Liquidi corrosivi vietati dai trattati internazionali lanciati sui manifastanti dai carabineros (la polizia militarizzata) del Cile.
Continua a Santiago del Cile la repressione dei manifestanti che chiedono il rilascio dei detenuti catturati durante le proteste.

Le organizzazioni dei parenti dei prigionieri politici, insieme a vari movimenti sociali e politici, si sono riunite ieri nelle vicinanze di Piazza Italia, ora battezzata Piazza de la Dignità, per chiedere il diritto alle visite dei detenuti incarcerati così come il loro rilascio immediato.

Tuttavia, a causa della forte repressione della polizia, che ha utilizzato camion con idranti e gas lacrimogeni, i manifestanti, hanno impiegato diverse ore per raggiungere il centro dell’emblematica piazza.

Gli attivisti, per lo più giovani, denunciano che i carabineros lanciano loro prodotti chimici, vietati dalle convensioni internazionali, che provocano reazioni allergiche e ustioni cutanee, come documentato da numerosi video e foto della cute ustionata e di apparecchi fotografici corrosi e non più utilizzabili.

“Liberi, liberi, i prigionieri delle proteste”, è stato uno dei canti durante la manifestazione, per chiedere giustizia anche per gli abusi commessi dalla polizia dopo l’esplosione delle proteste sociali, che sono ancora oggetto di indagine da parte della Procura.

I manifestanti hanno criticato che, in tempi di pandemia, vengano stanziati fondi pubblici per l’acquisto di oltre 80 mezzi blindati per i Carabineros, come ha annunciato la stessa Polizia sul suo sito web e che invece negli ospedali l’assiatenza ai malati sia carente o inesistente.

La tensione politica in Cile continua, nonostante la vittoria nel plebiscito del 25 ottobre per la abolizione della Costituzione di Pinochet e la prossima riforma della Costituzione del Paese andino.
Arrivare al voto non è stato facile, la possibilità è stata ottenuta dopo un accordo politico tra il governo di Sebastián Piñera e l’opposizione, per placare il conflitto che era in corso nelle strade.

Il processo di riforma costituzionale, che durerà almeno due anni, ha finalmente chiuso il debito della democrazia cilena dalla fine della sanguinaria dittatura di Augusto Pinochet (1990), ideatore della Costituzione ancora in vigore fino alla prossima riforma.

Rete solidarietà rivoluzione bolivariana

http://www.hispantv.com/noticias/chile/481686/carabineros-represion-detenidos

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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