I media mainstream stanno attaccando il governo cubano [in inglese] in risposta alle recenti proteste a Cuba, mentre il presidente Joe Biden dichiara [in inglese] che “noi stiamo dalla parte del popolo cubano”. Loro però ignorano o minimizzando la causa che ha portato alle difficoltà economiche di Cuba: l’illegale e punitivo embargo americano che Biden ha lasciato in essere.

A partire da Dwight D. Eisenhower, ogni presidente americano ha mantenuto l’embargo contro Cuba. Anche se il presidente Barack Obama è stato costretto dalla legge Helms-Burton del 1996 a revocare del tutto l’embargo (che ora è di competenza esclusiva del Congresso), ci sono volute diverse fasi [in inglese] per alleviarne gli effetti sul popolo cubano.

Nel 2015 Obama ha allentato le restrizioni sui viaggi degli Americani a Cuba, e ha posto fine ad alcuni divieti economici tra Stati Uniti e Cuba; ha tolto Cuba dalla lista dei paesi sponsor del terrorismo e ha facilitato l’esportazione di hardware americano per internet e telecomunicazioni. Obama ha instaurato una maggiore cooperazione tra i due paesi nella raccolta di informazioni di intelligence, nella lotta alla droga, nella ricerca scientifica e nella protezione dell’ambiente.

Ma l’ex presidente Donald Trump ha annullato i progressi che aveva fatto Obama e ha imposto a Cuba 243 nuove e pesanti sanzioni, come parte della sua strategia di “massima pressione” su questo paese. Quelle sanzioni punitive, insieme alla pandemia, hanno avuto effetti disastrosi sulla popolazione cubana. Trump ha anche rimesso Cuba nella lista dei paesi sponsor del terrorismo.

Le azioni di Trump riguardavano la limitazione e l’interruzione dell’invio di denaro da parte dei famigliari fuori Cuba; il blocco delle navi da crociera e di gran parte dei voli verso Cuba, sebbene il turismo sia fondamentale per l’economia cubana; la reintroduzione del divieto di viaggio per i turisti americani e il divieto di acquisto di medicine e di forniture mediche sul mercato mondiale. Trump ha anche imposto sanzioni sul trasporto di petrolio dal Venezuela a Cuba, trasporto che nel 2019 forniva un terzo [in inglese] del petrolio cubano.

16 giugno 2017: Il presidente Donald Trump firma un ordine per imporre nuovamente alcune sanzioni contro Cuba (White House, Shealah Craighead)

Nel corso della sua campagna presidenziale, Biden è più volte ricorso a Obama e ha promesso che avrebbe revocato le sanzioni di Trump contro Cuba. Ma non ha voluto revocare nemmeno una delle sanzioni di Trump contro Cuba, definendola addirittura uno “Stato fallito”. Ned Price, un portavoce del Dipartimento di Stato, ha in modo sbrigativo definito l’embargo come il “cosiddetto embargo”, e si è rifiutato di ammettere che il divieto di inviare il denaro stesse danneggiando l’economia cubana. [tutti i link in inglese]

“Se il presidente Joe Biden fosse veramente preoccupato per i Cubani, avrebbe eliminato le 243 misure applicate dal presidente Donald Trump, tra cui le 50 imposte senza pietà durante la pandemia” ha scritto su Twitter il presidente cubano Miguel Diaz-Canel[in inglese]

Imporre “fame, disperazione & sovversione”

L’Associazione Americana dei Giuristi, un’organizzazione non governativa con status consultivo presso le Nazioni Unite, ha recentemente dichiarato [in spagnolo] che “gli eventi in corso a Cuba sono una diretta conseguenza dell’interventismo del governo americano (sia Democratico che Repubblicano) e dei suoi piani per soffocare il paese, portare disordini e caos, e distruggere la rivoluzione cubana e il suo esempio”.

Di fatto, a partire dalla rivoluzione cubana del 1959, il governo americano ha sostenuto un crudele embargo economico, finanziario e commerciale contro Cuba. Facendo pressione su altri paesi affinché non commercino con Cuba, lo hanno fatto diventare un embargo. L’embargo americano di Cuba è stato avviato da Eisenhower a seguito della relazione del 1960 scritta da un alto ufficiale del Dipartimento di Stato [in inglese], che esponeva la strategia americana per un cambio di regime a Cuba. In essa si leggeva:

L’unico strumento utilizzabile per alienare il sostegno interno è la disillusione e la disaffezione basate sull’insoddisfazione e la difficoltà economica… dovrebbe essere prontamente utilizzato ogni mezzo possibile per indebolire la vita economica di Cuba… una linea di azione che, con abilità e senza dare nell’occhio, porti il più possibile a non far arrivare soldi e rifornimenti a Cuba, a far diminuire i salari monetari e reali, a provocare fame e disperazione, e a rovesciare il governo”.

