Torremuzza, Sicilia, 31 luglio 2020 - (Foto di Erina Barbera)

Anche quando non vorresti che fosse, c’è sempre una prima volta, persino vivere un’estate che non avresti voluto, non così almeno

I giorni trascorrono lenti, inesorabili, e non puoi farci nulla. L’afa ed il caldo sono sempre gli stessi. Sono giorni che non avresti voluto vivere, non così, almeno. Ora sono già memoria. 

Che bello il mare di luglio. L’acqua è limpida e liscia, sembra di essere in piscina. Il colore è difficile da definire: blu, celeste, verde. Non importa, per chi lo ha vissuto è un’immagine indelebile che riemerge ogni volta, come il pane con la nutella che tua madre ti forzava a mangiare da bambino, o come i giochi inventati al momento, o quelli semplici semplici come dare quattro calci ad un pallone.  

I piedi sono immersi nell’acqua trasparente come solo in queste giorni è possibile che sia. Si vedono le pietre ed i ‘mulietti’, così, da ragazzi, chiamavamo i pesciolini intenti a morderti le caviglie. Tutto avveniva naturalmente, appena sotto il livello dell’acqua. Non sentivi nulla se non un leggero pizzico, sai che questo era un loro modo di cibarsi. Chissà qual è il loro nome vero, è una curiosità mai appagata, ma che importa, è l’estate dei ricordi che vorresti. Non come questa, uguale per tanti, ma non per tutti.

Il tempo non si può fermare. Trascorre. Non puoi impedirlo, lo subisci soltanto. Puoi non pensarci, ma intanto trascorre ancora.

Ora sono i giorni di agosto, quelli delle feste e delle sagre, di Ferragosto. Già si avverte la fine della stagione. Le ore hanno un colore diverso, non si riescono a vivere senza il pensiero dell’imminente arrivo di settembre. E’ la fine delle ferie, del rientro a scuola o al lavoro. Non c’è più la leggerezza del tempo appena trascorso in riva la mare o immersi nell’acqua tiepida e trasparente di luglio.

Ma anche questa è vita, e tra poco sarà anch’essa memoria che non avresti voluto.

Nulla potrà essere come prima.

C’è sempre una prima volta che non avresti voluto vivere.

REDNEWS

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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