Annalena Baerbock, Armin Laschet, Olaf Scholz, Jörg Meuthen, Angela Merkel, Susanne Hennig-Wellsow

I tedeschi come gli italiani? Per noi l’ingovernabilità è uno stereotipo, ma ormai è diventata una prassi comune in tanti paesi, Germania compresa

Il risultato delle elezioni politiche tedesche evidenzia l’inadeguatezza del sistema elettorale. Per assicurare la ‘governabilità’ i partiti sempre più spesso sono costretti ad estenuanti mediazioni. Anche questa volta sarà così.

Il leader della Spd (Centrosinistra) Olaf Scholz  ha dichiarato di essere il vincitore e che, pertanto, spetta al suo partito la leadership del nuovo Governo. Finora la governabilità è stata assicurata con la ‘Grande coalition’ tra Spd e Cdu/Csu e con Angela Merkel cancelliera.

Dalle urne è uscito un Bundestag frammentato. Il Centrodestra potrà contare su 196 seggi (24,1%), i Liberali su 92 (11,5%), la Destra di Afd su 83 (10,3%), i Grüne su 118 (14,8%), la Die Linke su 39 (5%) e la Spd, primo partito, su 206 (25,7%).

Ago della bilancia saranno i Verdi. Per formare un governo di centrosinistra saranno necessari anche i voti dei Liberali o della Sinistra, sempreché per quest’ultima sia confermato il superamento dello sbarramento (5%).

Per avere la maggioranza occorrono i voti di almeno 355 deputati.

Stando ai numeri le ipotesi possibili sono tre. La più probabile è una coalizione Giallo (Liberali), Verde e Rossa che disporrebbe di 416 deputati. Possibile è anche la riedizione con un nuovo cancelliere della ‘Grande coalition’ tra Spd e Cdu/Csu che potrebbe contare su 402 voti. Maggioranza analoga (406 voti) avrebbe anche un governo di Centrodestra con Cdu/Csu, Liberali e Verdi.

Infine, non è da escludere, anche se è assai improbabile, una coalizione Spd, Grüne e Die Linke che disporrebbe di 363 seggi.

Il sistema elettorale della Germania non assicura la governabilità. I compromessi per la formazione del Governo saranno inevitabili e non è la prima volta che accade.

Dunque, i tedeschi come gli italiani? Per noi l’ingovernabilità è uno stereotipo, ma ormai è una prassi comune in tanti altri paesi.

È la crisi delle Democrazie? Di certo la mediazione politica tra governati e governanti assicurata finora dei grandi partiti fa fatica a raccogliere tutti i conflitti e le istanze sociali.  

Gli elettori sembrano seguire le ‘mode’ e le formazioni politiche hanno perso la visione di lungo periodo. Le ideologie sono state sostituite da un sistema politico ‘liquido’. L’estemporaneità delle coalizioni è un fatto consolidato. E non è solo una questione di sistema elettorale. Il primo partito ha ottenuto i consensi di un tedesco su quattro. Rappresenta cioè una minoranza tra altre minoranze. Governare non sarà facile.

In questa situazione tentare di ridurre le ingiustizie e le disuguaglianze sarà impossibile o quasi.

REDNEWS

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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