La coraggiosa posizione del Senatore 5 Stelle Matteo Mantero che vota No al taglio del parlamento: “Non ho alcun interesse personale in gioco – scrive Mantero – perché la mia esperienza politica nelle istituzioni finirà con questo mandato (a prescindere da eventuali altre deroghe al limite di mandati che il M5S si auto impone non mi ricandiderò quindi non sto difendendo il “mio posto)”.

ECCO PERCHE’ VOTO NO

I parlamentari sono i rappresentanti del popolo, fanno parte dell’organo politico più importante, quello che, sulla carta – costituzionale – ha il compito di scrivere le leggi che guidano il paese e gli danno l’orientamento politico. Il Governo avrebbe, in teoria, il compito di attuarle e intervenire in caso di emergenza.

È vero che questo equilibrio è già compromesso, si va avanti a colpi di fiducia e di decreti blindati ormai da anni, il baricentro è già decisamente spostato, non sono più i rappresentanti eletti direttamente dal popolo a prendere le decisioni, per lo più si limitano a ratificare quelle che arrivano dal Governo. Ma ancora la presenza di tanti parlamentari spesso molto preparati e dediti al lavoro nelle commissioni ha evitato errori e porcate. Anche degli ultimi Governi.

Tagliare il numero dei parlamentari, esattamente come la finta abolizione del Senato di Renzi, va nella direzione di accrescere ancora il potere del Governo depotenziando la rappresentanza dei cittadini.

Per essere più chiari i governi vogliono essere liberi di agire senza che nessuno gli rompa i coglioni.
Per questo da cittadino voterò NO al taglio dei parlamentari.

Non ho alcun interesse personale in gioco perché la mia esperienza politica nelle istituzioni finirà con questo mandato (a prescindere da eventuali altre deroghe al limite di mandati che il M5S si auto impone non mi ricandiderò quindi non sto difendendo il “mio posto”). A pensarci bene invece un interesse personale ce l’ho eccome: da cittadino voglio un Parlamento forte, che difenda i miei interessi e diritti. Più saranno i parlamentari e più mi saranno vicini (con circoscrizioni piccole) più sarò rappresentato e più avrò la certezza che non ci sarà una deriva antidemocratica.

È vero, il ruolo del parlamentare è stato svilito da personaggi come i Razzi, gli Scilipoti e i Gasparri; il Parlamento è stato depotenziato dai listini bloccati che hanno permesso ai capi bastone di premiare la fedeltà invece che la competenza o l’onestà.

Deputati e Senatori sono visti come la casta e vanno tagliati, ridotti e depotenziati, ma il problema non è il loro numero (il risparmio è esiguo e si può ottenere con una riduzione degli stipendi e dei rimborsi – come il M5S fa già da anni) è la loro levatura morale, la loro capacità critica che è in continuo ribasso.

Abbiamo bisogno di parlamentari forti, liberi, scelti direttamente da noi. Se ci sarà il taglio quelli che resteranno fuori non saranno gli assenteisti o i voltagabbana o quelli che mostrano il medio agli elettori, questi sono funzionali al sistema e ai partiti. Quelli che resteranno fuori saranno quelli con la schiena dritta perché sono una spina nel fianco per i partiti e i governi ai quali impediscono di fare ciò che più gli aggrada.

Attenzione poi a confondere il taglio con le “battaglie identitarie del M5S” i nostri valori sono la riduzione dei costi della politica, non della rappresentanza, sono un Parlamento pulito, senza condannati, sono la reintroduzione delle preferenze.

Riducendo il numero dei parlamentari facciamo ciò che il “sistema” vuole: togliere potere al popolo.

Matteo Mantero

Fortebraccio News

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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