In seguito agli emendamenti costituzionali approvati lo scorso settembre, il Turkmenistan ha adottato un nuovo sistema parlamentare bicamerale, in sostituzione di quello unicamerale precedentemente in vigore. L’Assemblea (Mejlis) resta in carica come camera bassa del nuovo Consiglio Nazionale (Milli Geňeş), conservando i propri 125 seggi, ma a questa va ad aggiungersi il Consiglio del Popolo (Halk Maslahaty), composto da 56 scranni. I mandati per i membri di entrambe le camere avranno durata quinquennale.

Il 28 marzo, è stata per la prima volta determinata la composizione della nuova camera alta. Dei 56 seggi disponibili, 48 sono stati determinati dal voto indiretto dei membri dei consigli regionali, mentre otto verranno nominati direttamente dal presidente Gurbanguly Berdimuhamedow (in foto), in carica dal dicembre del 2006. Secondo la legge elettorale, un cittadino del Turkmenistan che abbia compiuto i 30 anni, abbia un’istruzione superiore e abbia risieduto stabilmente in Turkmenistan negli ultimi dieci anni può essere eletto alla camera alta.

La nuova camera avrà i compiti di approvare o respingere la Costituzione, le leggi costituzionalie altre leggi adottate dal Mejlis; considerare la legge del Turkmenistan sulle questioni del bilancio statale del Turkmenistan adottata dal Mejlis; decidere le questioni relative allo svolgimento di referendum nazionali; indire le elezioni per i membri del Consiglio del Popolo; esaminare, su proposta del presidente del Paese, questioni relative alla nomina e alla revoca del presidente della Corte suprema, del procuratore generale, dei capi del ministero degli Affari Interni e del ministero della Giustizia; assegnare al Presidente del Paese premi statali, e assegnare gradi militari e altri gradi statali; decidere sulle questioni relative alla modifica del confine di Stato; considerare questioni di pace e sicurezza; risolvere altre questioni di competenza della Halk Maslahaty relative alla costituzione e alla legislazione del Turkmenistan.

Secondo i dati pubblicati, dei quarantotto eletti tre appartengono al partito di governo, il Partito Democratico del Turkmenistan (Türkmenistanyň Demokratik Partiýasy), mentre i restanti quarantacinque si sono presentati come indipendenti. Tra gli eletti figurano tredici donne e soprattutto lo stesso presidente Berdimuhamedow, candidatosi come membro della provincia di Ahal, dove ha ottenuto il 100% dei consensi. Del resto, la legge prevede che ogni presidente o ex presidente del Turkmenistan sia membro della camera alta, a meno che egli stesso non decida di rinunciarvi.

Il capo di Stato ha affermato che la trasformazione del sistema parlamentare turkmeno da unicamerale e bicamerale rappresenta “un altro passo importante verso la democratizzazione del nostro Paese“. Il Turkmenistan, tuttavia, resta fortemente criticato da parte dei Paesi occidentali, per i quali nessuna elezione nella storia indipendente dell’ex repubblica sovietica può essere considerata libera.

Sebbene sia innegabile un certo accentramento del potere ed un forte culto della personalità nei confronti del presidente Berdimuhamedow e del suo predecessore, Saparmyrat Nyýazow, in carica dal 1990 al 2006, il Turkmenistan ha ottenuto risultati ragguardevoli in diversi settori. Ufficialmente, il Paese non ha registrato nessun caso positivo al Covid-19, mantenendo una crescita economica costante nonostante la pandemia. Secondo i dati ufficiali forniti da Aşgabat, il governo ha stanziato nel 2020 oltre il 70% del bilancio statale per il settore sociale, privilegiando l’assistenza sanitaria e l’istruzione.

Di recente, il governo turkmeno ha espresso gratitudine alla Russia per l’assistenza umanitaria nella lotta contro il Covid-19. Mosca ha infatti fornito ad Aşgabat 120.000 test PCR gratuiti, come sottolineato dal primo ministro e ministro degli Esteri, Raşit Meredow, in un colloquio avuto con il suo omologo russo, Sergej Lavrov. “Vorrei ringraziare tutti i colleghi russi per il sostegno che la Russia ha fornito al Turkmenistan in termini di contrasto a questa minaccia globale – la pandemia di coronavirus. Ringraziamo la Russia anche, come ho detto al governo, per essere il primo paese ad aiutare Turkmenistan, fornendo test PCR come aiuto umanitario amichevole quando la situazione era molto difficile“, ha detto Meredow. “Nel complesso, abbiamo ricevuto circa 186.000 sistemi di test per il coronavirus dalla Russia, circa 120.000 dei quali gratuiti“, ha concluso.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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