Una foto della tregua


Francesco Cecchini


Una lettera, scritta 106 anni fa, da un ufficiale britannico alla madre, da una trincea del fronte occidentale racconta una tregua tra soldati tedeschi e inglesi, in occasione del natale.
Il nome dellufficiale è Alfred Dougan Chateer e scrive: Penso che oggi ho assistito una degli spettacoli più straordinari che nessuno abbia mai visto. Verso le 10 del mattino, stavo affacciato al parapetto della trincea, quando ho visto un tedesco agitare le braccia e subito dopo  due di loro uscirei dalla loro trincea e  avvicinarsi alla nostra. Uno dei nostri uomini va verso loro e in un paio di minuti, il terreno tra le due linee di trincee è pieno di uomini e ufficiali di entrambe le parti che si stringono le mani e si augurano un Buon Natale. Ci siamo scambiati sigarette e autografi e ci siamo fatto delle foto. Sono stati sepolti anche soldati britannici e tedeschi, i cui corpi erano nella terra di nessuno. Non so quanto tempo durerà … In ogni caso, avremo un altra tregua al nuovo anno, i tedeschi vogliono vedere come le foto escono! Scrivo ciò in trincea, nel mio rifugio, con un fuoco di legna e un mucchio di paglia (…), nonostante il duro  freddo di Natale.
La tregua non durò e Chater rimase gravemente ferito tre mesi più tardi, ma sopravvisse  e  morì in Inghilterra nel 1974.
Durante la cosiddetta tregua di Natale tra tedeschi e inglesi di 106 anni fa diverse lettere furono scritte dai soldati alle loro famiglie e raccontarono quellavvenimento. La decisione dei soldati fu tanto criticata dai superiori, quanto ricordata come uno dei momenti più belli di quegli anni dai soldati stessi. Quella sera a quanto scrissero i quotidiani britannici in una zona del fronte nella terra di nessuno fu anche giocata una partita di calcio tra inglesi e tedeschi finita 3-2 per i tedeschi. Di questa partita si trova testimonianza anche in una lettera del generale Walter Congreve che racconta alla moglie della tregua e della partita di calcio anche se non laveva vista con i propri occhi, ma gli era stata raccontata da alcuni suoi commilitoni.
Vale la pena ricordare in occasione di quella tregua tra soldati l azione in corso per riabilitare, storicamente e giuridicamente i fucilati e decimati italiani durante il grande massacro 15-18, promossa dalla senatrice Tatjiana Rojic.

Due nemici fraternizzano

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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