di Tracce

Non manca(va) la folla.

È ancora sempre qui.

Non manca(va)no le pubbliche mostre i concertoni.

Non manca(va)no le file al Colosseo che i romani hanno rivisitato in pochi per via della brama dei turisti acchiappaimmagini con lunghi steli di metallo pronti ad accecare.

Non manca(va)no i baci e gli abbracci in tv sempre troppi caricati di ovvio significato.

Non manca(va) no: immondizie per terra dovute alla quasi totale mancanza di qualsivoglia presenza nelle strade.

Sono qui quegli effetti rotolanti da causa consumismo estremo.

Sono qui.

Manca non inciampare nelle mascherine fetide gettate in terra senza ritegno : sono qui insieme con i guanti ( quelli che erano indispensabili nei  supermercati anticovid e per un certo tempo anche nell’era bloccoCovid  ma adesso no e via a palpare tutto di nuovo a mani nude e che pochi sanificano con il contenuto  dei flaconi  all’entrata di pubblici esercizi)  sparpagliati ovunque meno che nei luoghi deputati.

Non mancano le spallate in strada le sovrapposizioni di mani e i fiati sul collo nei supermercati. Abbondano.

Oggi. Domani. Qui.

Per un’intima spinta interiore come i salmoni e le trote c’è chi tenta di risalire in solitario e   all’incontrario percorsi alternativi per ritrovare piazze senza suono prive del rumore degli zoccoli sofferenti dei cavalli in auspicato forzato riposo, le nonmonetine nelle fontane e i piedi non a mollo, i rami degli alberi non costretti allo straordinario per rastrellare impurità liberi di sdraiarsi sonnolenti e di lavarsi alla pioggia meno acida. Però continuano a perder rami e a crollare in caso di vento forte e temporali.

Non manca(va)no ai più i ragazzotti e le ragazzotte fuori dalle scuole con le bombolette irriverenti incuranti spregiudicate. Sono ragazzate che non mancano. Respirano molti muri di edifici specie scolastici. Forse i soldi destinati alla disincrostazione potranno essere spesi in modo diversamente inutile magari e con i debiti scongiuri, per il prossimo tragico finale in agguato dietro l’angolo (almeno un ospedale, poco usato per fortuna, potrà tornare utile, posto che non vadano in malora le attrezzature, qui è di moda e non manca). Poiché, una volta diradata la smart istruzione, pronti a tornare con i loro strumenti/d(‘)istruzione negli zaini.

Scatole di sardine e di tutte le altre immagini di massa italocongenialdnaimprontate  – le ammassate di massa ricordano orrori di massa – insieme a holaggiamentalcoreuti danzatori classici e moderni, con molti altri ammennicoli annessi inizieranno e riprendere gli antichi riti e , no, non mancheranno a mo’ di salmontrota (non  trota) che esiste già. Urrah. E Viva sempre..

Quel che( non) manca(va).Le pacche sulle spalle andrà tutto bene.

Il dolore il terrore il furore della falce tagliatutto

Gli accanimenti europei senzamemoria tedeschi olandesi belgi ungheresi eccetera eccetera eccetera. Continuano.  

L’urlo sconsiderato in parlamento. Eccolo di nuovo a squarciagola. Come sempre

P.S. Sbagliato giusto che sia: a volte le briglie occorre allentarle……..

(puntini di sospensione trattenendo il respiro).

E non manca(va)no, non manca(va)no non manca(va)no le pacche virtuali sulle spalle: andrà tutto bene.

Non manca(va)no le critiche sguaiate, le parolacce a tonnellate certo non reminiscenza di Manzoni, Pasolini, Boccaccio, Leopardi magari De Roberto Verga Pirandello Calvino e tutti i Grandi che le hanno utilizzate. Come si usa dire, c’è modo e modo e stile in un contesto ricco, mentre qui ci si limita a tre o quattro termini declinati come predicato verbale oltre che soggetto e complemento in un povero e basso idioma, dove di esercizio di stile (Queneau) non c’è ombra, dove manca grammatica e sintassi, spesso, in una confusione totale di ha e a, cosa che indica che non si è messo a frutto l’insegnamento impartito nelle 5 classi elementari della scuola. Di conseguenza : su questa totale  mancanza di base cosa può essere mai edificato? Chi ha mai approfondito i vari modi del riso, leggendo a tempo “perso” quanto scrive Bachtin a proposito del Gargantua e Pantagruel ? Chi sa di trickster e chi, poffarbacco, di Giufà?