Negli ultimi 60 anni, l’embargo ha causato immense sofferenze al popolo cubano, ma non è riuscito a distruggere la rivoluzione cubana.

Nel 1997 l’Associazione americana per la Salute mondiale concludeva [in inglese] che l’embargo a Cuba aveva “sensibilmente danneggiato la salute e l’alimentazione di un gran numero di comuni cittadini cubani” e “aveva causato un significativo aumento di sofferenza, oltre che di morti” a causa della “fondamentale carenza anche di medicine e attrezzature mediche di base”.

Negli ultimi sessant’anni, l’embargo ha causato più di 134 miliardi di dollari [in inglese] in perdite quantificabili a partire dal 2018.

L’embargo viola la Carta delle Nazioni Unite, che sancisce il diritto di auto-determinazione degli Stati sovrani e proibisce i cambi di regime fatti con la forza.

Le sanzioni (o le misure coercitive unilaterali) rappresentano una punizione collettiva nei confronti della popolazione civile, che è proibita dalle Convenzioni di Ginevra e dell’Aia. Esse violano, inoltre, lo Statuto dell’Organizzazione degli Stati Americani, che proibisce l’ingerenza negli affari interni ed esterni di un altro paese e l’uso di misure coercitive di tipo politico o economico “per fare pressione sulla volontà sovrana di un altro Stato”.

Aggravare la sofferenza per la pandemia

Dottori cubani in arrivo in Italia per fornire aiuto durante la pandemia (Twitter@JoseCarlosRguez)

L’embargo ha aggravato la sofferenza del popolo cubano durante la pandemia. A Cuba le condizioni sono disperate. Ci sono lunghe code per il cibo, l’acqua e le provviste. La mancanza di benzina, causata dall’embargo, impedisce ai prodotti della campagna di raggiungere i mercati nelle città.

Parlando a chi manifestava il 12 luglio, Diaz-Canel ha spiegato [in inglese] che hanno dovuto trasformare gli hotel in ospedali a causa dell’impennata dei casi di Covid 19, causando la mancanza di energia elettrica.

Anche prima della pandemia c’era una grave mancanza di cibo, medicine e carburante [in inglese]. Nel 2020 sette inviati speciali dell’ONU ed esperti indipendenti hanno concluso [in inglese] che l’embargo stava “ostacolando la risposta sanitaria per aiutare il sistema sanitario del paese a combattere la pandemia di Covid 19”.

A seguito della pandemia, Cuba non è in grado di comprare sistemi di ventilazione e dispositivi sanitari di protezione. Non può ricevere fondi da società e organizzazioni umanitarie straniere. Secondo Oxfam [in inglese], l’embargo ha avuto un “drastico effetto sull’industria cubana del vaccino”, rendendo difficile il reperimento delle materie prime per produrre il vaccino.

Come ha scritto Branko Marcetic su Jacobin [in inglese] “anche così, l’investimento generoso e a lungo termine da parte dello Stato nell’assistenza sanitaria e nell’educazione ha permesso di sviluppare il proprio vaccino contro il Covid, salvo poi trovarsi di fronte alla mancanza di siringhe, dato che l’embargo rende difficile comprarle dai produttori”.

A marzo, 80 deputati Democratici hanno sollecitato Biden a revocare “la crudele politica contro il popolo cubano” [in inglese] dell’amministrazione Trump. Hanno detto a Biden che “solo con una firma, si possono aiutare le famiglie cubane in difficoltà ed è possibile promuovere un approccio più costruttivo tornando velocemente alla politica dell’amministrazione Obama-Biden, fatta di impegno e normalizzazione delle relazioni”.

“L’embargo è incredibilmente crudele e, come molte altre politiche americane che hanno come obiettivo i Latino-americani, il punto è la crudeltà” ha dichiarato [in inglese] la parlamentare repubblicana Alexandria Ocasio-Cortez (New York) “respingo totalmente la difesa dell’embargo da parte dell’amministrazione Biden. Non è mai accettabile che noi usiamo la crudeltà come leva contro le persone comuni”.

