Il Messico è un po’ meno “giardino di casa” degli Stati Uniti.
La Camera dei Deputati messicana ha approvato oggi con 329 voti contrari e 98 contrari, una riforma della legge sulla sicurezza nazionale che mette delle regole alle attività degli agenti di intelligence stranieri sul suolo messicano.
La norma riguarderà tutti i Paesi del mondo ma è evidente che interessi principalmente gli Stati Uniti che in Messico hanno centinaia di agenti, solo la DEA ha 11 uffici, oltre agli uomini della CIA e dell’FBI.

“Esistono accordi che non sono stati rispettati, perché gli agenti degli Stati Uniti entravano e uscivano (dal Messico), facevano quello che volevano, perché non si difendeva il principrio di indipendenza e di sovranità della nostra nazione” ha detto il presidente Lopez Obrador (video http://www.hispantv.com/noticias/mexico/483860/mexico-mantiene-postura-sobre-regulacion-de-agencias-extranjeras)

La riforma, volta a regolare l’attività di questi uomini e donne, stabilisce che le ambasciate debbano informare preventivamente il governo messicano delle loro azioni.

Solo successivamente gli agenti stranieri potranno essere autorizzati ad entrare temporaneamente nel territorio nazionale per scopi di scambio di informazioni, nel quadro degli accordi e dei programmi di cooperazione bilaterale firmati con lo Stato messicano in materia di sicurezza.

Saranno il Ministero degli Affari Esteri, previo accordo con quelli della Sicurezza, della Difesa Nazionale e della Marina a decidere in merito all’accreditamento o meno dell’agente straniero in questione e della circoscrizione dove potrà operare.

La legge elimina qualsiasi immunità nel caso che gli agenti commettano atti illeciti o delittuosi nel Paese.
Da ora non si potranno più effettuare arresti o attività che mettano a rischio la integrità delle persone e sarà il governo messicano a supervisionare le condizioni per il trasporto di armi o strumenti di guerra da parte loro.
Inoltre, in caso di riunioni, gli agenti dovranno chiedere l’autorizzazione in anticipo al Gruppo di Alto Livello di sicurezza.

“Finora non si sapeva nemmeno quante agenzie erano presenti sul territorio nazionale e quale sia il numero degli agenti stranieri in azione nel Paese, e questo non è giusto”, ha detto il senatore Ricardo Monreal, del partito di sinistra Morena, uno dei promotori della legge.

“Abbiamo voluto regolamentare le attività svolte da agenti di nazioni straniere in Messico, al fine di proteggere la nostra sovranità”, ha detto Guille Alvarado deputata dello stesso partito Morena.

La riforma ha ottenuto il voto contrario dei partiti di opposizione della destra filostatunitense di Azione Nazionale e Movimento dei Cittadini, ma è stata comunque inviata all’esecutivo federale per l’approvazione finale.

Da parte loro gli Stati Uniti non hanno apprezzato le nuove norme ed hanno parlato attraverso il loro ex procuratore generale William Barr che ha espresso preoccupazione per questa riforma della legge sulla sicurezza nazionale del legittimo governo messicano affermando che “favorirà le organizzazioni criminali”.

Rete Solidarietà rivoluzione bolivariana

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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