Un’ immagine del film Non conosci Papicha


Francesco Cecchini


Gli anni neri algerini (décennie noire, décennie du terrorisme, années de plomb, années de braise) vanno dal 1991 al 2002. Anche se nell’ ottobre del 1988 vi è stato un anticipo. Mercoledì 5 ottobre, verso le 10 del mattino, Algeri esplode d’ una violenza inaudita. I giovani non hanno che i loro pugni per opporsi all’esercito che prende le armi. La protesta si estende ad altre città dell’Algeria. La repressione è feroce e provoca centinaia di morti. Tutto, poi, iniziò con la vittoria alle elezioni del Front Islamique du Salut, FIS, determinato a creare una repubblica islamica e gli scontri quando il governo con un colpo di mano anullò i risultati. Il FIS fu messo fuori legge e migliaia di sostenitori furono messi in prigione ed emersero gruppi islamisti armati.
Il film “Non conosci Papischa” racconta una storia che si svolge ad Algeri nell’ anno nero 1997, uno dei più neri del decennio nero. Nel 1997, dal 4 gennaio al 30 dicembre, avvennero circa 99 massacri in tutta l’Algeria, con moltissimi morti. Non esiste una contabilità precisa.
Papicha in algerino, o meglio in “algerois”, una miscela di arabo, francese e berbero, significa bella ragazza, ma anche libera, disinibita, moderna. Nel film Papicha è Nedjma, una ragazza di 18 anni bella e ribelle. Coraggiosa anche perchè essere ribelle in quegli anni neri può costare caro. Nedjma vive sulla propria pelle il terrorismo integralista, la sorella, una giornalista impegnata politicamente, viene assassinata. La tragedia personale addolora, ma non intimidisce Nedjma.
La radio parla in continuazione di attentati e massacri.
I muri di Algeri sono tapezzati di propaganda integralista che Nedjma non segue. Tra l’ altro invitano, ordinano di portare il velo nero della mussulmana, l’ hijab, che copre tutta la donna e tra l’ altro non è algerino. In opposizione Nedjma fa suo l’ haik bianco simbolo delle donne che combattevano nella guerra di liberazione. Mentre le patriote portavano sotto l’ haik bombe ed armi, Nedjma veste sotto l’ haik gonne molto corte e colorate.
Studentessa vive in un internato della città universitaria, che la notte abbandona insieme alla sua amica Wassila per andare in taxi in discoteca per ballare e vendere gli abiti che confeziona. Nedjma ama la moda e vuole essere una stilista.
La regista di Non conosci Papicha, Mounia Meddur, ha vissuto in diretta parte degli anni neri, quindi conosce, non per sentito dire, il dramma di quel periodo.
Il film ha ottenuto riconoscimenti. Il successo al Festival di Cannes e due premi César: uno al miglior esordio e l’ altro come miglior promessa per l’ attrice Lyna Khoudri, che interpreta Papicha, ma non è stato proiettato in Algeria. Un peccato perché i giovani e meno dell’ Hirak attuale si sarebbero riconosciuti nella ribellione di Papicha di una ventina di anni prima.

CARTA D’ IDENTITA’

Titolo originale: Papicha R

egia: Mounia Meddur

Anno: 2019

Nazione: Francia/Algeria/Belgio

Distribuzione: Teodora Film

Durata: 105 min

Data uscita in Italia: giovedì 27 agosto 2020

Genere: Drammatico

Locandina del film Non conosci Papicha

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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