Immagine di una trincea dal docu-film “They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani”.

Francesco Cecchini

L’ esperienza più terribile per i soldati durante la Grande Guerra, o Grande Massacro, erano gli assalti dalle trincee fangose, dai quali difficilmente tornavano vivi. Le trincee era dove per lo più vivevano i soldati. In “They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani” vi sono trincee e il docu-film fa capire  cosa è stata la vita in trincea e la morte nella e dalla trincea.

Il link con la sequenza all’ assalto a una trincea tedesca è il seguente:

N.B. la sequenza è di alto impatto e per essere vista ha bisogno che sia confermata l’ età.

“They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani” è differente per la storia che racconta e per la maniera di raccontarla da 1917, A russian youth, Un anno sull’ altopiano, Uomini contro ed altri, ma come questi film  narra l’ evento tragico che sterminò un’ intera generazione di europei. La stima del numero totale di vittime della prima guerra mondiale non è determinabile con certezza e varia molto. Il totale delle perdite causate dal conflitto si può stimare a più di 37 milioni, contando più di 16 milioni di morti e più di 20 milioni di feriti e mutilati, sia militari che civili, cifra che fa del “Grande Massacro” uno dei più sanguinosi conflitti della storia umana.

Il regista, il neozelandese Peter Jackson,  premio Oscar per Il Signore degli Anelli, ha utilizzato centinaia di spezzoni di cinegiornali e documentari di guerra, manipolando e colorando i fotogrammi,  assieme a registrazioni sonore provenienti dagli archivi della BBC. Osservando il labiale e i movimenti dei soldati, Peter Jackson ha reinterpretato le  parole, le  espressioni, persino sentimenti dei soldati. Il risultato è di alto livello. La Grande Guerra, Grande Massacro, può essere visto  e ascoltato come chi l’ ha vissuto. Peter Jackson racconta la condizione umana durante il conflitto mettendo in evidenza la quotidianità dei giovani soldati in guerra: come mangiavano, come riposavano, come costruivano i loro legami e come speravano in un futuro migliore.

Al centro del docu-film vi è dunque un esercito di giovanissimi pronti a fare tutto ciò che sarebbe stato loro ordinato, la cui maggior parte  non sarebbe mai riuscita ad invecchiare, perché morta sul campo di battaglia.

“They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani”, anche se non ne parla direttamente ricorda che Il Grande Massacro ha lasciato una ferita ancora aperta in Italia, la riabilitazione giuridica dei fucilati e decimati, che finora sono stati perdonati, ma non riabilitati. Nella presente legislatura la riabilitazione è stata presa in mano dalla senatrice triestina Tatjiana Rojic.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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