Acqua alta a Venezia


Francesco Cecchini


IL MOSE FA ANCORA ACQUA

Paratie del Mose


Il Mose (Modulo Sperimentale Elettromeccanico), che dovrebbe difendere Venezia dallacqua alta, la cui realizzazione è iniziata nel 2003 è stato inaugurato ufficialmente il 10 luglio 2020, 17 anni dopo di corruzioni ed errori tecnici, annunciando ai 4 venti che l opera era ormai giunta alla sua conclusione ed era, entro breve, pronta ad operare.
Il Mose presenta però ancora serie difficoltà.
Un’ ispezione subacquea effettuata a inizi agosto dai tecnici della ditta Trelleborgha messo in luce dei problemi, sui quali il 4 agosto è stato inviato un rapporto al Consorzio Venezia Nuova.
Acqua dentro i cassoni, bulloni ossidati. E i giunti che non tengono la pressione dellacqua. È stata riscontrata la presenza di acqua tra i giunti Gina e Omega, che garantiscono la tenuta stagna dei cassoni in calcestruzzo sottacqua, dove sono ancorate le paratoie del Mose. Entra acqua, dunque. E le prove di pressione eseguite a Treporti non hanno dato esito positivo. Si registrano perdite di pressione e infiltrazioni d acqua. rapporto segnala lavori non fatti a regola darte. Bulloni ossidati, e con lunghezze diverse da quelle di progetto, Il guaio che preoccupa di più è la mancata tenuta della pressione sott acqua. Ma si scoprono anche particolari che finora nessuno aveva portato alla luce. Come la realizzazione dei giunti con gomma non adeguata e con una conformazione non prevista dal progetto originario. Significa, spiega un tecnico, che potrebbe essere a rischio anche la tenuta e la sicurezza del sistema in particolari condizioni.
La riparazione di questi gravi difetti avrà un costo altissimo e poi, nel caso, vi sarà la manutenzione di un centinaio di milioni di euro all’ anno.
Tutto ciò ricorda quello che da tempo va dicendo e scrivendo l ingegner Luigi D Alpaos, professore emerito del Dipartimento di idraulica dell Università di Padova e autore di diverse pubblicazioni tra cui Fatti e misfatti di idraulica lagunare e Sos Laguna, critico nei confronti del Mose, che per lui non andava fatto.


LUCA ZAIA E IL MOSE

Giancarlo Galan e Luca Zaia


Assieme alla cementificazione del territorio, alla Pedemontana, a tagli fatti alla sanità alla gestione della pandemia, già ai primi di Aprile in armonia con Confindustria e in contrasto con i sindacati chiamava all’ apertura delle fabbriche, il Mose è una delle crepe del modello Veneto di Luca Zaia. Nel 2010 così parlò del Mose: “Vogliamo aprire alla stampa nazionale e internazionale le porte del più grande cantiere di ingegneria idraulica al mondo: il Mose di Venezia. In un momento di difficoltà per l’ economia, il Mose è la testimonianza di ciò che siamo in grado di fare e di esportare in ogni angolo del pianeta: non è un caso che proprio il Mose sia uno dei volti dell’ Italia allExpo di Shanghai.”
Recentemente parlando sempre del Mose Zaia ha parlato diversamente: Ero forse alle elementari quando parlavano di Mose. Prrendiamo atto che ci sono 5 miliardi di euro sottacqua e non abbiamo ancora capito quale sia il motivo per cui ancora non è in funzione. Da quello che ci risulta il Mose è concluso. Non è unopera della Regione Veneta, ma un cantiere dello Stato. Si metta in funzione il Mose così capiremo se funziona o no.”
Queste ultime affermazioni contrastano, però con la sua biografia, in rapporto all’ opera. Il Mose è iniziato nel 2003. Zaia è stato vicepresidente della Regione dal maggio 2005 al giugno 2008,presidente Galan; quindi Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali per due anni; infine, dal 2010 a oggi, presidente del Veneto.
Giancarlo Galan è stato il principale responsabile di corruzione, concussione e riciclaggio. Secondo la procura di Venezia Galan avrebbe preso uno stipendio annuale di un milione di euro altri due milioni una tantum per le autorizzazioni necessarie al Mose. Ma Luca Zaia suo vice per anni non si è mai posto il problema di come procedeva il Mose?, non si è accorto mai di niente, delle tangenti e della corruzione ?
Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia che da sindaco si è opposto al Mose e conosce direttamente e bene la vicenda l’ anno scorso ha affermato: Sul Mose il governo attuale è innocente, Zaia invece sa tutto e aveva sponsorizzato la realizzazione del Mose
Il link con un articolo, ve ne sono diversi, che riporta la dichiarazione è il seguente
https://www.lagone.it/2019/11/15/massimo-cacciari-sul-mose-governo-attuale-innocente-zaia-invece-sa-sponsorizzato-la-realizzazione-del-mose/
Attualmente la responsabilità di Luca Zaia è di prendere le distanze dalla storia del Mose, non riconoscendo la sua implicazione, ma, innanzitutto, di volere che l’ opera continui, anche se i costi di riparazione, manutenzione saranno immensi e a pagarli saranno i veneti e gli italiani.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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