La morte non può governare il Brasile, via Bolsonaro.                                                                                    

Francesco Cecchini

L’  undici novembre scorso Ancora Fischia il Vento ha pubblicato un articolo sulle elezioni municipali in Brasile e sulla possibilità, necessità di sconfiggere il fascista  Bolsonaro. Il link è questo:

Il bilancio dei risultati dei risultati delle amministrative del 15 novembre è il seguente.

Il grande perdente è stato il fascista Jair Messias Bolsonaro, il suo candidato a San Paolo non è entrato nel secondo turno. Solo in due capitali, su 26, sono entrati al ballottaggio candidati con l’appoggio di Bolsonaro presidenziale. La sorpresa è stata Guilherme Boulos del PSOL, Partito Socialismo e Libertà, che è riuscito a entrare nel secondo turno a San Paolo, il 26 novembre, dove sarà appoggiato dal PT, Partito dei Lavoratori.

Lula e Guilherme Boulos

 A San Paolo il PT non ha raggiunto i 500.000 voti. A livello nazionale, il PT ha praticamente mantenuto gli stessi voti delle elezioni del 2016, le peggiori da quando sono arrivati ​​al governo nazionale. Nel 2012 il PT ha ottenuto 17,2 milioni di voti, il 15 novembre 2020 circa 7 milioni . Delle 57 città dove vi sarà il  secondo turno, il PT sarà presente in  15. I partiti che hanno ottenuto il maggior numero di voti sono stati i partiti tradizionali di destra, tra i quali MDB e PSD  . Dopo le elezioni di domenica 15 novembre, 93.230.000 milioni di brasiliani saranno governati da sindaci di destra. Il paese ha 208 milioni di abitanti. Il 23% della popolazione non è andata a votare, anche a causa della pandemia, e i voti bianchi o annullati sono stati il ​​10%.

Una buona notizia per la sinistra brasiliana è che Manuela D’Avila del Partito Comunista del Brasile (PCdoB),

Partito Comunista del Brasile

ex candidata alla vicepresidenza di Fernando Haddad (PT), è arrivata prima a Porto Alegre in formula con il PT ed è entrata nel secondo turno. Va ricordato che sia Manuela D’ Avila che Guilherme Boulos hanno difeso l’  innocenza di Lula e la sua libertà.

Manuela D’ Avila a Roma con Rifondazione Comunista

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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