Che la stampa italica versi in cattive acque è cosa nota a tutti. Senza i lauti finanziamenti dello stato le edicole sarebbero fornitrici di riviste patinate improntate sulla natura, di riviste per soli uomini e per sole donne, di riviste sportive e religiose, di ristampa di capolavori della letteratura oltre che di opere di modesta artisticità, il tutto accompagnato con gadget adeguati agli argomenti trattati…parlo di edicole… ma non so quanto dureranno.
la stampa giornalistica potrebbe risorgere a patto che…e qui mi rendo conto che la mia ipotesi potrebbe essere considerata utopistica…a patto che i giornalisti facciano i giornalisti…che rispettino l’ordine deontologico, che non si accontentino delle menzogne, delle statistiche delle operazioni e delle strategie del potere, della retorica del potere, ed invece vadano a sondare, ad indagare nei meandri dei documenti(quelli di dominio pubblico, ma anche e soprattutto quelli occulti), anche nei labirinti della stanze. e soprattutto che si rechino nei luoghi dove sia più facile scoprire il meccanismo perverso dello sfruttamento…nella logistica, tra i rider, tra le commesse dei grandi magazzini, nelle campagne dove i lavoratori di coloro subiscono le stesse umiliazioni dei loro antenati, nelle fabbriche dove l’annientamento dell’essere umano risulta più occulto.
Abbiano il coraggio di raccontare che il Bel Paese è diventato una polveriera, che se gli States e suoi vassalli nella Nato hanno deciso da accerchiare la Russia (i missili nucleari ipersonici scagliati dall’Europa-preferibilmente dalla Polonia e/o dai Paesi baltici- possono colpire Mosca in cinque minuti) e la Cina, è possibile che l’Asse del male” perda la pazienza ed allora… i primi a scomparire, con missili nucleari ipersonici russi sarebbero Ghedi, Aviano, Vicenza, Napoli, Sigonella…
Abbiano il coraggio di raccontare il colpo di stato nazista in Ucraina sotto la direzione di Victoria Nuland, con il supporto decisivo dell’allora vice presidente Biden, e di rammentare che i corpi dei civili morti venivano smembrati ad uso delle telecamere, per dimostrare la ferocia dei ribelli al nazismo, operazione già sperimentata con successo in Romania, decenni prima, e definita da Giorgio Agamben “L’Auschwitz dello spettacolo”. E parlino di come la dirigenza ucraina, a traino di Joe Biden, loro antico sodale golpistico, continua a stracciare l’accordo di Minsk e ad uccidere civili del Donbass, presumo per provocare una reazione di Mosca in difesa dei suoi concittadini russi.
Abbiano il coraggio di informare la popolazione della gigantesca ragnatela internazionale del potere sionista che non solo rende impossibile un intervento di giustizia in Palestina e in Israele, ma che determina difficoltà immense, mediante azioni giudiziarie e di controinformazione, al movimento pacifista di BDS che auspica da parte delle nazioni democratiche un intervento contro l’apartheid e gli abusi in Israele, mediante Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni
Così come non sarebbe cosa malfatta a livello informativo
evidenziare che i massacri che attualmente devastano la regione del Sahel (in particolare in Niger e in Mali) sono stati facilitati dalla distruzione della Libia nel 2011, distruzione che non solo ha impedito l’ambizioso sogno di Gheddafi di costruire una moneta africana, facendo ricorso alle sue enormi risorse finanziare, derubate dall’Occidente, di mettere in grande difficoltà dollaro ed euro…e far sparire il franco francese insieme ad un iniquo ordine istituzionale di accaparramento monetario che faceva schifo anche ai vertici dell’Unione Europea, ma ha permesso anche ai militi e ai mercenari francesi, sorretti dai militi italiani, di penetrare, attraverso il Fezzan, senza controlli efficaci delle autorità libiche, nelle nazioni sotto il suo dominio. E se il Jihadismo è cresciuto esponenzialmente nel Sahel (centinaia di civili morti a colpi di Kalashnikov, in questi giorni, ad opera di assassini scorrazzanti in motocicletta), lo si deve alla ripresa di una sorta di fosco e brutale nazionalismo a tinte islamiche, dovuto al saccheggio della Francia e di altre potenze di uranio, di oro, di petrolio…
E infine che rispettino il diritto di cronaca in Italia, mettendola bene in risalto, la sentenza anti-pandemica del Tribunale Amministrativo di Vienna che giudica i tamponi incapaci di una diagnosi della malattia, come, del resto, dichiarato dello stesso inventore e dall’OMS, organizzazione di cui si parla quando le sue ipotesi sono similari alle bufale di Bill Gates. Risulta evidente perciò l’uso politico del tampone mediante il quale si “creano” i positivi” e quindi la “perpetuazione” del contagio, con cui si crea il destro per favorire un clima di terrore, una escalation che conduce l’ingenuo individuo ad indossare la mascherina anche quando è in auto, ad invocare la somministrazione del vaccino salvifico e a compiere azione di delazione contro i reprobi che mettono a rischio la popolazione italica
Si può constatare con questi rapidi accenni ai tanti crimini dell’Occidente (Siria, Yemen, Venezuela, Bolivia, Cuba…) perché tanto accanimento contro Julian Assange, un giornalista vero, un combattente per la verità, per la giustizia, per la pace. Un giornalista che osi attaccare il Monarca e i suoi vassalli sa ora cosa gli può succedere. Dal licenziamento all’assassinio. Ma gli States non si devono impegnare più di tanto. La gran parte dei giornalisti dell’Occidente è imbevuta di neoliberismo e di atlantismo. Difficile che vi siano gravi effrazioni a sua Maestà. Può essere permessa qualche licenza lieve, che non colpisca il cuore del sistema.Del resto, il silenzio sul caso Assange ne aveva ampiamente rivelato in gran parte la loro natura di scendiletto.

Di Antonello Boassa

Contro le guerre imperiali innanzitutto, contro le guerre valutarie e del debito, contro le politiche neoliberiste. Contro lo sfruttamento dei lavoratori e dei popoli, contro la devastazione del pianeta, in difesa dello stato sociale e della libertà e dell'uguaglianza sociale di tutte e di tutti, in difesa del mondo animale, Antonio scrive anche per L'Interferenza

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