300-380 milioni di dollari negli ultimi 20 anni (USAID) a seconda delle fonti citate, 19,2 milioni di dollari solo nel triennio 2016-2018 e 4,7 milioni nel 2020 (NED).

Sono le quantità di denaro ufficiali investite dagli USA, che si sommano a quelle non ufficiali di organizzazioni come la CIA o di altri Paesi, per “esportare la democrazia” a Cuba.

Sono gli stessi Stati Uniti a dirlo senza vergogna.
USAID scrive sul suo sito: “A Cuba forniamo assistenza continuativa agli individui e gruppi politicamente emarginati, ai prigionieri politici e alle loro famiglie per alleviare le difficoltà subite a causa delle loro convinzioni politiche o degli sforzi per esercitare le loro libertà fondamentali”.

La NED scrive sul suo sito: “Siamo all’avanguardia delle lotte democratiche, come istituzione multiforme, centro di attività, denaro e scambio intellettuale per attivisti, professionisti e studiosi della democrazia in tutto il mondo”.

Tradotto significa: diamo soldi da decenni alla opposizione cubana per le sue attività anti governative.
Se qualche Paese estero (Cina, Russia, Venezuela, Vietnam, ecc. ecc.) facesse la stessa cosa, sovvenzionando negli USA gruppi socialisti o dei neri, o dei nativi indigeni emarginati politicamente, è facile immaginare cosa succederebbe.

Ma non finisce qui. Da 60 anni, gli USA agiscono contro Cuba con il più lungo assedio economico della storia dell’umanità.
Un blocco economico e finanziario che include acquisti per medicine, strumentario medico, cibo, pezzi di ricambio e generi di prima necessità, provocando quelle crisi e carenze che poi i media denunciano come colpe del governo cubano.

Suonano pertanto come ipocriti le continue dichiarazioni del Governo degli Stati Uniti di “voler aiutare il popolo cubano” quando la principale causa di crisi è il blocco che loro stessi impongono da decenni.

L’ultimo a ricordarlo, oltre alle autorità di Cuba, è stato il presidente del Messico Lopez Obrador, che ieri, nella sua conferenza stampa ha detto: “La verità è che se si volesse aiutare Cuba, la prima cosa che si dovrebbe fare è sospendere il blocco contro Cuba.
Così come lo stanno chiedendo la maggioranza dei Paesi del pianeta.
Questo sì, sarebbe un gesto veramente umanitario.
Nessun Paese del mondo deve essere assediato o bloccato, questa è la cosa più contraria ai diritti umani che possa esistere.
Non si può crare un assedio, isolare un popolo intero né per ragioni politiche né per qualsiasi ragione.
Nessuno può farlo, nessuno ha diritto a prendere queste decisioni che danneggiano i popoli.
Noi siamo pronti ad aiutare il popolo cubano con aiuti umanitari per alleviare questa situazione”.

Rete solidarietà rivoluzione bolivariana


Il video nel link,

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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