Foto da primocanale.it

Le linee guida pubblicate dal ministero dell’Istruzione per il rientro a scuola sono ‘acqua fresca’. La verità è che alla Didattica a distanza non c’è un’alternativa valida ed efficace per evitare eventuali focolai di Covid-19

Le linee guida pubblicate dal ministero dell’Istruzione sulla riaperture della scuola non impediranno i focolai pandemici dovuti al Coronavirus. Ecco le ‘indicazioni’ più significative.

Innanzitutto, è prevista la sanificazione prima dell’inizio dell’anno scolastico, ma non comporterà l’obbligo di incaricare ditte specializzate.

I ragazzi in classe dovranno rispettare tra loro ‘la distanza di un metro lineare e di due metri lineari nella zona interattiva della cattedra’. Quando si muoveranno nei corridoi dovranno indossare la mascherina.

Nel caso di un contagio ‘la persona interessata dovrà essere immediatamente isolata e dotata di mascherina chirurgica, e si dovrà provvedere al ritorno, quanto prima possibile, al proprio domicilio, per poi seguire il percorso già previsto dalla norma vigente per la gestione di qualsiasi caso sospetto. Per i casi confermati le azioni successive saranno definite dal Dipartimento di prevenzione territoriale competente, sia per le misure quarantenarie da adottare, sia per la riammissione a scuola secondo l’iter procedurale normato’.

Chi ha pensato e scritto queste regole non conosce o fa finta di non conoscere il mondo della scuola. Per i docenti degli istituti tecnici e professionali sarà un ‘incubo’. Non solo essi dovranno far rispettare queste indicazioni, ma saranno i primi a pagare le conseguenze giuridiche e sanitarie determinate da eventuali focolai.

I ragazzi affolleranno treni ed autobus, aule e palestre, ma qualcuno pensa veramente che sia possibile evitare i contatti usando il distanziamento e le mascherine? Chi lo sostiene mente sapendo di mentire. Si dica chiaramente che il sistema produttivo del Nord Italia e non solo non può permettersi un altro periodo di Dad.

I ragazzi per negligenza, per vanteria, per insolenza o semplicemente perché sono spensierati, difficilmente rispetteranno queste o altre regole. Allora cosa potranno fare i docenti ed i dirigenti scolastici in caso di mancato rispetto? Faranno rapporti disciplinari? Si rivolgeranno ai genitori? Faranno sospensioni a raffica? No, non avverrà nulla di tutto questo. Si richiamerà, si solleciterà o si farà finta di non vedere. Intanto, nell’attesa del vaccino, ai docenti ed ai collaboratori Ata, non resterà che incrociare le dita e, per chi è credente, pregare. 

REDNEWS

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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