Le autorità sanitarie di Panama hanno criticato la reazione politicizzata di alcuni settori delle associazioni mediche di quel paese, in merito alla eventuale decisione del governo di chiamare specialisti cubani per far fronte alla pandemia Covid-19.

“La questione si è politicizzata, credo che sulla questione della salute dobbiamo togliere di mezzo i veti politici, perché quando si tratta di salvare vite non possiamo metterci a fare questi giochetti”, ha detto la consigliera del ministero della Salute, Eyra Ruiz, citata dal quotidiano La Estrella de Panamá.

È successo che, vista la carenza di specialisti, la Ruiz aveva chiesto un gesto di solidarietà ai medici panamensi che lavorano nel settore privato invitandoli a fare turni di lavoro retribuiti nelle strutture pubbliche attraverso l’Istituto di Previdenza Sociale e il Ministero della Salute, ma di tutto il Paese finora hanno risposto all’appello statale solo 3 medici.

La funzionaria ha sottolineato che i professionisti nazionali hanno sempre la priorità nell’assunzione rispetto agli altri, ma di fronte al loro rifiuto ha difeso il piano B del governo di assumere professionisti stranieri, sempre se approvati dal Collegio Medico.

La Ruiz ha riferito che il ministro della Salute, Luis Sucre, di fronte all’emergenza Covid-19, aveva fatto richiesta ai governi di 11 Paesi per avere il supporto di cardiologi, pneumologi e medici rianimatori, ma solo uno (Cuba) ha risposto alla chiamata, poiché gli altri riforniscono a malapena le necessità interne.

Il capo dello Stato del Paese, Laurentino Cortizo, aveva annunciato la scorsa settimana la trattativa in corso per portare specialisti da Cuba, trattativa che è stata respinta da varie associazioni di sanitari, sostenendo che dovrebbe essere privilegiata l’assunzione di cittadini panamensi.

La Ruiz ha difeso la chiamata dei cubani, sottolineando che gli operatori umanitari dell’isola hanno affrontato la pandemia Covid-19 in varie nazioni, compresa l’Italia, dove sono stati premiati per il loro lavoro di solidarietà.

“Questa questione ha generato molto dibattito, ha generato molte passioni ma noi riteniamo che alla fine di tutto, ciò che dovrebbe prevalere è la salute del popolo panamense e la sicurezza dei pazienti”, ha aggiunto la consigliera del ministro.

Ricordiamo che anche gli Stati Uniti sono intervenuti nella vicenda 2 giorni fa, attraverso il consigliere di Trump, Claver-Carone, per cercare di convincere il governo panamense a non chiamare i medici cubani (nel link, https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=4746026052077845&id=1034770026536818 ).

L’atteggiamento dei medici panamensi ricorda comportamenti identici avvenuti in Venezuela, Brasile, Ecuador e Bolivia, quando, di fronte ai programmi sanitari gratuiti dei governi rivoluzionari o di sinistra, la casta medica si rifiutava di andare ad operare in zone disagiate.
Di conseguenza, i presidenti si rivolsero a Cuba chiedendo ed ottenendo l’invio migliaia di medici per assistere gratuitamente la popolazione.

Finora Panama ha registrato circa 82.000 casi confermati di Covid-19, con 1.767 morti e circa 55.000 pazienti guariti.

Rete solidarietà rivoluzione bolivariana

https://mundo.sputniknews.com/america-latina/202008171092445555-autoridades-de-panama-defienden-la-contratacion-de-medicos-cubanos/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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