Marcha contra las masacres en el centro de memoria historica Foto Guillermo Torres / Semana

Scena di disperazione dopo un massacro in Colombia


Francesco Cecchini


Nel Parlamento britannico si sono avute forti critiche al governo colombiano di Iván Duque. Il 7 dicembre si è tenuto un dibattito all’ interno della House of Lords, una delle due camere del Parlamento britannico, quella dei Lord. Il dibattito è stato indetto da Christine Blower e ha visto la partecipazione di dieci membri della Camera che hanno rivolto le loro domande a Tariq Mahmood Ahmad, Baron Ahmad of Wimbledon Lord Ahmad, ministro del governo britannico con responsabilità per gli affari esteri alla Camera dei Lord. Christine Blower ha evidenziato le rivelazioni contenute negli audio, che sono stati pubblicati il ​​mese scorso dal giornale El Espectador, relative al caso di Jésus Santrich. Allo stesso modo, ha espresso il suo allarme per “l’operazione segreta dell’Ufficio del Procuratore apparentemente progettata per intrappolare i negoziatori di pace delle FARC e minare la fiducia nel processo di pace”. Ha anche sottolineato che, secondo le informazioni, c’è stata una consegna di cocaina autorizzata dalla Procura, ma “le informazioni su questo e altri eventi sono state nascoste ai tribunali”. I membri della Camera hanno ribadito il loro pieno sostegno al processo di pace e in particolare al sistema di giustizia di transizione. Mentre Jean Elizabeth Coussins ha criticato quelli che considerava “i tentativi del presidente Duque di minare” il lavoro della Jurisdicción Especial para la Paz (JEP). La violenza contro i leader sociali e gli abusi da parte delle forze armate è stato un altro tema ricorrente. Lindsay Patricia Northover ha lamentato che la Colombia è il paese più violento per i leader ambientalisti. Il ministro Ahmad ha sottolineato la posizione del governo Boris Johnson, condividendo soprattutto le preoccupazioni dei suoi omologhi e sottolineando che in Colombia “la situazione per i difensori dei diritti umani è disastrosa”. Secondo Hasan Dodwell, direttore della ONG britannico-irlandese Justice for Colombia, che lavora con i rappresentanti del parlamento britannico: “C’è grande preoccupazione tra i rappresentanti di tutti i colori politici per l’allarmante situazione dei diritti umani in Colombia, attacchi al processo di pace e dall’incapacità del governo Duque di conformarsi sufficientemente alla sua attuazione .
Anche l’ Unione Europea dovrebbe iniziare ad accorgersi e a preoccuparsi di quello che sta succedendo in Colombia.
Un’ altra seduta del Parlamento italiano sarebbe opportuna considerato che sono oramai quattro mesi che Mario Paciolla è stato assassinato in Colombia, senza che giustizia sia stata fatta.
Un bel articolo pubblicato su Il Manifesto del 15 dicembre dal titolo ” Mario Paciolla, l’ appello della madre: Non siate complici!” racconta il ricordo di Mario dei famigliari e degli amici è a che punto è la vicenda. Mentre in Colombia si continua a parlare di suicidio è oramai evidente che si è trattato di un assassinio, che, però, non si vuole ancora riconoscere.
Mario Carmine Paciolla era, un collaboratore Onu di 33 anni, impegnato in un progetto umanitario, che aveva come obiettivo quello di facilitare il percorso di riconciliazione tra il governo colombiano e le Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane (FARC), ostacolato dal presidente della Colombia Iván Duque e dal suo capo l’ ex presidente Álvaro Uribe, entrambi nemici della pace.

Mario Paciolla

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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