Bolivia. Il Tribunale Supremo Elettorale (TSE), i cui vertici sono stati nominati dal governo golpista che incarcerò la presidente anteriore, ha annunciato ufficialmente, ieri il rinvio delle elezioni presidenziali previste per il 6 settembre prossimo, a quasi un anno dal colpo di Stato.

L’annuncio è stato fatto in una conferenza stampa dal capo del TSE, Salvador Romero, specificando che le elezioni per ora, vengono posticipate di oltre un mese e, se sarà necessario un secondo turno, questo si terrà a fine novembre.

Durante l’apparizione, Romero ha sostenuto che la misura risponde a un “consenso” con varie forze politiche (della destra) nel paese, dato l’aumento dei casi Covid-19 in Bolivia.

“La data definitiva delle elezioni genera maggiori condizioni per la protezione della salute, le strutture di voto all’estero, l’arrivo di missioni di osservazione internazionali, oltre a favorire lo spiegamento logistico di tutte le operazioni sul territorio da parte dei tribunali dipartimentali “aggiunge il testo.

Infine, la TSE esorta “i cittadini, i poteri dello Stato, le forze politiche e i candidati, le organizzazioni della società civile, i media” ad accompagnare la loro decisione.

Il rinvio del processo elettorale è stato una richiesta da parte dei gruppi della destra che si stanno preparando per la competizione elettorale. In particolare, sono stati i gruppi legati al colpo di Stato contro Evo Morales, come quello di Luis Fernando Camacho e di Jorge Quiroga, ad aver giustificato il rinvio con la crisi sanitaria nel paese sudamericano.

Al contrario, l’ex presidente Evo Morales aveva sottolineato ore prima dell’annuncio che “un rinvio della data delle elezioni danneggerebbe la popolazione a causa della attuale ingovernabilità, della pandemia attualmente fuori controllo e della crisi economica dilagante”. Morales ha accompagnato la sua dichiarazione su Twitter mostrando un sondaggio in cui il 72% degli intervistati intendeva votare il 6 settembre.
Non solo, i sondaggi elettorali dicono che, se si votasse oggi, il candidato socialista del MAS sarebbe eletto al primo turno ed i vari candidati del governo golpista in carica sarebbero sconfitti.

Morales ha definito l’annuncio del Tribunale Supremo Elettorale boliviano una decisione “illegale e incostituzionale”. “Le leggi 1297 e 1304 determinano i termini per lo svolgimento delle elezioni (che dovevano essere svolte entro un massimo di 3 mesi). L’unico organo statale che può modificare questo termine è l’Assemblea Legislativa Plurinazionale”, ha aggiunto Morales sui social network.

Per l’ex presidente boliviano, il governo de facto guidato da Jeanine Áñez “vuole guadagnare più tempo per continuare la persecuzione contro i leader sociali e contro i candidati MAS-Ipsp”, proprio nel momento in cui il candidato del Movimento per il Socialismo (MAS), Luis Arce guida i sondaggi.

Infine, il funzionario boliviano del TSE ha specificato che le nuove autorità elette in quelle date sarebbero entrerebbero in carica il prossimo dicembre.
In altri termini si dà tempo ai golpisti di continuare a rimanere in carica già per 14 mesi (novembre 2019 – gennaio 2021).

Rete solidarietà rivoluzione bolivariana

https://www.telesurtv.net/news/tse-bolivia-posterga-elecciones-20200723-0032.html

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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