La capa di Fratelli d’Italia continua a parlare di una inchiesta a orologeria e a fare vittimismo. Ma dimentica che il problema è lei che candida i nipoti di Mussolini a caccia del voto fascista

Tante chiacchiere, tante scuse, tanti giri di parole e tanto vittimismo pur di non dire in maniera chiara e semplice quello che si dovrebbe dire: il fascismo fu una dittatura criminale che ‘non ebbe meriti’ (citazione da Mattarella). Che non è esistito un fascismo buono ma che il fascismo fu il male assoluto perché tolse la libertà agli italiani, uccise e incarcerò gli oppositori, emanò le vergognose leggi razziali e portò l’Italia nella catastrofe della guerra combattendo a fianco della Germania nazista nella difesa di un progetto politco folle e criminale.outstream

Ma può Giorgia Meloni dire una cosa del genere?

No. Però ci gira intorno:  “Non sono una persona abituata a nascondersi, non voglio farlo neanche stavolta. Banalmente, perché non c’è niente di cui mi debba vergognare. Quello che penso è che, per quanto si possa fingere di non vederlo, era tutto studiato, scientificamente, a tavolino. Non da Fanpage, ma da un intero circuito, o circo, se vogliamo”.
Così la leader di Fdi Giorgia Meloni in un video diffuso sui social passa al contrattacco sulla vicenda legata al servizio di Fanpage trasmesso da Piazzapulita e relativo alla condotta di alcuni esponenti di Fdi nella campagna elettorale per le elezioni comunali di Milano.ad_dyn<

“Tre anni di giornalista infiltrato, 100 ore di girato, dalle quali vengono estrapolati 10 minuti di video tagliati e cuciti arbitrariamente, piazzati in prima serata a due giorni dalle elezioni in modo tale che finissero sui giornali nel giorno di silenzio elettorale. Quando loro possono parlare di te e tu non puoi difenderti, quando le persone devono decidere se votarti o no il giorno successivo, perché oggi si vota”, dice Meloni.

 “Ho chiesto a Fanpage di avere l’intero girato di queste 100 ore per sapere esattamente cose siano andate le cose e come si siano comportate le persone coinvolte per agire di competenza. Il direttore di Fanpage ha risposto che la mia richiesta è oscena. Cosa c’è che non si può mostrare in quei video? Cosa c’è che non devo vedere?”. .ad_dyn<

“Io continuerò a fare questa richiesta all’infinito, perché oscena è la risposta del direttore di Fanpage. Capiamoci: le immagini hanno colpito anche me, chiedo quei video anche e soprattutto per andare a fondo nella vicenda perché dalle nostre parti siamo parecchio rigidi sulle regole di comportamento dei nostri dirigenti”, prosegue.

“E’ giornalismo quello che non lavora per documentare eventuali comportamenti illeciti ma per istigarli reiteratamente in attesa famelica di un passo falso? E’ deontologia montare i pezzi a proprio piacimento e rifiutare di mostrare quanto accaduto senza i tagli, pretendendo che si dia per buono il montaggio fatto da persone schierate? E’ legittimo far uscire scientificamente questo materiale a due giorni dalle elezioni senza che tu abbia il tempo per difenderti? Avete raccolto materiale per 3 anni e lo fate uscire a 2 giorni dal voto, che strana coincidenza. E’ giusto il linciaggio che si sta facendo di un intero partito sulla base di una ricostruzione chiaramente parziale?”.

https://www.globalist.it/politics/2021/10/03/meloni-si-agita-e-cerca-alibi-ma-non-condanna-nazismo-e-fascismo-2088225.html

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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