Kaing Guek Eav, Duch


Francesco Cecchini


Kaing Guek Eav, Duch, nato il 17 novembre 1942 in un villaggio, Choyaot, a nord della capitale, è morto il 2 settembre all’ età di 77 anni in un ospedale di Phnom Pen. Duch è stato il capo di Tuol Sleng (collina del mango selvatico ), Ufficio di Sicurezza 21 -S-2, dove morirono sotto atroci torture migliaia di cambogiani. Dicono 14.000 o 15.000, ma non esiste una contabilità esatta. Quello che è certo è che ne sopravvissero solo pochissimi di coloro che furono imprigionati a Tuol Slang, tra i quali il pittore Van Tanh, i cui dipinti testimoniano le atrocità commesse in quella prigione. La tortura era perpetrata attraverso l’elettroshock, ferri incandescenti, corde di contenzione e impiccagione, ma i prigionieri venivano seviziati anche con l’immersione nell’acqua, ferite con armi da taglio, pestaggi e fustigazioni, strappamento delle unghie e dei denti.
Duch gestì questa fabbrica di morte con meticolosità ed impegno, era competente in questo. E’ stato uno fra i protagonisti principali del genocidio in Cambogia che avvenne tra il 17 aprile 1975 e il 7 gennaio 1979. In quel periodo due milioni circa di donne uomini, bambini vennero assassinati dai Khmer rossi ( o meglio Khmer neri) di Pol Pot.
Duch, il 26 luglio 2010 venne condannato a 35 anni, di cui 11 già scontati e 5 condonati, per collaborazione, da una sentenza emessa da un tribunale cambogiano sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Kaing Guek Eav, Duch, in tribunale


Il 7 gennaio 1979 l esercito vietnamita pose fine al macello invadendo la Cambogia liberando il popolo cambogiano e scacciando Pol Pot. Anche Duch fuggì e alla fine si rifugiò in Thailandia, ma non riuscì a distruggere tutti gli archivi di Tuol Sleng.
Molti sono i libri che raccontano quel drammatico periodo storico. Tra gli altri Brother number one di David P. Chandler che racconta Saloth Sar, Pol Pot. dalla nascita alla morte. Tra i documentari notevole è S21: The Khmer rouge Killing Machine del 2003 di Rity Panh. Si può vedere il video in italiano su Youtube.

https://www.youtube.com/watch?v=9czG1nbHTUI



I link con precedenti note sul tema pubblicate da Ancora Fischia il Vento sono i seguenti:
https://www.ancorafischiailvento.org/2018/11/19/khmer-rossi-o-khmer-neri/
https://www.ancorafischiailvento.org/2018/08/02/il-pittore-dei-khmer-rossi-di-vann-nath/
Dove c’ era la prigione degli orrori di Tuol Sleng, adesso c’ è il Museo del genocidio, inserito nel 2009 dall’Unesco nell’Elenco delle Memorie del mondo.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Un pensiero su “CAMBOGIA. E’ MORTO IL TORTURATORE DUCH, UN KHMER NERO PIU’ CHE ROSSO.”
  1. Mi sento , come essere morto con tutte quelle vittime , specialmente le done e i BAMBINI .Per me e tropo ,mi vergognino di essere vivo con tutte le comodità che ho .

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