Sono preoccupati la destra venezuelana golpista e i loro alleati europei e statunitensi; si è aperta una crepa nel fronte anti Maduro che potrebbe portare a possibili nuovi scenari compresa la fine del blocco economico contro il Venezuela soprattutto nel caso di un cambio di rotta di Washington.

Il governo di Madrid ha reso pubblica la sua posizione in vista delle elezioni parlamentari previste per dicembre in Venezuela sostenendo che le sosterrà se “ci sarà uno spazio,” perché si svolgano in “condizioni democratiche”.

La ministra degli esteri Arancha González Laya ha aggiunto che queste condizioni devono scaturire da un dialogo tra i venezuelani che, a suo avviso, “sarebbe utile favorire”. Tali dichiarazioni sono in linea al 100% con la strategia seguita da Josep Borrell, Alto Commissario dell’Unione Europea per gli Affari Esteri, alla vigilia della riunione del Gruppo di Contatto prevista per domani dove saranno presenti i rappresentanti di Bolivia, Costa Rica, Ecuador, Panama, Francia, Italia, Germania, Olanda, Spagna, Portogallo, Svezia e Regno Unito.

Tutto questo, va contro la posizione degli Stati Uniti e soprattutto contro quella di Juan Guaidó e della parte della opposizione che rifiuta di partecipare al processo elettorale poiché sa di perdere le elezioni come è capitato finora 23 volte su 25.

Ampi settori della destra venezuelana invece, quali la Chiesa cattolica, quella evangelica, le organizzazioni imprenditoriali e parecchi partiti oppositori hanno optato per appoggiare l’evento elettorale.

Alle elezioni si presenteranno 14.000 candidati e 107 partiti tra movimenti nazionali, regionali ed indigeni.

Il presidente Maduro ha affermato che le elezioni si devono svolgere entro il 2020 perché questo prevede la costituzione e il tentativo di rimandarle da parte di una parte della opposizione con il pretesto della pandemia è un piano orchestrato per poi dire che “Maduro non ha rispettato la Costituzione e non vuole votare”.

“In Venezuela è il popolo che decide, è il popolo che governa. Qui non decide né Donald Trump, né Bolsonaro non decide Guaidó.
Questo è un processo elettorale storico in cui attraverso il voto elettronico, consapevole, coraggioso, sovrano ed eroico del nostro popolo saranno eletti i membri della nuova Assemblea Nazionale per il periodo 2021-2026″ ha dichiarato in diretta tv domenica scorsa il presidente Maduro.

https://www.elmundo.es/internacional/2020/09/14/5f5fb8b7fc6c8338188b4624.html

https://www.hispantv.com/noticias/venezuela/476989/maduro-elecciones-garantias

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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