esattamente lo stesso numero di seggi della precedente legislatura, quarantuno, assicurandosi la maggioranza assoluta rispetto ai 75 scranni disponibili.

Tra le forze di opposizione, invece, vi sono state non poche novità. Non tanto per i socialisti di Caballero, che di fatto hanno ottenuto un risultato simile a quello delle ultime elezioni regionali, passando da quattordici a quindici seggi con il 19.38% delle preferenze, ma piuttosto tra le compagini di sinistra. Una serie di scissioni e dissidi interni ha infatti condannato a morte la lista Galicia en Común, sostenuta da Unidas Podemos. Presente nel 2016 con la denominazione En Marea, Galicia en Común ha perso tutti i suoi seggi, raccogliendo solamente il 3.93%. Al contrario, ben diciannove seggi sono stati conquistati dal Bloque Nacionalista Galego (BNG), la sinistra tradizionale galiziana, che ha ottenuto il secondo posto con il 23.80% dei consensi. Il BNG si caratterizza per essere un partito nazionalista di sinistra, socialista, antimonarchico ed antieuropeista.

In un parlamento che vedrà rappresentanti solamente tre partiti, non trova spazio neppure l’estrema destra di Vox, che ha ottenuto un 2.03% decisamente deludente rispetto ai risultati recentemente ottenuti su scala nazionale.

PAESI BASCHI: PROBABILE CONFERMA PER L’ASSE TRA NAZIONALISTI BASCHI E SOCIALISTI

In contemporanea con le elezioni galiziane, come anticipato, si sono tenute anche quelle basche, con il presidente del governo (Lehendakari), Iñigo Urkullu, in carica dal 2012 per il Partido Nacionalista Vasco (PNV) (in basco: Euzko Alderdi Jeltzalea – EAJ), come favorito. Secondo i sondaggi precedenti il rinvio delle elezioni, infatti, Urkullu avrebbe dovutoo ottenere un consenso tra il 34% ed il 39%, con Maddalen Iriarte del partito di estrema sinistra Euskal Herria Bildu (Paesi Baschi Uniti) seconda (22-26%).

I Paesi Bachi si sono in effetti confermati come una comunità tendente decisamente a sinistra, visto che 69 dei 75 scranni che compongono il parlamento di Vitoria sono finiti a partiti di centro-sinistra o sinistra, anche se la collocazione del PNV lungo lo spettro politico è oggetto di dibattito tra i politologi. Ad uscire vincitore è stato proprio il PNV del presidente Urkullu, considerato come un partito del centro-sinistra moderato, che ha ottenuto il 38.76% dei consensi, con un incremento di tre seggi rispetto alla precedente legislatura (da ventotto a trentuno, miglior risultato dal 1984).

Il governo di Urkullu esce rafforzato da questo confronto elettorale anche grazie al buon risultato dell’altra formazione che sostiene la maggioranza, il Partido Socialista de Euskadi – Euskadiko Ezkerra (PSE-EE), la sezione basca del Partido Socialista Obrero Español (PSOE). Il partito di Idoia Mendia ha guadagnato un seggio, eleggendo dieci rappresentanti con il 13.52%.

Tra i partiti d’opposizione, la formazione di estrema sinistra EH Bildu ha a sua volta guadagnato terreno rispetto ai risultati di quattro anni fa, passando dal 21% al 27.58%. La formazione di Maddalen Iriarte ha dunque eletto ventidue deputati rispetto ai diciotto della precedente legislatura. Tra le liste di sinistra va annoverata anche Elkarrekin Podemos, che però quasi dimezza i propri consensi, eleggendo sei deputati, con una perdita di cinque scranni.

Non va meglio alla lista di centro-destra, composta da rappresentanti del Partido Popular e di Ciudadanos. L’alleanza denominata PP+Cs si è fermata al 6.69%, passando da nove a cinque deputati. Completa il quadro degli eletti nel parlamento basco un unico rappresentante dell’estrema destra di Vox.

Sebbene il PNV non abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, con ogni probabilità nei prossimi giorni verrà rinnovato l’accordo di governo tra il partito di Urkullu, pronto per il suo terzo mandato consecutivo alla presidenza, ed i socialisti. Al contrario, in Galizia, Feijóo non ha avuto bisogno di stipulare accordi, ed ha già ufficializzato la composizione del suo nuovo governo regionale, la Xunta de Galicia, confermando in maniera quasi integrale i consiglieri della precedente legislatura.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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