DIZIONARIO DI IPOCRISIE, DI PROVE FALSE, DI MENZOGNE,DI OCCULTAMENTI. LA GUERRA MEDIATICA DELL’IMPERO .
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Nessuno creda di sapersi difendere tranquillamente dall’industria dello spettacolo del falso. Giorgio Agamben, filosofo di grande prestigio che aveva saputo smascherare la messinscena del genocidio di Timisoara del 1989 ricostruito come un set cinematografico con cadaveri dissepolti o strappati dai tavoli degli obitori e poi orribilmente sfregiati, quando avvenne il bombardamento del mercato di Serajevo nel 1995 tuonò immediatamente contro i Serbi mentre oggi anche i media più conservatori nutrono seri dubbi sulla paternità di quell’eccidio.
Non furono pochi i democratici e i pacifisti con l’elmetto a rimanere scandalizzati dalla presunta ferocia dei soldati di Saddam che, dopo l’invasione del Kuwait, secondo un’agenzia pubblicitaria USA, rimossero dalle incubatrici centinaia di neonati lasciandoli naturalmente morire per terra .
Domenico Losurdo e Giorgio Agamben ci ricordano giustamente che l’empio teatro di Timisoara costituisce la costruzione di uno spazio ideologico che ha generato le mostruose opere di falsificazione successive.Per Giorgio Agamben Timisoara è “l’Auschwitz della società dello spettacolo”.
La spregevole manipolazione dei corpi senza vita è una pratica eseguita scientemente in Siria e in Libia per incutere nelle popolazioni dell’Occidente una belluina voglia di vendetta e di guerra che giustificasse moralmente un intervento armato esterno devastante.Il numero agghiacciante di vittime gonfiato ad arte è un’altra arma che è stata ben utilizzata dai volenterosi guerrafondai, grazie anche a numerose irresponsabili ONG. Un esempio: la Libia .
L’ex primo ministro Ali Zeidan parlando da Parigi nel febbraio del 2011, come portavoce della Lega libica per i diritti umani, denuncia che la repressione di Gheddafi aveva già fatto 6.000 vittime. Tal Syed Sanouka, spacciandosi come membro della Corte Penale Internazionale, la spara più grossa “i morti sono diecimila”. Altri mestatori, facenti parte dell’attuale elite, parlano di elicotteri, di artiglieria, di cecchini, senza fornire prove convincenti.Risulterà che i morti, prima dell’intervento Nato, non sono stati da entrambi le parti più di trecento. La stessa CIA dichiarò che Gheddafi aveva dato ordini di non sparare sui civili.
Ma i media hanno taciuto anche dopo(quasi tutti) . L’importante era eliminare il dittatore. La Libia avrebbe finalmente acquisito la libertà e la democrazia. Ed infatti ,come era ampiamente previsto,oggi pace, libertà, tolleranza, benessere sono il tratto distintivo che si coglie appieno nella fu Libia .
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