P.P.S Voluta mancanza di immagini di folla Napoli Milano Palermo Roma e tutto il resto rimanente residuo estivo, in pompa magna in spiaggia , al lago, al monte.

Foto di fame, come sopra

Fabbriche, come sopra

Terre di fuoco….

Per quanto attiene alle Regole di distanziamento…in ordine sparso

Spiagge e altro  ( 5x 5, 3x 3, 1,80, 2 (metri s’intende) e chi ne ha di memoria in più, ricordi ed eziandio, condivida.

Mascherine come a carnevale. Sull’orecchio a penzoloni, sul collo, a guisa di braccialetto sul polso.                                

Risveglio dall’incubo, si è trattato di incubo, non era che un incubo.

Oggi addì 2 aprile del 19 maggio 2020

E dunque ieri era il primo giorno di aprile, il giorno delle birbonate, carnevalate, di Episcopello, di Buffalmacco e Calandrino.

E pertanto benvenuto giorno due del mese di maggio giorno 19, anno 2020.

Tutto rientra nella norma.  

Ieri era il primo giorno di aprile! Il giorno del pesce d’aprile, Giufà e CockerMacchie,  ben distanziati e tirandosi appresso qualcuno si arrampicano sull’albero dove c’è già il Barone Rampante scivolando sul ramo, guardano in giù, hanno dimenticato l’arnese per tagliare il ramo, fa niente, c’è sempre la porta da tirare, scusate, la scala. L’incubo, era un incubo! Addì 2 aprile del 19 maggio 2020.

E’ cosa certa : svegliati, finalmente, da un incubo.

Ieri era il 1 giorno del mese di aprile 2020 oggi, vale la pena ripetere, siamo al 19 maggio 2020. Il primo aprile si fanno scherzi divertenti, alcuni un po’ meno, molti di pessimo gusto. Sulle date un po’ di confusione. Ma tutto a posto. Tutto finisce bene, tutto è andato bene. Andrà tutto bene . Di che si parla?  Come prima più di prima. L’estate sta finendo. Ormai  siamo fuori, dall’estate. Per carità di patria caliamo un velo pietoso. Regioni, referendum, spiagge, distanziamento personale, regole senza regola, voluttà di invulnerabilità, licenza o libertà, che nessuno m’imponga alcunché in nome della costituzione (sic), scuole aperte scuole chiuse semiaperte quarantena forse. Rispettate le regole : stiamo meglio degli altri. L’Europa ci elogia. ( Certo si muore in meno, si va in meno in terapia intensiva, usque tandem ?). Mes sì mes no: capita di non capire come siamo Mes-si. Abbiamo tagliato i parlamentari e i senatori. Ma veramente, taglio alto, taglio basso, quello sì che sarebbe stata una novità con grande partecipazione di operai e studenti : forse finalmente insieme uniti senza differenze, senza pensare come si è pensato dal ’48 in poi che il processo doveva essere fatto dagli intellettuali rivoluzionari e poi spiegato al popolo, da quelli che sapevano leggere scrivere e far di conto con al seguito gli analfabeti. (Pasolini l’ha lucidamente espresso con netta tagliente amarezza) Ma, Pasolini, fa parte dei sognatori visionari. Senza contare la massa di analfabeti che escono dalle università e di maturati delle scuole di istruzione superiore che designano, uno per tutti, “il fu Matia Bazar” come capolavoro di Luigi Pirandello. Il gruppo musicale è, senza ombra di dubbio, Il fu Mattia Pascal. Uno nessuno e centomila casi a suffragio del sopra citato. Questi sono, per sempre, i Viceré.

Senza un briciolo di immaginazione. E se, tanto per cambiare Invece di spargere immondizie di parole e di cocci si tenesse conto di quel che si ha nel palmo della mano o sulla punta della lingua, prima di lanciarlo contro qualcun altro. Annusare. Saggiare. Forse ha un odore fetido e putrefatto. Un sapore repellente. Giusto un nanosecondo di esitazione. Che non sia mai induca a correre a lavare/lavarsene le mani, ottima precipua raccomandazione

Che si faccia il tentativo, l’enorme presunzione non manca, di aggiungere un personaggio al Giulio Cesare (vi è certezza, se non altro per via dell’abuso, dell’Autore) : un certo Critico per variare l’elogio funebre di Marcantonio quando afferma :

 Ma Critico è un uomo d’onore

( dedicato ai Critici e a un saccxo e una sporta di altra simile genia, tutti insieme spassionatamente).

Di Tracce

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