DIZIONARIO DI IPOCRISIE, DI PROVE FALSE, DI MENZOGNE,DI OCCULTAMENTI. LA GUERRA MEDIATICA DELL’IMPERO .

post secondo


Agosto 1990. Saddam Hussein invade lo sceiccato del Kuwait. Viene accusato immediatamente dall’amministrazione USA di violazione del diritto internazionale, sebbene solo un anno prima Bush avesse invaso Panama illegalmente con una grande offensiva aerea allo scopo dichiarato di difendere il paese dal suo Presidente Manuel Noriega che “pretendeva” che il trattato sul Canale fosse rispettato e che inoltre non gradiva più la permanenza della School of Americas scuola di addestramento per gli squadroni della morte da utilizzare in America centrale.

Come è tipico del canovaccio imperiale USA, Noriega, come Saddam, era stato un alleato importante . Aiutò infatti la Cia ad entrare nei cartelli della droga in Colombia.
Avaaz, ONG finanziata da grandi magnati, tra cui Soros, e che si è lamentata che i “Caschi bianchi” terroristi in Siria non avessero preso il Nobel della pace. Petizione ambientalista. Si chiede a Correa, Presidente dell’Ecuador di ritirare l’autorizzazione per la ricerca del petrolio nel nord-est del paese per non arreccare danni alle foreste pluviali e agli stessi indigeni. Una “giusta” campagna a favore dell’ambiente e dei diritti umani.
Veniamo a sapere che per venti anni le aziende americane avevano fatto scempio di vaste aree dell’Ecuador ma Avaaz nulla aveva proposto. Veniamo a sapere che Correa aveva buttato fuori dall’Ecuador le aziende USA perchè le ricchezze petrolifere venissero gestite da una compagnia statale. Veniamo a sapere che l’azienda statale può prospettare ma non estrarre il petrolio senza la convalida di un referendum.

Compito di Avaaz, come di molte altre Ong non indipendenti, monetizzate dalla grande finanza: creare difficoltà ai governi non subordinati ai diktat USA . Correa ha chiuso la base militare USA, non ha pagato una parte del debito perchè giudicato “una truffa dei banchieri”, ha ospitato e protetto nella sua ambasciata Julian Assange.
I ministri “pacifisti” Letta e Mauro avevano affermato che la base militare italiana a Gibuti era finalizzata al”contrasto” della pirateria. In realtà le forze italiane dotate anche di droni telecomandati dalle Puglie, cooperano con la task force USA dal cui campo decollano droni-spia e droni-killer con un campo d’azione assai vasto (dall’Africa centrorientale allo Yemen).Operazioni per contrastare si dice il terrorismo oppure per scontrarsi con l’offensiva economica e diplomatica cinese?
Nel campo, come ci dice Manlio Dinucci, operano cecchini ed “esperti di tecniche di assassinio” sotto lo stesso comando. Una certa discrepanza con l’articolo 11. Ma non solo. I militari italiani in pieno clima di guerra fredda si attestano sullo stretto che collega il mar Rosso con l’Oceano Indiano al fine di controllare di fatto lo stretto di Suez e il passaggio nel Mediterraneo. Cosa di non poca importanza nell’eventualità di una guerra contro la Cina. E’ questo il “Mediterraneo allargato” di cui ci parlano i nostri “Signori della guerra” ? Sono questi gli “interessi esterni” dell’Italia?
tags  Hussein  Noriega Correa Gibuti

post terzo a brevela foto è ricavata da un dipinto di MAGRITTE

Di Antonello Boassa

Contro le guerre imperiali innanzitutto, contro le guerre valutarie e del debito, contro le politiche neoliberiste. Contro lo sfruttamento dei lavoratori e dei popoli, contro la devastazione del pianeta, in difesa dello stato sociale e della libertà e dell'uguaglianza sociale di tutte e di tutti, in difesa del mondo animale, Antonio scrive anche per L'Interferenza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy