João Pedro Stedile, leader dei Sem Terra chiede ai movimenti dell’acqua italiani di sottoscrivere la lettera pubblica ai governanti che si incontreranno virtualmente con Biden il 22 e 23 aprile.
La proposta è quella di raccogliere firme da reti e movimenti fino al 20 aprile (martedì) per cercare di pubblicare sui giornali di Stati Uniti ed Europa, il 21 aprile.
Successivamente, con più tempo, riceveranno nuovi contributi al fine di preparare un documento più coerente nell’ambito dei movimenti contadini, ambientalisti e popoli tradizionali, da far circolare intorno al 5 giugno, Giornata mondiale dell’ambiente.

di João Pedro Stedile

È noto che siamo in un momento decisivo per la sopravvivenza umana e la biodiversità del nostro pianeta. C’è una grave crisi ambientale e di salute pubblica, provocata da crimini commessi in modo continuo dall’avidità del Profitto.

La ricerca e i dati scientifici sono sempre più evidenti, li conosciamo e non abbiamo bisogno di citarli. Nel frattempo, tutti i popoli del mondo, dalle campagne alle città, subiscono ogni giorno le conseguenze di questa crisi.
Secondo studi scientifici, mantenendo gli attuali modelli di uso del suolo, la deforestazione, l’estrazione predatoria, il modello agroalimentare dipendente dai pesticidi che uccidono la biodiversità, la monocultura transgenica, l’urbanizzazione accelerata, ci muoviamo verso una situazione in cui 4,5 miliardi di persone affronteranno problemi con la qualità e l’accesso all’acqua e nella produzione alimentare. Il cambiamento climatico influisce sulla vita delle persone e sulla produttività agricola.
La questione, quindi, non è più se esista una crisi ambientale, ma come affrontarla.
Il capitale finanziario, le sue banche e le società transnazionali controllano le economie, lo sfruttamento della natura e i governi. Loro sono i responsabili e non offriranno mai soluzioni reali. Vogliono solo il capitalismo verde! E le istituzioni internazionali del sistema delle Nazioni Unite hanno fallito.

Il modo per preservare la vita, delle persone e del pianeta, care signore e signori, va chiaramente in un’altra direzione. Sarà necessario mobilitare l’intera società, le sue organizzazioni, i movimenti
popolari, gli scienziati, le organizzazioni ambientali e costruire un accordo sulle misure urgenti e necessarie:

1. Mettere la vita umana e la natura al di sopra della proprietà privata. L’appropriazione privata dei beni comuni essenziali alla vita di tutti, come la terra, l’acqua, l’aria e la biodiversità, non è accettabile. La loro cura deve essere attribuita ai popoli, come diritto e responsabilità collettiva a beneficio di tutte le persone.
2. Promuovere politiche pubbliche che affrontino la fame e promuovere la sovranità alimentare, sostenendo i contadini e le popolazioni tradizionali, sulla base dei principi dell’agroecologia. Realizzare uno sforzo globale sostenendo con tutte le risorse necessarie una campagna mondiale per piantare alberi autoctoni e da frutto.
3. Assicurare il rispetto del sapere tradizionale delle persone, con le loro forme di trattare la natura, che durano da secoli, e del sapere scientifico, nella ricerca di poter garantire la produzione e la
riproduzione umana, la diversità culturale e biologica in equilibrio con la natura.
4. Creare meccanismi finanziari a sostegno delle iniziative e dei progetti delle popolazioni locali affinché possano realizzare azioni concrete a tutela della natura, delle foreste, dell’acqua e del cibo sano.
5. Penalizzare aziende e progetti che danneggiano l’ambiente, popolazioni autoctone e autoctone, espellendole dal mercato.
6. Modificare le fonti energetiche in tutti i paesi in forme sostenibili. Realizzare cambiamenti nelle grandi città, con misure per evitare l’inquinamento, migliorare la vita di tutti, compresi i trasporti pubblici.
7. Adottare azioni definitive per proteggere l’inquinamento di oceani,laghi e fiumi, penalizzando severamente tutti gli aggressori come le industrie chimiche, plastiche e inquinanti industriali.
8. Proibire l’uso di glifosato, 2,4D e altri pesticidi, che uccidono la biodiversità, contaminano l’ambiente e la salute delle persone.
9. Garantire un reddito di base universale, con le risorse dei capitali nascosti nei paradisi fiscali, per la protezione e il mantenimento delle famiglie contadine, dei popoli tradizionali e di coloro che vivono nelle
zone a rischio delle città.
10. Creare nuovi meccanismi internazionali di politiche, controllo e ispezione con la partecipazione di scienziati, governi, entità della società e movimenti popolari di tutto il mondo.

Il capitalismo, signore e signori, si sta muovendo a grandi passi verso la barbarie sociale. Nella sua sola ricerca del profitto, sta portando l’umanità e la natura al collasso. Siamo in un momento unico nella
storia del mondo, in cui la solidarietà e i valori ecologici devono superare quelli dell’individualismo e del consumismo, difesi solo dai grandi capitalisti folli e dai loro governi.
Difendiamo un nuovo percorso, con le nostre piantagioni e creazioni agroecologiche, nella tutela dell’acqua e dei beni della natura, nelle nostre resistenze territoriali, nelle nostre ricostruzioni solidali
nelle città.
Contro il progetto di morte e distruzione attuato dal capitale neoliberista, delle grandi corporazioni, siamo impegnati per la vita.
Questo è il percorso che continueremo a seguire, costruendo un mondo giusto, solidale, ecologico e internazionalista.
E voi governanti, assumetevi la vostre responsabilità pubbliche, anche se è tardi!

Traduzione dal portoghese all’italiano di Marco Iob

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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