L’attuale senatore Bernie Sanders (Vermont), il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador e l’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva danno tutti la colpa alla politica americana per le condizioni in cui si trova Cuba.

I Black Lives Matter hanno condannato [in inglese] “il disumano trattamento dei Cubani da parte del governo federale degli Stati Uniti”, che hanno sollecitato affinché “elimini immediatamente l’embargo economico”, definito “una politica crudele e disumana, adottata con l’esplicita intenzione di destabilizzare il paese e indebolire il diritto dei Cubani di scegliere il proprio governo”, e facendo notare che è questo che “sta alla base dell’attuale crisi cubana”.

A giugno scorso e per il ventinovesimo anno consecutivo, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha condannato l’embargo americano contro Cuba. La votazione è stata di 184 voti favorevoli e 2 contrari: solo gli Stati Uniti e Israele hanno votato contro la risoluzione.

Gli USA hanno difeso il terrorismo contro Cuba

Un manifesto di fronte a Plaza de la Revoluciòn (Avaba) che nel 2007 chiedeva il rilascio dei Cuban Five (Giorgiopilato, Wikimedia Commons)

Oltre al crudele embargo, il governo americano ha incoraggiato e agevolato il terrorismo contro Cuba definendola uno “Stato sponsor del terrorismo”.

Dal 1959 i gruppi terroristici anti-Cuba di base a Miami hanno compiuto diversi attentati [in inglese] contro Cuba e contro le persone che chiedevano la normalizzazione delle relazioni tra Stati Uniti e Cuba. Fanno parte di queste organizzazioni terroristiche la Cuban American National FoundationAlpha 66Commandos F4Independent and Democratic Cuba e Brothers to the Rescue. Hanno operato impunemente negli Stati Uniti, ed erano note ed appoggiate dalla CIA e dall’FBI.

Nel 1976 Luis Posada Carriles ha piazzato una bomba su un aereo di linea cubano, uccidendo le 73 persone a bordo. Non è mai stato perseguito penalmente negli Stati Uniti, anche se dei documenti desecretati dell’FBI e della CIA conservati presso l’Archivio di sicurezza nazionale confermano che Posada Carriles era l’organizzatore dell’attentato aereo.

Di fronte a quest’azione di terrorismo, cinque cubani, noti come i “Cuban Five”, raccolsero informazioni a Miami per prevenire futuri attacchi contro Cuba. Si sono pacificamente infiltrati in gruppi criminali di esiliati e poi hanno consegnato i risultati delle loro indagini all’FBI: invece di lavorare insieme a Cuba contro il terrorismo, il governo americano ha arrestato i cinque uomini.

Al processo, ex alti funzionari dell’esercito e della sicurezza americani testimoniarono che Cuba non rappresentava una minaccia per gli Stati Uniti. Nessuno dei cinque cubani era in possesso di materiale classificato o aveva commesso alcuna azione contro gli Stati Uniti. Eppure, nel 2001 furono condannati [in inglese] perché agenti cubani non registrati negli Stati Uniti e per cospirazione di spionaggio. I Cuban Five furono richiusi in prigione per molti anni, e alla fine furono rilasciati.

L’amministrazione Obama ha tolto Cuba dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo, ma Trump ce l’ha reinserita. Gli 80 membri della Camera hanno esortato Biden a “revocare la recente decisione, motivata politicamente, dell’uscente amministrazione Trump di rimettere Cuba nella lista degli Stati sponsor del terrorismo. Questa decisione danneggerà ulteriormente l’economia cubana e porrà un altro ostacolo sulla strada del miglioramento delle relazioni”. Nella lettera si sottolineava che “Cuba è stata tolta dalla lista nel 2015 dopo un approfondito esame da parte di esperti del Dipartimento di Stato e della comunità di intelligence, e che l’amministrazione Trump non citava alcun nuovo fatto per giustificare la decisione”. Biden afferma che sta rivedendo la decisione.

E’ giunto il momento per Biden di mantenere la sua promessa e annullare le sanzioni di Trump contro Cuba. Il Congresso dovrebbe dare ascolto a tutti quei paesi del mondo che hanno ripetutamente sollecitato la revoca dell’embargo punitivo di Cuba. E’ il momento di porre fine alla guerra economica contro Cuba.

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Articolo di Marjorie Cohn pubblicato su Consortium News il 22 luglio 2021
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.

[I commenti in questo formato sono del traduttore]

http://sakeritalia.it/america-latina/ecco-come-biden-sta-dalla-parte-del-popolo-cubano/

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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