Nei primi tre mesi del 2021 le persone che hanno perso la vita sul lavoro sono 185, due al giorno.

A queste morti sul lavoro vanno aggiunte quelle di aprile e dei primi giorni di maggio come quella della giovane mamma deceduta in provincia di Prato.

Ma che Paese siamo?

Le chiamano morti bianche, ma non lo sono.

No, non sono bianche.

Sono rosse del sangue innocente di chi esce per lavorare e non fa ritorno a casa.

Da troppo tempo assistiamo a questa strage derivante dall’assenza di controlli e dalla mancanza di tutele nei confronti dei lavoratori.

Gli ispettorati del lavoro sottodimensionati fanno ciò che possono e non possono muoversi in assenza di una precisa denuncia .

Nei fatti in realtà è molto difficile che un lavoratore possa denunciare problematiche inerenti alla sicurezza perché rischierebbe il posto di lavoro in un contesto di precarizzazione e azzeramento dei diritti fondamentali come ad esempio l’art. 18.

Quindi si continua a morire nel silenzio …nel vuoto…

Il vuoto di certa politica, che poi da destra te lo aspetti anche.

Ma da sinistra?

Da sinistra no.

Ed è facile avere una parvenza di qualcosa di sinistra….

Lo abbiamo visto con Fedez che ha semplicemente detto pubblicamente qualcosa di scomodo evidenziando un problema di libertà d’informazione che va oltre il fatto specifico, qualcosa che magari avrebbe dovuto affrontare da tempo qualcun altro.

Ma è solo una parvenza, certo meglio di niente, indubbiamente per una giusta causa.

Assistiamo al ripetersi sempre più frequente di attacchi alla storia partigiana, al 25 Aprile e al significato di quella data.

L’esaltazione del male assoluto, l’esaltazione del fascismo è divenuta prassi.

Così avviene che da destra la costanza di attacchi alla verità storica sia impressionante e che tali attacchi siano agevolati dalla propaganda di una parte del mondo dell’informazione mentre altra parte spesso tace e non condanna in modo incisivo i vari rigurgiti fascisti.

Ad esempio il due maggio abbiamo visto cosa è accaduto a Dongo dove si è verificata l’ennesima manifestazione fascista.

Tutto regolare per prefetto questore e forze dell’ordine.

E avviene tutto in silenzio …. nel vuoto …

Il momento è critico, andiamo a grandi passi verso rigurgiti reazionari sempre più forti è pericolosi.

Presto probabilmente, sull’onda lunga di quanto accade all’estero, ci potrebbe essere il rischio che sia messa in discussione anche la legge 194 sull’aborto ….

Rigurgiti della destra reazionaria funzionali a lotte negli strati orizzontali della società, guerra fra poveri per intenderci, mentre gli strati alti della società serenamente consolideranno  il loro potere e le loro ricchezze ben al riparo dai conflitti di classe.

E che futuro avranno i giovani?

Saranno magari destinati ad orientare le loro scelte in base alle direttive date da un “influencer”?

Che poi alla fine molti politici in realtà sono “influencer”, hanno capito che il messaggio conta più del fatto reale … hanno capito che basta un nuovo scandalo, un nuovo mostro, un diversivo qualsiasi per azzerare la memoria di gran parte delle persone.

Certamente ciò è possibile quando la platea non ha la possibilità di informarsi in modo corretto o quando le capacità cognitive sono limitate da una cultura di base inquinata o comunque superficiale.

Pare quindi chiaro che gli attacchi perpetrati nel corso degli anni al mondo dell’istruzione pubblica abbiano avuto effetti devastanti soprattutto nelle nuove generazioni che hanno in parte perso la memoria storica ed il senso civico e morale.

Fortunatamente c’è anche una parte che sa guardare oltre, che fa domande, che sa distinguere il vero dal falso, che non accetta le ingiustizie e vorrebbe una società più giusta.

Ovviamente grosse responsabilità sono imputabili anche al mondo dell’informazione e della politica.

Anni di scandali ed inciuci del resto hanno abituato a dover scegliere sempre il meno peggio …. mai qualcosa di veramente migliore.

Le conseguenze sono l’assuefazione, tutto è permesso, tutto è concesso….tutto è condonabile…

Lo slogan indovinato vale più di una battaglia politica giusta ed eticamente corretta.

L’importante è apparire più che essere, cavalcando opportunisticamente paure e piccoli egoismi.

Sarebbe ora di prendere il toro per le corna, la politica (specialmente a sinistra) dovrebbe essere fatta di idee, di battaglie ideali, di scelte nette e non di vane rincorse alla ricerca di alleanze e “numeri” per andare al governo.

Una politica vicina ai problemi legati alla vita reale delle persone, dei lavoratori, dei giovani…

Una politica di sinistra coraggiosa e orgogliosa del suo passato per la libertà e la giustizia in difesa degli ideali espressi dalla nostra costituzione a partire dall’art1 : “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”

Una politica tale da evitare che sia così tragicamente facile morire sul lavoro.

Una politica che non sia di silenzio…non sia di vuoto

By Peter

Di Peter

Anni di militanza politica iniziati con il PDS hanno portato la sua deriva sinistroide passando per PD e PDCI ad aderire per un breve periodo anche a Rifondazione Comunista per poi lasciar perdere... Per oltre 10 anni ha fatto sindacato nella FIOM , con grande amarezza anche questa esperienza si è conclusa. Credo che "bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà" (Eskimo, Francesco Guccini). Perchè scrive? Forse perchè "sta ancora a rosicà", forse perchè vede troppa gente che sta male e troppa che non capisce la realtà che viviamo plagiata da un'informazione farlocca.

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