La miniatura del video (riferimento al video youtube del sottoscritto) espone una donna sorridente con il suo delizioso copricapo. Sorride, sembra felice. Al di là degli alberi e dei muretti mi pare di scorgere un insieme di abitazioni, di case. Forse una città. Dal quadretto traspare una serena tranquillità.


La giovane donna non sa che, in breve tempo, sarà aggredita da qualcosa di più nefasto di uno sciame di vespe, da una nuvolaglia di cavallette. Armati di tutto punto, con armi donate loro dal mondo, sopraggiungeranno degli avvoltoi, in veste apparentemente umana, che distruggeranno tutto ciò che sarà davanti a loro e uccideranno tutti coloro che vorranno difendere la propria casa, la propria terra. Di lei non so dirvi nulla, se è stata uccisa. Non so se avrà conosciuto i momenti dell’amore, se la sua vita sia stata confortata dal parto e dai figli. Non so se sia sopravvissuta ai primi assalti e abbia potuto ancora godere di poter camminare su di un suolo, la Palestina, quel che è rimasto della Palestina, assieme ai suoi cari.
Naturalmente sto esibendo fraudolentemente un falso. La fotografia è frutto di un trucco digitale, un falso prodotto contro il sionismo. La donna con quel copricapo non è mai esistita. Perché se è vero che l’immagine può dare un senso fallace di verità essa contraddice ciò che la Società delle Nazioni ha accettato come verità. E alla Società delle Nazioni, patrimonio giuridico e morale degli Stati civilizzati, bisogna credere senza alcun tentennamento. Non c’è un popolo in quelle terre e se c’è è illegale, come lo sono stati i pellerossa d’America e quindi può essere espulso. Lo slogan sionista recita appunto “una terra senza popolo per un popolo senza terra”. Uno slogan. La veridicità di quella fotografia viene smentita da quelli che erano i grandi signori della Terra, i Padroni che tutto potevano decidere, sui Maori, sui Lakota, sugli Apache, sui Maori, sugli Zulu, sugli Yoruba, sui Masai…

Tutt’al più, la donna era un’abusiva che occupava terra non sua, che si faceva fotografare non per esibire la sua felicità ma per creare mistificazione. Un falso, una superstizione, come tutti i popoli annientati dal capitalismo coloniale. Un falso al quale ho deciso di credere e di farne una Bandiera di verità e di riscatto.
Ma vediamo brevemente quali sono i presunti fondamenti legali internazionali che permettono ad Israele l’occupazione della Palestina e la formazione di uno stato di apartheid.
La pietra miliare su cui si fondano le rivendicazioni sioniste sulla Palestina è la Conferenza di Sanremo del 1920 (un’estensione della Conferenza di pace del 1919) cui parteciparono le potenze vincitrici ad eccezione degli Stati Uniti. In tale occasione venne affidato alla Gran Bretagna il “Mandato per la Palestina, come “impegno sacro” per la costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico.
Le potenze coloniali ritennero di nessuna importanza il fatto che la “terra santa” fosse abitata da un popolo di cui di fatto venne riconosciuto uno stato illegittimo di occupazione. Venne perciò riconosciuta la connessione storica del popolo ebreo con la Palestina e con essa … le basi per ricostituire la loro nazione in quel Paese. Nel mandato veniva specificato che nulla dovesse essere fatto che potesse pregiudicare i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche esistenti in Palestina. Meglio ancora se i naturali abitanti si fossero ritirati da terre non loro. Dove? La Gran Bretagna, prima della firma del Mandato, sottrasse al territorio in questione la Cisgiordania che venne aggiunta ai territori sotto sovranità araba. Tutto a posto? Per il professor Yehuda Zvi Blum ” Gli Arabi palestinesi godono da lungo tempo dell’autodeterminazione nel proprio Stato, lo Stato arabo della Giordania”.
Nel luglio del 1922 il Mandato venne approvato dalla Società delle Nazioni e in tal modo divenne vincolante per tutti i 51 membri della Società. La dichiarazione Balfour del 1917 (che riconosceva i legami storici e religiosi degli Ebrei con la terra dei loro padri, denominata, nel periodo greco-romano, Palestina) ebbe, dunque, la consacrazione di un riconoscimento giuridico internazionale che dava il via alla “legittima” conquista della Palestina e con essa agli illegali atti di terrorismo e alle illegali espulsioni di massa, alla conquista predatoria della terra.
Il Sionismo ha sempre rifiutato il concetto di occupazione, sia che lo si esprima in termini giuridici sia in termini politici. Infatti, secondo il Sionismo, il termine Palestina utilizzato nel Mandato venne designato “soltanto” per la ricostituzione del focolare nazionale ebraico… e quindi se un territorio è “ricostituito per “un popolo senza patria” risulta che il territorio, cioè la Palestina, appartiene, secondo il diritto internazionale “soltanto” agli Ebrei. 1)
Di occupazione non si tratta perché non vi è invasione di un altro stato. Il territorio non è mai stato una nazione araba. “Giustificata” perciò l’espulsione dalle loro terre degli abitanti della Palestina, la distruzione di villaggi e la scomparsa dei loro nomi, l’abbattimento di case “abusive”, il controllo dispotico dei loro movimenti. Giustificati gli omicidi mirati, la detenzione amministrativa, il regime carcerario durissimo (cui non è estranea la tortura) anche per i bambini in modo che imparino a non ribellarsi, a obbedire, a tacere…Winston Churchill “E dove altro potrebbero essere gli Ebrei se non nella terra di Palestina con la quale sono stati intimamente e profondamente associati per oltre tremila anni?”.
Gli Arabi palestinesi2) non sono perciò i legittimi abitanti del territorio proprio come un tempo i pellerossa.3) Perciò giusto eliminarli o espellerli.4)NOTE1)La pretesa sionista di vantare diritti legittimi su una terra abitata da un popolo si è valsa di una concezione imperiale e razzista del diritto che era patrimonio di tutto l’Occidente. Il diritto internazionale su cui il Sionismo fonda le sue deliranti teorie è del tutto marcio e deve essere completamente respinto come è stato respinto a suo tempo il diritto di schiavitù2) Elin Ben, ex vice ministro delle religioni “I Palestinesi non sono esseri umani, sono persone che non meritano di vivere e sono solo animali3)I nativi d’America erano considerati “illegali” dagli invasori perché, secondo la dottrina del “Destino manifesto, le terre dove erano approdati erano destinate loro da Dio. Chi si fosse opposto avrebbe agito criminalmente contro la volontà del Signore. Perché tutto era di proprietà dei civilizzatori: terre; foreste; animali; esseri umani …4) Robinson, Università della California ” Per Israele i Palestinesi non servono più. Devono andarsene o restare e farsi massacrare”Ricordo che in Israele non pochi politici ed intellettuali hanno giudicato che la questione palestinese debba essere risolta con una “soluzione finale”. Come dice Gideon Levy “Non c’è nessun processo di pace. Ad Israele non interessa la pace …”

Di Antonello Boassa

Contro le guerre imperiali innanzitutto, contro le guerre valutarie e del debito, contro le politiche neoliberiste. Contro lo sfruttamento dei lavoratori e dei popoli, contro la devastazione del pianeta, in difesa dello stato sociale e della libertà e dell'uguaglianza sociale di tutte e di tutti, in difesa del mondo animale, Antonio scrive anche per L'Interferenza

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