La delegazione zapatista sul veliero La montaña.

Francesco Cecchini

La comunità zapatista del Chiapas, Messico, è un esempio per tutto il mondo e anche per l’  Europa di costruzione di una società ecosocialista, nonstante tutte le difficoltà.

La lettera dell’ EZLN che annunciava il viaggio ad Europa è stata pubblicata su Ancora Fischia il Vento. Il link è il seguente:

Dopo aver percorso un migliaio di chilometri dal Chiapas, una delegazione di sette miliziani dell’  EZLN, l’  Escuadrón 42 composto da 4 donne: Lupita, 19 anni, Ximena, 25, Yuli, 37 e Carolina, 26; 2 uomini: Darío, 47 anni e Bernal, 57 e una transgender: Marijose, 39 anni, è partita domenica 2 maggio per le coste della Galizia, sbarcherà a Vigo, un giorno di giugno.  Gli zapatisti hanno quindi iniziato la traversata per venire in Europa salpando nel veliero La Montagna da Isla Mujeres una piccola isola situata nel Mar dei Caraibi a 13 km dalla costa della parte nord-orientale della penisola di Yucatán. Alla partenza ha assistito il Sub-comandante Moises, leader dell’  EZLN.

Sub-comandante Moises guardando il veliero La montaña salpare.

L’  inizio del viaggio avvenuto il 2 maggio, è stato anticipato di un giorno; la data di partenza prevista, il 3 maggio, non era stata scelta a caso, infatti è molto importante per il popolo Maya.  Nella visione del mondo Maya, il 3 maggio è il giorno per ricordare l’ origine, per chiedere chiarezza sul cammino della vita e buoni e abbondanti raccolti sostentamento. A Chan Santa Cruz, ora Puèrto Ferillo, è particolarmente importante perché era il nome che fu dato allo stato del popolo Maya, de facto indipendente, e che fu capoluogo o principale fortino degli indigeni insorti durante la rivolta nota come guerra delle caste. I Maya ribelli erano noti come i Cruzoob.

Dal  primo gennaio, le zapatiste e gli zapatisti hanno redatto e firmato con centinaia di persone, collettivi e organizzazioni, una Dichiarazione per la vita spiegando le ragioni di questo viaggio: contribuire alla lotta contro il capitalismo – inseparabile dalla lotta per la vita – essere pienamente consapevoli delle sue differenze e allontanarsi da ogni desiderio di omogeneizzazione o egemonia. Negli ultimi sei mesi è iniziato un ampio processo di organizzazione a scala europea, ma anche in ogni paese o “geografia”, secondo la terminologia zapatista. Molti saranno i paesi europei che l’  EZLN visiterà. Anche l’  Italia, ma non è ancora chiaro, almeno non ufficialmente, il programma di riunioni con organizzazioni. Sicuramente Escuadrón 42 incontrerà Rifondazione Comunista che fin dallo scorso gennaio si è detta pronta e felice di accogliere le zapatiste e i zapatisti. La dichiarazione Per la Vita è stata sottoscritta da Rifondazione Comunista. Va ricordato che Rifondazione Comunista è stata al fianco della lotta zapatista da subito. Era in Chiapas nel 1994 e nel 1995 nelle comunità delle popolazioni originarie occupate dall’esercito. Ha continuato il dialogo negli anni successivi, con l’invio di delegazioni per seguire le trattative tra Governo e EZLN concluse con gli accordi di San Andrés, secondo i quali il governo avrebbe dovuto modificare la Costituzione inserendo il riconoscimento dei popoli e delle culture native. Il governo del Chiapas non ha però rispettato gli accordi e, viceversa, ha rafforzato la presenza militare nelle zone di influenza degli zapatisti. Il prossimo incontro in Italia servirà quindi a consolidare un rapporto storico.

Gli zapatisti non sono soli.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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