Obiettivo primario del Grande Reset è un’operazione di ingegneria sociale che ponga fine a quella ingiusta politica di uguaglianza sociale e di privilegi ingiustificabili che la politica italiana degli anni 50/60 ha cercato di introdurre con un agire dittatoriale, propagando come pretesto l’osservanza della Costituzione social-comunista della Repubblica italiana e che tanto affanno di cuore ha creato per la finanza internazionale, per lo scialo finanziario e per lo spreco di risorse nel settore ospedaliero e dell’istruzione, tanto da mobilitarla freneticamente per abbatterla, innanzitutto con l’acquisto nella propria squadra di militanti importanti che si professavano socialisti o comunisti e che avevano trovato rifugio nelle Università, nel cinema, ma soprattutto nel sindacato confederale.
Ora questa operazione di mercato, come si sa, partita con successo già agli inizi degli anni ’70, con modalità molteplici dall’ ideologizzazione al liberismo alla corruzione vera e propria, può considerarsi conclusa, sebbene non poche siano state le complicazioni, a causa di fanatici intellettuali alla Sciascia o alla Pasolini, che si è stati costretti, per dirla con linguaggio alla Camilleri, a qualche “ammazzatina”, passando sotto silenzio qualche tentativo di colpo di stato.Dalla sinistra alla destra del Parlamento, la grande Finanza può gridare con entusiasmo “E’ tutta robba nostra”. Naturalmente ancora persistono alcuni traditori che si spera di cacciare via con le prossime elezioni a liste bloccate come agognato dal disegno di legge ispirato dal noto duo “Il gatto e la volpe”, conosciuto all’anagrafe come Zingaretti-Di Maio.
Perché l’operazione di ingegneria sociale vada a puntino è necessaria un’ulteriore disgregazione a livello di popolazione lavoratrice e non. Si è già creato un clima favorevole alle nuove direttive “scientifiche” manipolatrici, corredate da dati truccati sui decessi e da tamponi adulterati, come evidenziato da ricerche realmente scientifiche in molte regioni del pianeta e marginalizzate da una propaganda informativa asservita alla finanza internazionale.

Si è voluto indottrinare il popolo con un martellamento terroristico. L’ operazione è ben riuscita nella creazione di un branco confuso e disperso: esseri umani come mucche ebeti passive dinanzi ad un branco inferocito di lupi affamati. Non basta. Urge un aggravarsi delle condizioni economiche, della gente che lavora, con restrizioni perpetue, di virus in virus, di pandemia in pandemia. Dunque licenziamenti, iper-precariato, fallimento di piccole imprese( secondo il Cerved 145.000 verso il fallimento), riduzione dei salari e delle pensioni, perdita dei mini-risparmi in banca, turbo-privatizzazione dello stato sociale…investimenti ingenti invece per l’ammodernamento militare, per la preparazione ad una guerra catastrofica (giustificata con una campagna di odio contro Russia, Cina…)
Le misure restrittive severe – non si poteva fare diversamente-per fermare uno dei virus più pericolosi che l’umanità abbia mai conosciuto-, hanno favorito il piano del Grande Reset ma bisogna insistere perché il numero dei negazionisti, degli irresponsabili è ancora molto alto e perciò ancora in grado di creare turbamento e confusione nella popolazione con richiami antiscientifici contro la “scienza” del Palazzo, ovverossia del regime. E’ necessario che i media, i giornaloni evidenzino una grinta ancora più pervicace, mentendo, oscurando, glissando, inventando sull’andamento della pandemia al fine di creare un terrore talmente spaventoso da spingere la gente ad accettare qualsiasi cosa, qualsiasi impedimento alle libertà costituzionali pur di avere salva la “salute”, la “vita”.
Anzi incitarla perché agisca contro i reprobi, insultandoli per strada, nei social, al telefono, e, quando necessario, come ai bei tempi, bastonarli a morte, dato che mettono a repentaglio, con il loro infantile egoismo, la salute dei cittadini.
Voglio complimentarmi con il ministro Boccia per aver annunciato che nel 2021 molti italiani moriranno, facendo l’occhiolino al virus senza nominarlo direttamente, dato che il clima di panico instaurato condurrà il destinatario ad addebitarli automaticamente al Covid. In effetti molti italiani moriranno. Non meno di 600.000. Come nel 2020 e presumibilmente come nel 2022.
Ma di sindrome influenzale ben pochi. Per ben altre malattie saranno chiamati in massa da padre Giove. Una dichiarazione degna di questo governo dai conflitti macroscopici di interesse, incapace e corrotto, subalterno ai diktat dell’asse franco-tedesco nella politica interna come in quella estera.
Non posso fare a meno ugualmente di complimentarmi con l’esimio Fauci per le sue acrobatiche capriole” scientifiche” sull’immunità di gregge. Se in precedenza aveva dichiarato che IL 60% dei vaccinati sarebbe stato sufficiente, ha poi cambiato idea, in base a sondaggi sui volenterosi, aumentando la soglia al 70/75%, arrivando poi, in base ad ulteriori sondaggi, all’80/85%… se questo è un procedimento scientifico!Del resto che dire della Pfizer che attribuisce all’arteriosclerosi il decesso ultimo negli States! La Pfizer, particolarmente nota in Nigeria per morti da vaccino.
Comunque i volenterosi che aspirano al vaccino in Italia si ricordino di condurre con sé due testimoni come richiesto da protocollo per evitare guai giudiziari allo Stato, data l’immunità di cui godono le aziende farmaceutiche (un abuso criminale), non solo per eventuali effetti immediati o vicini ma anche per quanto riguarda conseguenze a lunga distanza…E le varianti che verranno (ora in Inghilterra e in Sudafrica) porteranno a nuove vaccinazioni, ad un proseguo di pandemie che unite a misure di austerity, condurranno il decadente occidente alla formazione di plebi senza dignità ( ma con reddito di cittadinanza) e di ribelli emarginati… a meno che accada una svegliata generale ma che non sia troppo tardi, dato che i progetti ambiziosi dei super-ricchi (2.200 i miliardari) si muovono con grande facilità.Un Grande Reset, da ben articolare a partire dal Summit a fine gennaio nella località blindata di Davos…

Pubblicato anche su l’Interferenza

Di Antonello Boassa

Contro le guerre imperiali innanzitutto, contro le guerre valutarie e del debito, contro le politiche neoliberiste. Contro lo sfruttamento dei lavoratori e dei popoli, contro la devastazione del pianeta, in difesa dello stato sociale e della libertà e dell'uguaglianza sociale di tutte e di tutti, in difesa del mondo animale, Antonio scrive anche per L'Interferenza

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