Il governo degli Stati Uniti ha messo ufficialmente in guardia Panama contro il suo progetto di richiedere la collaborazione di medici cubani per affrontare la nuova pandemia di coronavirus.

Durante una conference call tenutasi giovedì con la stampa internazionale, l’alto consigliere del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, Mauricio Claver-Carone, ha “messo in allerta” il governo di Panama, dopo che mercoledì il presidente del Paese centroamericano, Laurentino Cortizo, aveva chiesto a Cuba di inviare medici, come misura necessaria per combattere la nuova pandemia di coronavirus, che causa la malattia COVID-19.

A questo proposito, citato dal quotidiano La Estrella de Panamá, lo statunitense Carone ha insistito portando avanti la campagna di Washington contro la fornitura di servizi sanitari internazionali da parte di Cuba ed ha espresso che questo messaggio è rivolto “a qualsiasi governo che stia pensando di contattare medici cubani”.

Le motivazioni addotte dal funzionario statunitense fanno parte del recente repertorio calunnioso creato dai laboratori mediatici di quel paese: “Ci sono preoccupazioni per la tratta di esseri umani. Siamo preoccupati per il furto degli stipendi di questi medici e per le violazioni dei loro diritti”, ha detto il funzionario Usa.

Inoltre, dopo aver definito i medici dell’isola come “ostaggi”, ha aggiunto che l’amministrazione Trump ha comunicato con il governo di Panama per impedire questa collaborazione, nonostante che il virus continua a lasciare vittime in tutto il mondo.

Le nuove accuse contro Cuba avvengono mentre lo stesso governo statunitense, essendo il paese più colpito dal COVID-19, continua con i suoi piani per diffamare l’immagine dell’Avana.

“Gli Stati Uniti accusano i medici cubani di distogliere l’attenzione dalla loro crisi. Il segretario di Stato Mike Pompeo calunnia la cooperazione medica internazionale nel mezzo del COVID-19 come pretesto per rafforzare il blocco contro Cuba”, ha detto il ministro degli esteri cubano Bruno Rodríguez Parrilla”.

I numeri dicono che Cuba, nonostante un blocco economico che dura da quasi 60 anni, è uno dei paesi che ha svolto un ruolo importante nella prevenzione della progressione della malattia, fornendo i suoi medici in diverse parti del mondo.

L’isola attualmente mantiene 45 Brigate Mediche del contingente “Henry Reeve” in 38 paesi in Africa, Asia, America Latina, Europa e Asia occidentale, su richiesta dei governi di quelle nazioni.

Di fronte a tutte queste diffamazioni della Casa Bianca per impedire l’arrivo di medici cubani, questa collaborazione potrebbe essere utile per far fronte alla diffusione del virus a Panama, dove ad oggi sono state contagiate 78.446 persone.

Intanto ieri il Foro Sociale di Panama in un incontro virtuale che ha ospitato oltre 1.600 persone in 2 giorni, ha rifiutato l’ingerenza degli Stati Uniti sulla gestione interna della emergenza sanitaria.

Attraverso proposte, i membri hanno ripudiato l’arrivo domani in questa capitale di una delegazione statunitense di alto livello la cui agenda prevede l’imposizione della gestione della crisi sanitaria panamense, come ha già detto alla stampa uno dei membri del gruppo USA, il consigliere per la sicurezza nazionale, Mauricio Claver-Carone

https://www.prensa-latina.cu/index.php?o=rn&id=389779&SEO=rechazo-del-foro-social-panama-a-injerencia-de-ee.uu.

https://www.hispantv.com/noticias/panama/474320/medicos-cuba-eeuu-coronavirus

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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