Un utile commento sul risultato delle elezioni parlamentari venezuelane di Gennaro Carotenuto

Qual è il valore da dare alle #elezioni politiche di ieri in #Venezuela? La sanzione, una volta di più, che l’unica uscita dalla lunga crisi politica sia nelle elezioni. Elezioni che, non a caso, l’opposizione ha boicottato, incapace di far fronte alle proprie divisioni in almeno tre spezzoni e della propria inconsistenza etica e politica. C’è stato chi ha partecipato come AD; chi avrebbe volentieri partecipato ma, come #Capriles; chi sapeva già di non partecipare a prescindere, come #Guaidó, che sostanzialmente esce di scena prendendo atto della propria virtualità.

Se è questa l’opposizione, lo ha detto ieri almeno un terzo dei venezuelani, meglio il chavismo, con tutte le sue insipienze e critiche, certo non tutte inventate, ma che resta forza autoctona e consolidata, figlia -non certo in buona salute- dell’esperienza riformista di Chávez. Chavismo che, piaccia o no, esce consolidato al di là dei suoi meriti dalle elezioni di ieri. Si dimostra ancora una volta che fingere che il chavismo non esista sia il più grave errore commesso dalle destre e dalla comunità internazionale in questi anni.

Il quadro regionale è cambiato in meglio: restituita la Bolivia alla democrazia, nessuno può negare che il golpe a La Paz era frutto delle stesse mani sporche di sangue che avevano inventato Guaidó, quelle della OEA di Luís Almagro, che ha provato di tutto per imporre una dittatura militare a Caracas.

Delle tre più grandi democrazie della regione due, Argentina e Messico, sono per la non ingerenza se non vicine a Maduro. Il Brasile di Bolsonaro, nella visione geopolitica dell’esercito, preferisce un Venezuela in crisi a uno ingerito o governato da una dittatura filostatunitense.

Come giustamente sottolinea l’ex capo del governo spagnolo Zapatero, in Europa ora deve aprirsi una riflessione serena che ha un unico sbocco possibile: riconoscere Maduro.

Paolo Ferrero PRC

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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